di Stefano Benni
… io sento una piccola inutile pietà che si esprime con il canto di un grillo nell’erba, una piccola vibrata protesta, ecco questa è la mia voce sulla terra, nessuna apparizione, nessun artiglio, la voce di un grillo che dice: perché, non era forse tutto questo prezioso?
[Astaroth]
|
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Come vuole la sfida dei curiosi, ho scelto una libreria e pescato 3 libri a cui il proprietario della libreria (nel mio caso Pattybru) aveva dato 4 stelline. Io purtroppo non gliene ho date più di 3, invece (avrei detto 2 e mezzo, ma non avendo i mezzi voti, sicuramente si avvicina più a 3 che a 2). Non è il miglior Benni, secondo me, quello teatrale.
Si tratta infatti di sei brevi commedie (si potranno chiamare così?): La misteriosa scomparsa di W, Sherlock Barman, La Signorina Papillon, La moglie dell’eroe, La Topastra e Astaroth. I due più lunghi, il primo e La Signorina Papillon, sono quelli che mi sono piaciuti di meno, erano un po’ noiosi, a volte. Quelli più brevi invece mi sono piaciuti di più, specialmente Sherlock Barman e Astaroth. Quest’ultimo (almeno al momento della pubblicazione del mio libro!) non è mai stato rappresentato… chissà perché! Mi piacerebbe molto vederli a teatro, specie quelli interpretati da Lucia Poli!! ^_^
Comunque, anche se non sono riuscita ad arrivare a 4 stelle, è stata una lettura piacevole, anche se ho trovato meno ironia e più tristezza che nei romanzi, comunque il tocco geniale di Benni c’è, specialmente nel linguaggio, sempre molto particolare.
Titolo: Teatro
Genere: opere teatrali, umorismo
Autore: Stefano Benni
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 1999
Pagine: 155
ISBN: 9788807815508
inizio lettura: 2 ottobre 2008
fine lettura: 14 ottobre 2008
Sfide
Un po’ di frasi
Il giorno che io nacqui un sole improvviso meraviglioso entrò dalla finestra della sala parto e illuminò la scena, mia madre lanciò un trillo melodiosissimo da soprano e senza sofferenza alcuna mi sparò nell’aria come una palletta di cannone, io feci una doppia capriola e ricaddi esattamente tra le braccia del primario, un uomo bellissimo, brizzolato, virile non fumatore e in quell’attimo MIRACOLO. Per la gioia a tutti i presenti ricrebbero i capelli, a chi non li aveva, si indorarono a chi li aveva…
[V nell’incipit de “La misteriosa scomparsa di W”]
Dobbiamo, fin quando è possibile, evitare le guerre, ma se le guerre accadono, specialmente in paesi diversi dal mostro, non possiamo fare altro che accettare il dolore che la visione di queste guerre procurerà alle popolazioni che per televisione dovranno vedersele.
V
Barista: Qualcosa da bere, signore?
Cliente: Qualcosa di forte, di molto forte.
Barista: Ha bisogno di tirarsi su, signore?
Cliente: Ebbene sì.
incipit di “Sherlock Barman”
…Oggi ho considerato le trecentosedici rose di questo giardino. Alcune di esse somigliano a nuvole, piccole nuvole arrossite per un tramonto intraprendente, o per un’interna fiamma… così il mio cuore.
[Rose nell’incipit de “La Signorina Papillon”]
Il problema, quando si stirano le divise, sono le medaglie. Bisogna stare attenti a non passarci sopra col ferro. E mio marito ne ha davvero tante! Perché, se le stirate, le medaglie non diventano più grandi, larghe così, (gesto) che magari a mio marito piacerebbe. No, si bruciano e anneriscono, si cancella la scritta e sono dolori. E guai a toglierle!
[Donna nell’incipit de “La moglie dell’eroe”]
Puzzo?… A me non mi pare… no, dico, proprio puzzare puzzare… non credo…
[incipit de “La Topastra”]
Un altro giorno senza sole e senza luna, senza il colore di una stagione, senza neve e senza grilli, solo fumo e cenere, e una strada di pietra di cui io sono uno scalino.
[Astaroth nell’incipit di “Astaroth”]
La sorpresa è uno dei pochi doni divini che vi è riservato.
Astaroth
I dittatori? Piccoli psicopatici, per lo più, ma la gente ama essere comandata da chi le assomiglia un po’.
Astaroth
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati