Le Due Torri – LIBRO QUARTO, capitoli 2-4

Questi capitoli, com’era prevedibile, risultano meno entusiasmanti di quelli del libro precedente. Ma non mancano momenti comunque emozionanti, anche se in maniera diversa.

L’attraversamento delle Paludi. Estenuante. Soffrivo con gli Hobbit. Me li immaginavo arrancare in mezzo all’odore nauseabondo, sfiniti, ma costretti ad andare avanti, avanti, avanti….

Il Cancello Nero è chiuso. E poi manco a dire “bè, dopo questa fatica, ci aspetta l’agognata meta!”. La meta infatti è temuta molto più del viaggio, come dice Sam, si stanno recando all’unico luogo in tutta la Terra di Mezzo dove non vorrebbero mai andare! Dopo tutta questa strada però, il cancello è inaccessibile. Frodo, rassegnato, si appresta a tentare l’impossibile, sapendo che non può fare altrimenti, ma ecco che nuovamente l’aiuto giunge da dove meno ce lo si poteva aspettare: da Gollum, anzi, Sméagol, che sembra davvero intenzionato a fare del bene al padrone… o forse vuole solo impedire che l’anello arrivi a Sauron? La discussione tra Servile e Scurrile ascoltata da Sam non fa presagire nulla di buono…

Erbe aromatiche e coniglio al ragù. Capitolo di “pausa”, in cui i nostri possono riposarsi un po’, non solo fisicamente, ma anche godendosi il paesaggio tranquillo e per la prima volta dopo tanto tempo, un vero pranzo! E poi… finalmente è arrivato Faramir!! :D

Come sempre seguono un po’ di frasi che mi sono particolarmente piaciute, ma stavolta vorrei anche commentarle:

Samvise Gamgee, mio caro Hobbit… anzi, Sam, mio più caro Hobbit, mio adorato amico…
Frodo
Mi piace questa frase di Frodo, il cambiamento del nome con cui apostrofa Sam, per indicare quanto tenga a lui. Sam si profonde in lodi e manifestazioni d’affetto per il padrone per tutto il libro, mentre quelle di Frodo per lui sono più rare, per questo forse sono quelle che mi colpiscono di più.

…pur sapendo che si giunge al mattino soltanto attraverso le ombre.
Ce ne sono parecchie di frasi simili a questa nel libro: l’alba, la luce, è sempre (ovviamente) vista come la salvezza dall’oscurità, che rappresenta il Male, e Sauron in particolare, ma nonostante la ripetitività, mi piacciono sempre tutte, infondono speranza!

Era per Sam la prima immagine di una battaglia di Uomini contro Uomini, e non gli piacque. Era contento di non poter vedere il viso del morto. Avrebbe voluto sapere da dove veniva e come si chiamava quell’Uomo, se era davvero di animo malvagio, o se non erano state piuttosto menzogne e minacce a costringerlo ad una lunga marcia lontano da casa; se non avrebbe invece preferito restarsene lì in pace…
Questa frase mi piace a prescindere, trovo che sia una bellissima immagine: anche se si tratta di un nemico, al vederlo morto Sam non può fare a meno di dispiacersi per lui. In più, mi fa pensare all’esperienza di Tolkien, che in una “guerra di uomini contro uomini” c’era stato davvero, e, chissà, gli sarà forse capitato di avere gli stessi pensieri di Sam…

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