Home » Benni » Blues in sedici Blues in sedici Pubblicato martedì 15 Settembre 2009; 12:37sabato 4 Gennaio 2020; 00:48 da PhoebesLascia un commento Ballata della città dolente di Stefano Benni Anno: 1998 Casa Editrice: Feltrinelli pagine: 58 Sito ufficiale dell’autore: StefanoBenni.it Blues in sedici su aNobii Questo libro partecipa alle sfide delle pagine, A PUNTI, infinita e collettiva – 2 e delle Edizioni. Io sono un’altra. In me ci si può perdere ma ritrovarsi è splendida battaglia La Città (Le stagioni) Trama: Non c’è una vera e propria trama. E’ un blues composto di sedici poesie, con otto personaggi (l’Indovino cieco, il Padre, la Madre, il Figlio, Lisa, la Città, Killer e Teschio) che raccontano il loro punto di vista. Come il Benni teatrale, anche quello poetico per me è inferiore a quello narrativo. Se però col teatro la “colpa” era solo sua, perché quello è un genere che amo molto, con la poesia posso dire che è proprio il genere che purtroppo non è tra i miei preferiti. Per questo do a questo libro 3 stelline, anche se credo che se amassi la poesia gliene darei 4, perché comunque mi è piaciuto molto! Tristi e amari questi brani, romantici ma anche cinici. Dolenti e direi quasi senza speranza… ma non disperati. Caso mai, rassegnati. L’ho letto piano piano, questo libro, un blues alla volta, perché tutto insieme non sarei riuscita ad apprezzarlo, sempre a causa del mio poco amore per la poesia. Giusto per specificare, non è che proprio la poesia non mi piace, ma, appunto, posso leggere una poesia, e apprezzarla. Di più, mi risulterebbero indigeste. Il blues che mi è piaciuto di più è stato il secondo di Lisa, di cui infatti ho riportato più frasi, ma un po’ qui un po’ lì c’erano molti pezzi veramente, veramente belli. [EDIT: con il nuovo sistema di valutazione di aNobii a 5 stelline invece che 4, questo libro aumenta di una stellina] Quando morirò, io posso saperlo: morirò un giorno come tutti gli altri ma perché tanta pietà io sento per la morte di ognuno non so. […] Io vedo vite che la speranza tocca pulsare, vibrare, rivivere come fa il pesce restituito all’acqua. L’Indovino cieco Cantami una busta ove è scritto che da questo sei libero che per questo sei vecchio. Ti ho visto attraverso la porta della cucina una bianca nuca di vecchio. La giacca appesa all’ingresso modellata dal tuo vuoto le foto e i calendari di anni che non esistono più. Così a volte, ci tocca vivere anni scaduti. Chino sul tavolo, a braccia strette come se da esse il mondo potesse sfuggire. Contando gli strappi della tovaglia. Testardo Padre Il Figlio Mi piace l’apocalisse ma con le luci giuste e i vestiti firmati. Teschio Non c’è felicità nel sacrificio ma qualcosa che le assomiglia. L’indovino Giovani sognatori o burattini griffati ribelli o commedianti invecchiati tutti per un momento sperano e io spero in loro, un istante. […] Io sono un’altra. In me ci si può perdere ma ritrovarsi è splendida battaglia di tutte le bugie e le catene almeno da una sii libero non dobbiamo sperare possiamo, ogni istante del giorno. La Città (Le stagioni) O tu che affili un pugnale attento a colpire non ho un solo cuore, ma tanti ascolta i tamburi e trema. Guai a chi separa gli amanti. Il Figlio Al ballo della Complessità re Informe e regina Incoerenza qualcuno approfittò del Caos per uccidere la Differenza e volle far credere a tutti che la violenza è estetica […] fotografi da lontano scattavano foto audaci a principesse e principi falsamente indignati. Duchi della cultura adulavano i peggiori poiché dei migliori avevano paura. Voi che bevete sangue nel salotto in pantofole o in discoteche alla moda fino alla prossima noia […] Voi sudditi perfetti cui la Storia non chiede esempi, ma biglietti. Io non frequento i buoni né i cattivi sentimenti ma i sentimenti, e basta veri, spesso indicibili […] Siamo soli e siamo pazzi siamo lupi nella tagliola che continuano a correre. […] Signori di tutti gli Schermi che ormai chiamate sogni ciò che state perdendo quello che più non vedete è ciò che rimane del mondo. Lisa Venite ragazzi, qua è il baraccone dei mostri in offerta speciale l’uomo offeso e la donna tradita il bambino affamato e il vecchio paralitico il marocchino e il cannibale il fucilato l’impiccato lo sgozzato e il fanatico col coltello in mano dentro la stessa gabbia. […] Squallido, lurido, misero splendente, lussuoso o grande ciò che il sangue tocca è sempre sporco di sangue. Teschio Il segnalibro è stato realizzato da Me! Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati