La storia dei sogni danesi

di Peter Høeg

Il pensiero più solitario del mondo è il pensiero che abbiamo guardato sempre solo noi stessi.

Solo due stelline purtroppo per questo libro da cui mi aspettavo molto. Perché dello stesso autore avevo letto (e sto rileggendo ora con piacere) Il senso di Smilla per la neve, e perché la recensione che avevo letto (che poi era la quarta di copertina del libro) mi pareva interessante.
Non è male, la storia (che poi è sempre quella della quarta di copertina) è interessante, ma proseguendo la lettura non mi ha entusiasmato molto, anzi, l’ho trovata pesante e anche un po’ noiosa, tanto da farmi tirare un sospiro di sollievo quando finalmente il libro è finito. Le storie narrate, comunque, erano anche interessanti, ma non mi hanno preso, non sono riuscite ad affascinarmi. I momenti più belli sono stati per quelli in cui le storie dei vari personaggi sono venute a contatto (e infatti nel finale mi è anche piaciuto un po’ di più) e la questione dei sogni che ritornava sempre, ma questo libro nel complesso non m’è piaciuto.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

Titolo: La storia dei sogni danesi
Titolo originale: Forestilling om det Tyvende Århundrede
Autore: Peter Høeg
Nazionalità: danese
Prima pubblicazione: 1988
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Bruno Berni
Pagine: 378
ISBN: 9788804468844
Provenienza: Libreria, 12 marzo 2008
Link al libro: SITO UFFICIALEIN LETTURAGOODREADSANOBII
inizio lettura: 16 maggio 2008
fine lettura: 18 giugno 2008

Grazie a…

Biblioteka, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.

Sfide

Un po’ di frasi

Questa è la storia del sogni danesi, un resoconto di ciò che abbiamo temuto, sognato, sperato e atteso in questo secolo. Ho cercato di essere esaustivo e semplice al tempo stesso, e per illustrare il mio tentativo mi sia concesso raccontare due aneddoti.
[incipit]

4 pensieri riguardo “La storia dei sogni danesi

  1. Avevo appena inserito questo libro nella mia lista dei desideri, quando ho letto la tua recensione, sob!  Adesso non so che fare, ma comunque mi incuriosisce.

    Ciao!

  2. Bè, brutto non è, Hoeg comunque scrive bene ed è accattivante. Forse semplicemente non era per niente come mi aspettavo questo libro, per questo mi ha deluso. Ma non me la sentirei di sconsigliarlo, è comunque assai particolare, può anche darsi che a te invece piace molto!

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