Home » _gruppi di lettura_ » Anna Karenina – PARTE SECONDA 1-17 Anna Karenina – PARTE SECONDA 1-17 Pubblicato sabato 23 Gennaio 2010; 17:23venerdì 24 Settembre 2021; 20:52 da PhoebesLascia un commento Pagina principale ← PARTE PRIMA 18-34 PARTE SECONDA 18-35 → Sicché, malgrado la solitudine, o in conseguenza della solitudine, la sua vita era molto piena. Ah, quanti altri bei capitoli!!! Vronskij continua a piacermi assai poco, ma anche le altre persone che compongono la sua cerchia di conoscenze non brillano per simpatia! Però, è proprio la conoscenza che Tolstoj ci fa fare di tutti questi personaggi “particolari” che mi ha fatto amare così tanto questi capitoli! Per esempio, c’è la principessa Betsy, che considera Vronskij un eroe perché vuole sedurre una donna sposata. Poi c’è l’amica di Anna, questa donna che conosciamo solo con questo appellativo, viene nominata più volte ma sempre senza specificare il nome, e non sembra proprio tanto giustificare la definizione di “amica”, risultando spesso la più velenosa nel criticarla. Poi c’è il marito di Anna che, poverino, mi fa un po’ pena, mi pare quasi che debba scontare la sua onestà: ha sempre pensato che la gelosia sia umiliante per lui e per la moglie, e quindi ora non riesce a dimostrarsi geloso, pur avendone tutte le ragioni! Passiamo poi a Levin, e i capitoli che lo riguardano continuano ad essere quelli che preferisco. Non approvo ogni cosa di lui, e non condivido tutte le sue opinioni, però continua a piacermi moltissimo, e continua a ricordarmi, molto spesso, me stessa. L’ultimo capitolo, in particolare, mi è piaciuto tanto! Il dialogo tra Stiva e Levin, il loro modo per certi versi opposto di vedere le cose. Stiva alla fine mi ha fatto sorridere quando, pur essendo cosciente che Levin, in un certo senso, lo sta offendendo, non se la prende perché gli piace troppo la sua animazione nel parlare di certe cose! :) Pagina principale ← PARTE PRIMA 18-34 PARTE SECONDA 18-35 → Un po’ di frasi Levin aggrottò le sopracciglia. L’offesa del rifiuto gli sanguinò in cuore come una ferita fresca. Ma era a casa sua, e le mura della casa sono di un grande aiuto. Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati