Titolo: Macbeth
Titolo originale: Macbeth
Genere: tragedia
Autore: William Shakespeare
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1608
Ambientazione: Scozia, XI secolo
Personaggi: Macbeth, Lady Macbeth, Duncan, Malcolm, Donalbain, Banquo, Macduff, Tre Streghe
Casa Editrice: Club degli Editori
Traduzione: Gabriele Baldini
Pagine: 89
Link al libro: ANOBII
Le cose senza rimedio dovrebbero essere anche senza interesse. Quel che è fatto è fatto.
Lady Macbeth
A Macbeth, Thane di Glamis, viene predetto il futuro da tre streghe: egli diventerà re. Visto che si avvera ben presto un’altra delle predizioni delle Fatidiche Sorelle, Macbeth pensa di dare una mano al destino, spronato in questo dalla moglie.
Tra le tragedie più famose di Shakespeare, il Macbeth è credo quella meno famosa, o almeno lo era per me. Infatti la prima volta che l’ho letta non sapevo assolutamente nulla sulla sua trama, e anche stavolta che l’ho riletto ricordavo poco, e quindi mi sono potuta godere l’emozione del non sapere come va a finire! :)
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Me! L’ho scelto perché nel cartone da cui è presa la frase c’era un personaggio di nome Macbeth, che aveva a che fare con tre misteriose sorelle magiche… ;) |
Nella sfida Random Classic per il tema del tradimento sono stati proposti di Shakespeare l’Amleto e l’Otello ma, ora che ho riletto questo, penso che il Macbeth rientri nel tema quanto e più degli altri! Macbeth è essenzialmente un traditore, e dei più vili. All’inizio si stupisce del saluto che gli rivolgono le tre streghe, chiamandolo re, ma ben presto per lui quella diventa la realtà e non perde tempo per metterla in atto. Si rivela inoltre un debole, maschera la sua paura con la pietà e la lealtà nei confronti del re, ma appena la moglie gli presenta un piano efficace, dimentica tutte le esitazioni, dimostrando che non ha in realtà nessuno scrupolo nell’uccidere il re. Lady Macbeth è un personaggio molto più interessante! Molto più pratica del marito, lo incita all’omicidio, anzi, lo aiuta anche. E poi, come sa fingere! Quando viene scoperto il delitto, Macduff si preoccupa per lei che, come donna, potrebbe impressionarsi troppo solo a sentirne l’annuncio, e non sa che lei è entrata nella stanza, ha già visto il cadavere, e si è anche sporcata del suo sangue! All’inizio sembra lei la vera forza del complotto, poi invece dopo il primo omicidio Macbeth non ha più tentennamenti, e continua ad uccidere tutti quelli che possono ostacolarlo. Lei invece viene presa dal rimorso, però diminuisce d’importanza come personaggio, e non la vediamo quasi più, e questo è il motivo principale per cui non ho dato il massimo a questo libro: mi è dispiaciuto che Shakespeare non si sia soffermato di più su di lei, avrei voluto sapere come e quando ha cominciato a riflettere sui delitti di cui lei e il marito si erano macchiati, e soprattutto non mi è piaciuta per niente la sua fine, avvenuta fuori scena e archiviata in poche parole.
Mi è piaciuta moltissimo invece l’atmosfera di tutta la tragedia, la più macabra che ricordo tra quelle del Bardo che ho letto (non si smentisce neanche nel finale, quando Macduff arriva portando la testa di Macbeth) e intrisa di soprannaturale, con le streghe, i presagi, le previsioni, il destino… mi è rimasto tutt’ora il dubbio: ma se le Fatidiche Sorelle non avessero predetto nulla a Macbeth, avrebbe comunque cercato di diventare re?
Ah, avevo anche un altro dubbio, fugato però questo dalla fedele wikipedia: le streghe hanno predetto a Banquo che i suoi figli saranno re, ma alla fine della tragedia il re è Malcolm. La wiki spiega: “Anche se Malcolm, e non Fleance, sale al trono, la profezia delle streghe riguardante Banquo venne ritenuta veritiera dal pubblico di Shakespeare, che riteneva che re Giacomo I fosse diretto discendente di Banquo.”
Infine, come ho detto anche per Amleto, un motivo per cui amo tanto i classici, Shakespeare in particolare, sono le frasi strafamose che si conoscono a prescindere, e che finalmente leggendo la tragedia si possono inserire nel loro contesto. Due in particolare ho colto durante questa lettura, forse non sono le più famose, ma entrambe le ricordavo per via di Agatha Christie. La prima infatti è By the pricking of my thumbs, tradotta nella mia versione con Il pollice mi prude, frase della Seconda Strega che dà il titolo al libro Sento i pollici che prudono, appunto della Dame Agatha. La seconda è invece di Lady Macbeth: Yet who would have thought the old man to have had so much blood in him., tradotta nella mia versione Chi avrebbe mai pensato che il vecchio avesse tanto sangue?, frase che viene pronunciata da un personaggio de Il Natale di Poirot, quando scopre il corpo della vittima. Poirot l’ho letto eoni prima del Macbeth, e la frase mi era rimasta impressa, non saprei dire perché! Forse perché il vecchio Bill riesce ad essere poetico anche quanto si diverte ad essere un po’ truculento! :)
Sfide
Questo libro costituisce la DECIMA TAPPA del Giro del mondo in 80 libri: EUROPA, Gran Bretagna (Scozia), Inverness
Ecco la cartolina che ho mandato ai partecipanti alla sfida:
salve vorrei sapere se e disposto a vendere il libro COMMEDIE DI GOLDONI E QUANTO E LA VOSTRA RICHIESTA,grazie
No, mi dispiace, non sono intenzionata a venderlo!