La primavera dei maimorti


di Piero Colaprico e Pietro Valpreda

Anno: 2002
Casa Editrice: Il Saggiatore
pagine: 191
La primavera dei maimorti su aNobii

Questo libro partecipa a La Sfida A PUNTI, La sfida nascosta La Sfida delle Stagioni 2010, Sfida… del mistero.

[le strisce colorate sono spoiler, selezionare per leggere]

La violenza è come combattere con il Minotauro. Coloro che sopravvivono passano il resto della vita a percorrere il labirinto, alla ricerca dell’uscita.

Siamo nell’aprile del 1969.
Pietro Binda è un brigadiere dei carabinieri che sta seguendo un intensivo corso di aggiornamento in una località a lui stesso sconosciuta, quando viene richiamato a Milano, perché gli è stata assegnata un’indagine molto importante: dovrà entrare a San Vittore come infiltrato, quindi come detenuto, e cercare di scoprire qualcosa sul misterioso omicidio di un cittadino svizzero di origine ungherese.

Sapete quelle domande dei test o dei sondaggi delle case editrici a risposta multipla, che chiedono: cosa ti alletta in un libro tanto da fartelo comprare? La copertina? Il titolo? L’autore? Il consiglio di un amico? Eccetera eccetera. Ecco, questo è proprio uno dei casi in cui ad attrarmi è stato semplicemente il titolo, anzi, i titoli della serie con Binda come protagonista. Poi, ricordo, li ho trovati tra i Remainders di ibs col 65% di sconto! :)
Bene, sono contenta di questa “ispirazione”, perché il libro mi è piaciuto molto!
Bello il personaggio di Pietro Binda, bella la storia, che si intrecciava con la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, dura la descrizione della condizione dei carcerati, e immagino molto realistica, visto che Valpreda era stato in galera proprio in quesgli anni.
Molto bello il finale, che fa provare solo odio per le vittime, e una gran pietà invece per l’assassino.
Sempre in quell’acquisto fortunoso tra i remainders, ho preso anche L’estate del Mundial, ambientato nell’ ’82. Ottima lettura per quest’estate “invasa” dai Mondiali in Sudafrica! :)

La voce, stridula e autoritaria, vibrò nella sala mensa orami semideserta: «C’è una comunicazione per te».
L’interpellato sfilò le dita da una grossa fetta di polenta e girò la testa con consapevole lentezza. Il breve movimento gli confermò, con una fitta dolorosa, che l’occhio sinistro si era arrossato e gonfiato.
«Una comunicazione urgente» sottolineò ancora la voce.
[incipit]

Il segnalibro qui a destra è quello che ho usato durante la lettura, ed è stato realizzato da yama30.
L’ho scelto perché questo libro partecipa per la primavera alla sfida delle stagioni.

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