Titolo: La bambina che salvava i libri
Titolo originale: The Book Thief
Autore: Markus Zusak
Nazionalità: australiana
Prima pubblicazione: 2006
Casa Editrice: Frassinelli
Traduzione: Gian M. Giughese
Pagine: 564
Provenienza: Biblioteca, 11 marzo 2011
Link al libro: GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 25 marzo 2011
fine lettura: 3 maggio 2011
Un essere umano non ha un cuore come il mio. Il cuore dell’uomo è una linea, il mio un cerchio. Io, inoltre, ho un’illimitata capacità di essere al posto giusto nel momento giusto. La conseguenza è che negli uomini trovo sempre il meglio e il peggio: vedo la loro bruttezza e la loro bellezza, e mi domando come la medesima cosa possa essere entrambe. Eppure, hanno la sola cosa che invidio: se non altro, gli uomini hanno il buon senso di morire.
Non è piacevole il mestiere della Morte, sempre in mezzo a tutto quel dolore. Per fortuna ogni tanto le capita di fare qualche incontro particolare, e di scoprire che una medesima cosa può essere terribile e splendida insieme. Tra le storie di questo tipo, che ama ricordare perché la aiutano a distrarsi dalla fatica, c’è quella della ladra di libri, una bambina che all’inizio di questa storia non sapeva leggere, era orfana e sola al mondo, e alla fine aveva famiglia, amici, ricordi, affetto, e la lettura come compagna più fedele. Sullo sfondo: la Seconda Guerra Mondiale.
Una storia talmente triste e bella, che la Morte ha voluto condividerla con noi.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Bluelyne; l’ho scelto perché tutti quei libri mi sembravano proprio un buon bottino per la “ladra di libri” :) |
È la prima volta che, scrivendo la trama del romanzo che mi accingo a commentare, mi accorgo di aver detto in quelle poche frasi praticamente tutto quello che avrei da dire su questo libro. Incredibile che mi sia riuscita una tale opera di sintesi!
Ma per non smentirmi sicuramente adesso qui nel commento sarò capace di dilungarmi all’infinito! Perché, se non s’era ancora capito, questo libro mi è piaciuto immensamente! E quindi mi va di parlarne tantissimo!!!!!
Cominciamo proprio da questa peculiare narratrice! Ricordo di aver letto di questa cosa in una delle tante recensioni, ma poi me ne sono dimenticata, così ho avuto un momento di stupore nell’iniziare a leggere e rendermi conto che a raccontare in prima persona la vicenda non era, come credevo, la bambina del titolo, ma la Morte. E che bel personaggio che si è rivelato! Così umana, nel lamentarsi del lavoro pesante, nel nascondere dietro al cinismo il dolore per le sofferenze degli uomini, nel commuoversi, anche, per alcune storie, come quella della ladra di libri.
E quanto mi sono commossa anch’io!!!! Specie verso la fine!!!! :'(
Inutile dire che sono rimasta oltremodo affascinata anche da tutti gli altri personaggi, e, piuttosto banalmente, ho amato sopra tutti Hans Hubermann. Ma anche Rosa (così severa ma in fondo dal cuore tenero), la moglie del sindaco (splendido il suo rapporto con la ladra di libri) oppure Rudy (e Jesse Owens!)… e ovviamente Liesel, la ladra di libri. Di lei mi ha colpito soprattutto il fatto che all’inizio del libro è praticamente analfabeta: non ci si crederebbe, visto che poi i libri per lei diventano così importanti tanto da scriverne uno lei stessa!
Segnalibri dedicati al libro (uno in italiano e l’altro in inglese), realizzati da me. |
Insomma, ho amato veramente tutto di questo libro, anche per esempio la brevità dei capitoli e dei paragrafi, i vari titoli e titoletti, le anticipazioni buttate lì qualche volta dalla narratrice, che ti fanno spaventare già pagine prima dell’evento, che poi arriva e ti colpisce lo stesso. E (scusate la ripetizione – l’avevo detto che sarei riuscita ad essere molto prolissa pur avendo già detto tutto!) ho adorato l’espediente di far raccontare il tutto da una narratrice così peculiare che, ora che il libro l’ho finito da qualche giorno e ho potuto sedimentarlo un po’, direi proprio è stato il personaggio che mi è piaciuto di più.
Riguardo al titolo di questo romanzo, ho opinioni un po’ contrastanti. Quello italiano, “la bambina che salvava i libri”, mi ha colpito moltissimo fin dalla prima volta che l’ho adocchiato. Poi ho scoperto che la traduzione non era per niente letterale: l’originale è “the book thief”, ovvero “la ladra di libri”. Devo dire che, per quanto se si parla di libri un po’ di curiosità c’è sempre, il titolo originale lo trovo meno accattivante di quello italiano, perché più generico: non si dice che questo “thief” è una bambina, in inglese non si può dedurre neanche il sesso da quella parola. Però… però il titolo italiano c’azzecca poco e niente con questo romanzo! Innanzitutto Liesel è proprio una ladra di libri: solo in un caso si può parlare (anche) di salvataggio, ma principalmente lei i libri li ruba. Poi il libro che scrive lei, da cui la Morte ha tratto la storia che ci ha raccontato, si chiamava “La ladra di libri”, quindi con la diversa traduzione del titolo si perde l’identità dei due libri, e quindi la sensazione che noi stiamo leggendo in un certo senso il libro scritto dalla protagonista. Quindi, insomma, in linea di massima, ancora una volta, il titolo, anche se forse sarebbe risultato un po’ meno entusiasmante, era certamente meglio tradurlo letteralmente, almeno secondo me!
