Viaggio nella solitudine


di William E. Barrett

Titolo: Viaggio nella solitudine
Titolo originale: The Wine and the Music
Autore: William E. Barrett
Anno prima pubblicazione: 1968
Casa Editrice: Selezione del Libro
Traduzione: Elsa Pelitti
Link al libro: ANOBII


Era un uomo di trentadue anni, legato alla castità dal voto del celibato, che aveva accettato spontaneamente come condizione fondamentale della propria vita.
[incipit]

Greogory Lind è un giovane prete cattolico tradizionalista che poco apprezza le novità apportate dal Concilio Vaticano Secondo ed è fermamente convinto della necessità del celibato dei preti. Ma l’amore è in agguato: sente nascere dentro di sé un nuovo sentimento per una giovane donna conosciuta alla Casa della Guadalupa, scuola riservata agli ispano-americani della sua città.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Nymeria. L’ex-libris, invece, è stato realizzato da Nebula Queen.

All’inizio il libro mi annoiava un po’, ma poi mi ha preso un po’ di più, perché ho apprezzato Gregory. All’inizio ovviamente lui e Pamela nascondevano la loro relazione, poi hanno cominciato anche ad ingannare, ma per fortuna è durata poco! Purtroppo è durato poco anche il mio interesse per la storia. Innanzi tutto Pamela la trovavo odiosa: snob, egoista e arrogante. Poi I due si sposano e tutti quanti, sia quelli che accettano il matrimonio sia quelli che non l’accettano, hanno previsioni negative da fare sulla loro unione, e paiono in effetti tutte avversarsi. Cominciano infatti i problemi di una coppia che in realtà non si conosce, e soprattutto cominciano i problemi economici. Alla fine del libro, tutto pare aggiustarsi, e i due tornano nella città natale (che avevano abbandonato perché non sopportavano lo scandalo). E perché va tutto a posto? Perché il padre di lei muore lasciando alla coppia un sacco di soldi! No, mi spiace ma non mi è piaciuto molto. Due stelline solo perché qualche pezzo interessante c’era.

Voto per la sfida dell’alfabeto: 4/10

Sfide

Un po’ di frasi

Secondo padre Lind, la messa delle sei, la domenica mattina, era quella che più si avvicinava all’atto dell’adorazione pura da parte dell’uomo. Allora, le poche persone curve alle sue spalle erano lì perché avevano voluto venire, non perché non osavano mancare.

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