Ciclo di Earthsea
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Titolo: Il Signore dei Draghi
Serie: Ciclo di Earthsea (3)
Titolo originale: The Farthest Shore
Genere: fantasy
Autore: Ursula Kroeber Le Guin (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazionalità: statunitense
Prima pubblicazione: 1972
Ambientazione: Earthsea
Personaggi: Ged, Arren, Cob
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Maria Bastanzetti
Pagine: 300
Link al libro: GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 7 gennaio 2011
fine lettura: 11 gennaio 2011
Soltanto a noi è dato di sapere che dobbiamo morire. E questo è un grande dono: il dono dell’individualità. Perché possediamo soltanto ciò che sappiamo di dover perdere.
Ged
La magia sta scomparendo dalle terre dell’Arcipelago, maghi e stregoni non ricordano più le parole dell’idioma della Creazione, o non ne riescono più a comprendere il significato. Un giovane principe giunge a Roke per chiedere l’aiuto del Consiglio dei Saggi contro questo incombente pericolo. Inizierà così un viaggio attraverso le isole più remote, fino alla spiaggia più lontana, e ancora oltre…
Il segnalibro che ho usato durante la lettura mi è stato regalato da Giudori in occasione del primo scambio di segnalibri nel gruppo Readers Challenge. L’ho scelto perché il dinosaurino mi sembrava adatto a un libro che parlava di draghi (anche se poi leggendo ho scoperto che i draghi non erano poi così fondamentali nella storia!). |
Il titolo originale di questo romanzo tradotto in italiano significa “la spiaggia più lontana”, e a volte, in altre edizioni, il libro si trova anche con questo titolo. Personalmente lo trovo molto, molto più bello de “Il Signore dei Draghi”, e, soprattutto, molto più inerente al romanzo. La spiaggia più lontana viene infatti nominata in una profezia di Maharion, l’ultimo Re di Tutte le Isole, che prima di morire disse: Erediterà il mio trono colui che avrà attraversato le terre dell’Ombra e sarà sopravvissuto, colui che raggiungerà le spiagge più lontane del giorno… Il Signore dei Draghi invece, secondo quelli della Mondadori, a chi si riferirà mai? A Ged, che sappiamo avere una certa familiarità con quelle maestose creature? O forse a Cob, il mago responsabile dell’apertura della voragine che stava risucchiando la magia dal mondo, che in effetti chiama se stesso con questo appellativo, ad un certo punto? Mi sembra più valida questa seconda ipotesi, ma forse, semplicemente, hanno pensato che mettere la parola “drago” nel titolo avrebbe attirato di più, per un fantasy. Invece il titolo originale era perfetto, secondo me, perché la saga di Earthsea è ambientata su delle isole, quindi la spiaggia ci stava proprio bene. Poi quel “più lontana” evoca avventure, viaggi, misteri… e cosa si può volere di più da un fantasy, e da un libro in generale? :) Inoltre (e qui la smetto di parlare del titolo, e inizio a parlare del libro) il riferimento alla profezia punta l’attenzione sul Re, che tutti aspettano come colui che porterà finalmente la pace. E, infatti, un po’ come era accaduto ne Le Tombe di Atuan, il nostro Sparviere, sebbene sia presente stavolta fin da subito, e sia sempre lui, alla fine, a risolvere la situazione chiudendo la porta aperta sul mondo delle Ombre, non è il protagonista del libro, che viene invece raccontato tutto dal punto di vista del giovane principe Arren, futuro Re di Tutte le Isole.
Il tema della storia riprende in un certo senso quello del primo libro della saga, Il Mago, ovvero il passaggio del giovane eroe all’età adulta attraverso molte difficoltà. E in più c’è ancora una volta un tema che sembra essere in un certo senso caro a Le Guin: la morte. Nel primo libro, infatti, i guai di Ged cominciano proprio (se non ricordo male) quando si crede così forte da poter impunemente sfidare la morte entrando a suo piacimento nel mondo delle Ombre. Il secondo, Le Tombe di Atuan, ha un riferimento alla morte già nel titolo. E in questo terzo ancora una volta la morte, la paura e il rifiuto che suscita negli esseri umani, la sua inevitabilità e la sua necessità la fanno da padrone nelle riflessioni e negli insegnamenti di Ged, sono il motivo che ha portato Cob a fare quello che ha a fatto, e a mettere così a repentaglio la sopravvivenza dell’intero Arcipelago, e sono protagonisti del viaggio finale dei nostri due eroi nel mondo dei morti, per scoprire infine che il mago che aveva tanta paura della morte, per evitarla e non morire, aveva dovuto, paradossalmente, rinunciare alla vita.
Segnalibro dedicato al libro che ho realizzato a fine lettura. |
Ged mi piace moltissimo come personaggio, è un eroe ma non ne ha né l’aspetto né l’atteggiamento, è saggio e all’occorrenza deciso e potente, ma non si prende mai troppo sul serio e, soprattutto, non si fa mai, mai scoraggiare da nulla.
Arren ho imparato a conoscerlo ed apprezzarlo a poco a poco, mi ha piacevolmente colpita fin dall’inizio per la sua subitanea infatuazione per Sparviere, e poi pian piano mi ha conquistata col suo coraggio e i suoi errori, il suo amore e la sua testardaggine, la sua lealtà e la sua passione.
Le Guin si conferma una delle mie scrittrici preferite! Mi piace sempre molto il suo particolare stile. Innanzi tutto questa abitudine presa col libro precedente di vedere l’eroe che già conosciamo messo un po’ in secondo piano. Mi piace poi moltissimo il suo modo di scrivere (come vorrei poterla leggere in originale!). Mi piacciono la sue descrizioni del paesaggio di Terramare, sempre molto presente e partecipe delle vicende narrate. Mi piace la particolarità della sua narrazione, che anche quando affronta scene d’azione rimane comunque pacata, concentrata sui dialoghi (non che non mi piacciano le scene tese e movimentate, però questa è una caratteristica che ho trovato tipica in questa autrice, che la sa gestire secondo me benissimo e ne fa un suo tratto distintivo).
Mi piacciono poi molto anche i draghi di Le Guin, creature in un certo senso al di là del bene e del male, terrificanti e meravigliose.
Mi è piaciuto anche il finale, anche se ho veramente temuto che Ged non ce la facesse, stavolta! Per fortuna invece si salva, ma la magia finale l’ha privato di tutti i suoi poteri, e ora non più un mago! O almeno così ha detto… le ultime righe del libro, con la descrizione della Vistachiara che scivola veloce sull’acqua senza vela e senza remi sembra dire altro… Ma sono solo leggende! :) In ogni caso, temo che non lo vedremo più, e che sarà Arren, ora, il protagonista della saga. Bè, spero di scoprirlo al più presto, di potere, cioè, leggere a breve il prossimo libro del ciclo di Earthsea! :D
Dammi 3 parole
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Sfida “Dammi 4 Parole”
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Un po’ di frasi
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bellissimo bellissimo! purtroppo io ho appena finito di leggere il quarto (ho comprato l’edizione della Nord, con tutti e 5 i libri insieme) e devo dirti che è un pò sottotono rispetto agli altri… speriamo si rifaccia con il quinto….
Purtroppo un po’ lo temevo, lo sai? Stavo infatti guardando le date di pubblicazione: il Mago è del ’68, le Tombe del ’70 e questo del ’72, invece il successivo è del ’90, quasi vent’anni di differenze! Però l’altro che ho letto, “Leggende di Earthsea” è del 2001, eppure mi era piaciuto molto, ricordo! Speriamo bene! :)