Il mistero del Treno Azzurro


di Agatha Christie

Poirot
Poirot e i quattro (The Big Four)
Black Coffee (Caffè nero) →


Io non faccio il profeta. Vero è che mi trovo ad aver sempre ragione; soltanto, non mi piace vantarmene.

Hercule Poirot

Il Treno Azzurro è il “treno dei miliardari”, in particolar modo quelli inglesi, che vanno a passare l’inverno in Riviera. Poteva mancare un omicidio, con tanto di furto di preziosissimi gioielli?

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Morgana. L’ho scelto perché il libro partecipa alla sfida del protagonista nella manche di ottobre.

Una storia un po’ troppo complicata, anche se interessante. Una soluzione che non mi ha soddisfatta pienamente. Un po’ di espedienti tipici della Christie, che, specie per chi ormai conosce abbastanza Poirot, ti fanno indovinare se non proprio tutto, almeno qualcosa. Insomma, non uno dei migliori romanzi della Christie. Ma sempre, sempre, sempre, un libro piacevolissimo da leggere, e che comunque conquista e lascia col fiato sospeso! ^_^

E poi Katherine Grey, uno dei personaggi (il mio preferito, tra l’altro!) proviene da un certo paesino chiamato St. Mary Mead, che un paio di anni dopo l’uscita di questo libro diverrà molto familiare ai lettori della Dame! ;) Chissà se sentiremo parlare ancora di Katherine, allora!

Bonus
Edito il post per aggiungere come faccio sempre coi libri di Agatha Christie (grazie al sito Delicious Death) una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
La prima copertina qui sopra è quella, penso, della prima edizione (Collins, 1928). Sto aggiungendo questa parte molto dopo aver letto il libro e quindi non ricordo moltissimo della trama, perciò posso solo immaginare che la ciocca di capelli e gli altri oggetti presenti nella seconda copertina (Fontana, 1975) fossero importante (anche perché li ho visti in diverse copertine); comunque mi piace! La terza copertina (HarperCollins, 1995) è la mia preferita: intanto è molto bella, e poi è perfetta per il libro mostrando il treno in partenza e una figura femminile che si muove sul marciapiede del binario. La penultima copertina (HarperCollins, 2008) mi piace molto, il disegno è bello, e oltre al treno c’è anche il colore azzurro, proprio attinentissima al titolo. L’ultima copertina (HarperCollins, 2015) è del genere che preferisco, con la foto a tutta pagine, e infatti la trovo molto bella, e anche attinente.
Qui sotto qualche copertina italiana. La prima (Mondadori, 1995) non è male, una volta tanto il disegno è piuttosto chiaro e molto attinente. La seconda (Mondadori, 2002) ha l’immagine a tutta pagine, sicuramente attinente, e anche bella, però forse un tantino troppo scontata per piacermi davvero. La terza copertina (Mondadori, 2013) di per se la trovo bella, mi piace molto la scelta di mostrare i binari invece che il treno per rimanere comunque attinenti, però quello sguardo ombroso mi sa tanto di YA e trovo c’azzecchi poco con questo romanzo. L’ultima copertina italiana che vi propongo (Corriere, 2014) è bella e sicuramente originale perché in un romanzo ambientato su un treno ci mostra invece un motoscafo: se sia attinente o no non lo saprei dire, onestamente non ricordo se c’era un giro in motoscafo nella storia; sicuramente rende bene l’aria di vacanza.

Titolo: Il mistero dei Treno Azzurro
Serie: Poirot (6)
Titolo originale: The Mystery of the Blue Train
Genere: giallo
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1928
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Claudio Savonuzzi
Pagine: 211
Link al libro: SITO UFFICIALEGOODREADSANOBII
inizio lettura: 15 ottobre 2009
fine lettura: 21 ottobre 2009

Sfide

Trasposizioni

Serie TV Poirot, con David Suchet
The Mystery of the Blue Train (Il mistero del treno azzurro), episodio 10.01

Un po’ di frasi

Mancava poco a mezzanotte quando un uomo attraversò Place de la Concorde, a Parigi. Nonostante la bella pelliccia che gli ricopriva la magra persona, c’era in tutto il suo aspetto qualcosa che denotava trascuratezza e in certo senso meschinità. Un omino dal muso da sorcio, si sarebbe detto, e incapace di avere in qualsiasi cosa una parte preminente. Tuttavia, chi lo avesse giudicato così sarebbe stato in errore, poiché egli l’aveva, invece, una parte preponderante, e nei destini del mondo.
[incipit]

Mi sono sbagliata sul conto di quel giovanotto, quando ho detto che mirava al suo denaro. Un uomo, in tal caso, fa il galante, lo spiritoso e che so io. Invece chi è veramente innamorato pare uno stupido. Ora, quando quel suo amico la guardava, aveva una faccia proprio da stupido. Dunque, le vuole sinceramente bene. Ritiro ciò che avevo detto stamane.
Amelia Viner

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