Home » García Márquez » L’amore ai tempi del colera L’amore ai tempi del colera Pubblicato martedì 1 Marzo 2011; 16:54martedì 24 Maggio 2016; 13:08 da Phoebes6 commenti di Gabriel Garcìa Màrquez Titolo: L’amore ai tempi del colera Titolo originale: El amor en los tiempos del colera Autore: Gabriel Garcìa Màrquez Nazione: Colombia Anno prima pubblicazione: 1985 Casa Editrice: Mondadori Traduzione: Claudio M. Valentinetti Pagine: 370 Link al libro: ANOBII – GOODREADS Voto: 7/10 …lo turbò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti. La storia di un amore vissuto nel ricordo e nella speranza, la storia di tanti amori vissuti, sofferti, goduti, persi e ritrovati. Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da me in occasione dello scambio di Segnalibri@Tema di Marzo 2010 (tema: FAVOLE) nel gruppo Readers Challenge. Non sono uscita pienamente soddisfatta dalla lettura di questo libro. Sicuramente m’è piaciuto, ma non tanto quanto immaginavo. La storia è interessante, la stile affascinante, ma alla fin fine se devo pensare a qual è stato il momento più emozionante del romanzo mi viene in mente quando Fermina e Juvenal a Parigi intravedono Oscar Wilde! :) Insomma, mi aspettavo un po’ più, senza dubbio. Basta guardare quanto è corta questa recensione: proprio non ho nulla da dire! Molto bello però il finale: nelle ultime righe Garcìa Màrquez è riuscito a coinvolgermi e commuovermi più di quanto abbia fatto nel resto del romanzo! Sfide La Sfida infinita (o quasi)… quarta edizione! La Sfida Nascosta 2011 Sfida “Dammi 4 Parole” La sfida a tema! Terza edizione La Sfida dei più Belli (seconda edizione) La sfida delle catene associative Sfida della Trasposizione Dammi 4 parole Bello ma non capolavoro Un po’ di frasi Era inevitabile: l’odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. [incipit] explicit Leggi> «E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?» gli domandò. Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatré anni sette mesi e undici giorni, notti comprese. «Per tutta la vita» disse. Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati
Ciao cara! Allora in effetti L’amore ai tmepi del colera nonn è il suo capolavoro, anzi, per quanot possa volere bene a Gabo, mi ricordo che quando lo lessi c’erano stati die momenti in cui non si riusciva proprio ad andare avanti…però poi ci son quelle pagine che sono lì, come per caso, e che ti fanno innamorare…concordo con te sul finale: bello bello! Il capolavoro di Marquez è Cent’anni di solitudine…se non l’hai ancora letto…beh…fallo! ^^ Caricamento... Rispondi
Sìsì, l’ho letto “Cent’anni di solitudine”! :) Ho letto anche “L’autunno dei patriarca”, quello l’ho trovato davvero ostico, uno stile pesante con periodi lunghissimi! Gli ho dato tre stelline, però alla fin fine ricordo che pure quello mi aveva a tratti emozionato! Bè, non per niente Gabrieluccio ha pure vinto il Nobel, eh! :D Caricamento... Rispondi
Se volessi leggerlo, il libro “Il figlio dell’orco e della strega” è in catena di lettura nel gruppo di anobii Il Giardino Segreto: l’autrice è la ragazza che ha fondato il gruppo ed è così che è arrivato da me! Ormai la catena è quasi conclusa, mancheranno due o tre persone, quindi se decidessi di “iscriverti” ti arriverebbe in breve tempo (anche perchè si legge in un soffio). Caricamento... Rispondi
ciao carissima Phoebes! L’unica volta che ho affrontato Marquez è stato con Cent’anni di Solitudine e devo confessare, vergognandomene un po’, che non mi ci sono ritrovata. Ho fatto molta fatica. Non fa per me, temo. P.S. se più tardi hai tempo, passa a prendere un tè con zia Jane, c’è un piccolo pensiero per il tuo bel blog. A presto! Caricamento... Rispondi
Ciao cara! Allora in effetti L’amore ai tmepi del colera nonn è il suo capolavoro, anzi, per quanot possa volere bene a Gabo, mi ricordo che quando lo lessi c’erano stati die momenti in cui non si riusciva proprio ad andare avanti…però poi ci son quelle pagine che sono lì, come per caso, e che ti fanno innamorare…concordo con te sul finale: bello bello!
Il capolavoro di Marquez è Cent’anni di solitudine…se non l’hai ancora letto…beh…fallo! ^^
Sìsì, l’ho letto “Cent’anni di solitudine”! :) Ho letto anche “L’autunno dei patriarca”, quello l’ho trovato davvero ostico, uno stile pesante con periodi lunghissimi! Gli ho dato tre stelline, però alla fin fine ricordo che pure quello mi aveva a tratti emozionato!
Bè, non per niente Gabrieluccio ha pure vinto il Nobel, eh! :D
Se volessi leggerlo, il libro “Il figlio dell’orco e della strega” è in catena di lettura nel gruppo di anobii Il Giardino Segreto: l’autrice è la ragazza che ha fondato il gruppo ed è così che è arrivato da me! Ormai la catena è quasi conclusa, mancheranno due o tre persone, quindi se decidessi di “iscriverti” ti arriverebbe in breve tempo (anche perchè si legge in un soffio).
Grazie dell’avviso!! Vado a vedere!!! :)
ciao carissima Phoebes! L’unica volta che ho affrontato Marquez è stato con Cent’anni di Solitudine e devo confessare, vergognandomene un po’, che non mi ci sono ritrovata. Ho fatto molta fatica. Non fa per me, temo.
P.S. se più tardi hai tempo, passa a prendere un tè con zia Jane, c’è un piccolo pensiero per il tuo bel blog. A presto!
Ciao Sylvia!
Ma grazie!!!!!!! ^_________^