Antonio José Bolìvar Proaño leggeva romanzi d’amore, e a ogni suo viaggio il dentista lo riforniva di nuove letture.
«Sono tristi?» chiedeva il vecchio.
«Da piangere a fiumi», assicurava il dentista.
«Con gente che si ama davvero?»
«Come nessuno ha mai amato.»
«Soffrono molto?»
«Io non riuscivo a sopportarlo», rispondeva il dentista.
Il vecchio Antonio José Bolìvar Proaño vive nel piccolo paese di El Idillio ai margini della foresta amazzonica. La sua vecchiaia solitaria è allietata dalla lettura di romanzi d’amore che il suo amico Rubicundo Loachamìn gli porta ogni volta che torna nel villaggio per strappare denti e vendere dentiere. A turbare la sua tranquillità arriva un giorno un gringo morto, ucciso da un tigrillo.
Decisamente un bel libro. Non da cinque stelline, per me, ma comunque bello bello bello. È uno di quei libri che ti comincia a piacere ancora prima di cominciare, leggendo la nota iniziale dell’autore che dedica il romanzo a Chico Mendes:
E infatti i temi dell’ecologia e del rispetto della natura sono molto presenti in questo libro, nella persona del suo protagonista, Antonio José Bolìvar Proaño, il vecchio che leggeva romanzi d’amore, e che ama e soprattutto rispetta la foresta e tutti i suoi abitanti, umani e non.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Brina; apposta per il Bookring. |
Da un certo punto di vista il romanzo non racconta niente di nuovo (anche se immagino che se l’avessi letto quando è uscito, nel 1989, forse mi sarebbe sembrato più innovativo): gli uomini bianchi che non capiscono la natura, la maltrattano, e per questo creano grandi disastri. Opposti a loro gli indigeni, che vivono invece in completa simbiosi con la foresta, la comprendono, e per questo non è pericolosa per loro. E infine c’è il vecchio, a metà tra i due mondi, un bianco dal cuore shuar. Quante volte abbiamo letto, visto o sentito questa storia? Mi viene in mente una delle più recenti “versioni”, ovvero Avatar: il tema è sempre più o meno quello.
Allora cos’è che rende speciale questo romanzo?
Sicuramente il suo protagonista, Antonio José Bolìvar, il vecchio. Innanzitutto, si sa, quando si parla di amore per i libri, io vado sempre in brodo di giuggiole, anche quando sono di un genere (il romanzo d’amore) che non è proprio il mio preferito. Poi, fin dalla sua prima apparizione il vecchio ha destato il mio interesse, improvvisandosi detective e dimostrando un acume e una conoscenza non comuni. Ma soprattutto è stato il suo amore per i libri a conquistarmi! Che teoricamente, nonostante il titolo, non è affatto il tema principale del romanzo, ma è stato quello (non posso farci niente!!!) che mi ha emozionato di più! Per esempio uno dei momenti del libro che ho preferito è stato quando, leggendo a voce alta l’ultimo regalo del dentista, Antonio José Bolìvar cattura l’attenzione degli altri, a tutti si mettono ad ascoltare rapiti, e poi a discutere sulla stranezza di Venezia, una città in cui le strade sono fiumi! :)
Dammi 4 parole
Segnalibro dedicato al libro realizzato da me. |
Grazie a…
…Libri in prestito, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
Sfide
Sfida “Dammi 4 Parole”
La rete di lettura
GARA d’AUTORE 2011
La sfida delle catene associative
Sfida della Trasposizione
Un po’ di frasi
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