Il Golem

di Gustav Meyrick

Questo romanzo «è di fatto la terrificante allegoria della lotta che ciascuno di noi deve intraprendere per ritrovare se stesso: operazione che è la premessa a qualsiasi avanzamento ulteriore lungo la via dell’ascesi.
Nel libro, la presenza del Golem è indiretta.
[…]
Riflesso e specchio della nostra intima miseria, il Golem apparendo ci mette a confronto con la parte di noi che più vorremmo nascondere, quella che ci lega alla terra, e ci vieta l’ascesa lungo le Vie della Salvezza.»
(dalla nota introduttiva Il simbolismo kabbalistico del Golem di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco.

Questa volta sono dovuta ricorrere a parole non mie per spiegare brevemente di che tratta questo libro, perché… bè, mica l’avevo capito! E mi riesce difficile anche scrivere un commento su questo romanzo, perché, bè… non posso dire che mi sia dispiaciuto, ma neanche mi è davvero piaciuto. Bo, è uno di quei libri che fino a qualche tempo fa avrei tralasciato di recensire, ma siccome mi sono imposta di inserirli tutti sul blog, c’ho provato lo stesso!

Per il mio compleanno mi è stato regalato un libro, e ho deciso di leggerlo subito, per cui il sondaggio rimane invariato: continuate a votare, grazie!!!!

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