Astray

di Amber Benson e Christopher Golden

Ghosts of Albion
Legacy
Embers



Under the same sky, under the same moon, let the spirit winds carry me to my destination.
la parole dell’incantesimo di traslocazione

I due fratelli Swift, protettori di Albion, vengono contattati dal Dottor John Nichols, che richiede il loro aiuto nel suo paese, Blackbriar, dove diverse fanciulle sono state sedotte da un misterioso sconosciuto, e hanno dato alla luce bambini che a pochi giorni dalla nascita sono stati scambiati…

Carina questa seconda avventura di William e Tamara Swift. Stavolta hanno avuto a che fare col mondo delle fate e alla fine Bodicea ha stretto una sorta di alleanza con alcune di esse: significa quindi le rivedremo? Spero di sì, e che ciò avvenga nel cartone animato, perché le vorrei tanto vedere!

Anche stavolta il finale mi è parso un po’ affrettato, e nel complesso la storia mi è piaciuta meno del cartone, anche perché Lord Byron è stato poco presente! ;)

Il romanzo si può anche leggere e ascoltare (sempre in inglese) online QUI.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da me. L’ho scelto perché c’è su Amber, co-autrice del libro, nonché mia attrice preferita.

Titolo: Astray
Serie: Ghosts of Albion (3)
Genere: fantasy
Autori: Amber Benson (sito ufficiale) e Christopher Golden (sito ufficiale)
Nazionalità: statunitense
Prima pubblicazione: 2003
Pagine: 92
ISBN:
Link al libro: GOODREADSANOBII
inizio lettura: 29 gennaio 2010
fine lettura: 28 febbraio 2010

Sfide

Un po’ di frasi

Le ho lasciate in inglese, un po’ per pigrizia, un po’ perché non sono molto brava a tradurre.

On a late summer afternoon, long fingers of sunlight reached deep inside Ludlow House as though it might at last dispel the darkness that seemed to linger in every corner. But this place, the ancestral home of the Swift family, had been touched by shadow, and no matter how much laughter and light might be spread about its rooms, it would never completely escape that taint until every stone had been pulled down and exposed to the sun.
[incipit]

Shadows and light were constant companions. Without the darkness one would be unable to recognize, to appreciate, the purity of the light.

William: If it’s all so useless, what the hell are we bothering for?
Tamara: Because we must, William.

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