Comunque, una lettura bella bella bella davvero! Che mi ha lasciato con una piccola curiosità: ma i libri che legge la ladra di libri, esistono davvero? Avevano dei titoli così belli!!!!!!
Dammi 4 parole
Grazie a…
…PREFERISCO LEGGERE, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
Sfide
Sfida “Dammi 4 Parole”
Sfida SONO COSì!! 2011
La Sfida dei più Belli (seconda edizione)
La sfida dell’ALFABETO 2011
Sfida dei mattonazzi 2011
Un po’ di frasi
Prima i colori.
Poi gli esseri umani.
È così che di solito vedo le cose.
O almeno ci provo.
Prima o poi morirai.
In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me.
Ti preoccupa?
Il mio consiglio è: non avere paura.
Sono leale.
Non possiedo una falce. Indosso una veste nera con cappuccio solo quando fa freddo. Non ho quel viso da teschio che sembrate divertirvi ad appiopparmi. Vuoi sapere qual è il mio vero aspetto?
Mentre proseguo il racconto, cerca uno specchio.
spoiler | Leggi> |
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e spero che siano tutte giuste.
explicit | Leggi> |
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Purtroppo non concordo, ma si sa, il mondo è bello perché è vario :)
A me le anticipazioni di Morte hanno tolto il gusto per la lettura di questo libro… :(
Però anche io mi sono affezionata ai personaggi, questo sì!
Oh, mi dispiace! Certo, è sempre un rischio questa scelta narrativa: da una parte puoi incuriosire ancora di più il lettore che vuole arrivare alla scena annunciata, dall’altra potrebbe rovinarti, come è successo a te, il proseguimento.
Io finora mi sono trovata bene coi romanzieri anticipatori: la Allende per esempio ricordo fa ricorso spesso a questo espediente, ma poi quando la scena si presenta l’amozione è semmai moltiplicata, non diminuita, dal fatto di sapere già cosa sta per accadere!
Bellissima recensione, ma… hai dimenticato Max Vandenburgh fra i personaggi più affascinanti di questo libro!
Anche io adoro il modo di scrivere della Allende, ma credo che in questo caso la Morte sia un po’ troppo pasticciona con le sue anticipazioni, sebbene alla fine si capisca perché…
e cioè che in realtà lei narra ciò che legge nel libro di Liesel, ma, come un’adolescente impaziente vuole intervenire per raccontare le cose a modo suo…. Che maleducata! LoL!!!
Riguardo al titolo sono d’accordo con te, tanto più che in Italiano, almeno il sesso del “Book Thief” era certo. O magari, avrebbero potuto sostituire il verbo “salvare”, con “rubare”, cioè “La bambina che rubava i libri”
Anche io ho annotato numerosissime citazioni: in realtà questo libro ne è pienissimo!
Giusto, “La bambina che rubava i libri” sarebbe stato un buon compromesso per il titolo!
Riguardo invece a Max Vandenburgh, devo dire che se non l’ho nominato è perché non è uno di quelli che mi ha colpito di più. Non che non mi sia piaciuto, ma non mi ha lasciato un impronta forte come gli altri!
(Scusa se mi sono permessa di editare il tuo commento, ma ho preferito aggiungere il tag spoiler che uso nei post per coprire la tua – tanto per restare in tema! – anticipazione)
Ma infatti io avevo provato a mettere i tag spoiler proprio in quel punto, ma non ci sono riuscita! Ti ringrazio!
Invece il suo primo libriccino, “L’uomo che sovrasta” è stato uno dei pezzi più commuoventi per me! *_*
I tag spoiler sono, come dire, personalizzati, cioè è uno script che ho inserito io, altrimenti wordpress non credo li abbia!
Quindi è normale che tu non sia riuccita a metterli! :)
Ho iniziato a leggere il libro proprio oggi e -come spesso mi succede- lo sto divorando! La narratrice-Morte è una cosa strana, originale e mi ha davvero colpita. Liesel la sto amando, e il papà adottivo Hans è una persona meravigliosa…anche Rose mi piace, ci tiene anche se lo dimostra in un modo un po’ “contorto”. E le anticipazioni della Morte mi fanno venir voglia di restare appiccicata alle pagine per scoprire quei “misteriosi avvenimenti”. :D la tua recensione mi è piaciuta davvero molto :) .
Ciao! Grazie, mi fa molto piacere chela recensione ti sia piaciuta! :)
Grazie per essere passata a lasciare le tue impressioni! E’ un libro bellissimo, e il tuo commento mi ha permesso di ricordarmi quanto l’ho amato! :)