di Agatha Christie

Poirot
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Mi pare che esista un famoso aneddoto in cui un giovane scrittore, deciso a iniziare un suo romanzo in maniera tanto efficace e originale da sbalordire il più blasé degli editori scrisse la frase: “‘Maledizione’, esclamò la duchessa”.
È strano, ma questa mia storia si apre più o meno nello stesso modo. Con un’unica differenza: la signora che sbotta con la medesima frase non è una duchessa.

[incipit]

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

“Poirot contro la Sûreté”, recita il sottotitolo dato a questo libro nella collana I Classici del Giallo. Infatti questo romanzo è ambientato in Francia, e Poirot si trova a dover indagare “insieme” ad un agente della sûreté, Giraud, che fin dall’inizio si dimostra antipatico e presuntuoso che in confronto il nostro belga è l’umiltà fatta persona. Insomma, non si può fare a meno di tifare per il vecchio Poirot!

A parte questo, il titolo si riferisce ad una lettera ricevuta dall’investigatore, con una misteriosa richiesta d’aiuto da parte di un miliardario francese che spinge Poirot e Hastings a partire subito per la Francia.

Romanzo molto piacevole, con la giusta dose di indizi cervellotici capibili solo da Poirot, e indizi più terra terra che gratificano noi lettori facendoci sentire più intelligenti almeno di Hastings. Bello il “doppio finale”: come Poirot, il delitto passionale, per di più con errore di persona, non mi soddisfaceva per niente come soluzione!

Bonus

L’ex-libris è stato realizzato da Nebula Queen.

Sfide

Trasposizioni