Don Chisciotte della Mancia – [LIBRO PRIMO] Prologo e capitoli 1-9

Non male questo inizio dell’ennesimo mio approccio con Chisciotte, anche se neanche proprio entusiasmante. Presa dalla recente lettura del Chisciottimista, sono ancora un po’ infervorata nei confronti del Cavaliere più famoso della Mancia, però già comincia a darmi un po’ sui nervi. La sua sete di giustizia, la sua smania di non starsene con le mani in mano è ammirevole, lo rendono un vero eroe senza ombra di dubbio, però la sua mania me lo rende irritante e presuntuoso, sempre convinto di essere l’unico a conoscere la verità delle cose. Infatti le sue (dis)avventure non mi fanno ridere, mi fanno rabbia e anche un po’ pena. Finora a provocare un po’ di divertimento sono stati solo la governante e Sancio Panza!
Però… però c’è una cosa che riguarda il caro Chisciotte che invece mi ha conquistata: in fin dei conti, è un po’ come me! Anche io, infatti, sogno su libri (e film e telefilm…), per non parlare del D&D a cui purtroppo ho giocato pochissimo, e che mi piaceva un sacco! Insomma, non mi basta la realtà. Però, è qui che vivo, e “di là” posso solo sognare. Lui invece ha superato questo limite, ed è entrato davvero nei suoi sogni, non si è accontento della realtà così com’era, e l’ha resa come voleva. Per questo, forse più che per il suo desiderio di essere utile al prossimo, non posso che ammirarlo.

Un po’ di frasi

Lo sollecitava il pensiero del danno che, secondo lui, produceva nel mondo il suo indugio, tante erano le offese che si proponeva di vendicare, tanti i torti che pensava di raddrizzare, le ingiustizie che avrebbe riparate, gli abusi che avrebbe distrutti, i debiti a cui avrebbe soddisfatto.

… o peggio ancora di farsi poeta, malattia, a quanto dicono, insanabile e contagiosa.
La nipote

– Se non mi lamento del dolore, si è perché non è concesso ai cavalieri erranti di lamentarsi di alcuna ferita, anche se n’escon le viscere.
– Quand’è così, non ho nulla da ripetere, ma Dio solo sa se io mi rallegrerei che la si lamentasse quando le duol qualcosa. Quanto a me posso dire che mi lamenterò al più piccolo dolore che sento, a meno che questa proibizione non debba intendersi estesa anche agli scudieri dei cavalieri erranti.
Don Chisciotte e Sancio Panza

Don Chisciotte della Mancia, luce e specchio della cavalleria mancega, il primo dell’epoca nostra che in tempi così tristi abbia intrapreso la faticosa professione del cavaliere errante, il primo che si sia messo, a raddrizzar torti, a soccorrere le vedove, e a proteggere le donzelle.

…e siccome io son tanto appassionato per la lettura che leggo perfino i fogli stracciati che si trovan per la strada…

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