Titolo: Il fantasma dell’Opera
Titolo originale: Le Fantôme de l’Opéra
Genere: horror, gotico
Autore: Gaston Leroux
Nazionalità: francese
Prima pubblicazione: 1911
Casa Editrice: Newton Compton
Traduzione: Maurizio Grasso
Link al libro: GOODREADS – ANOBII
fine rilettura: ottobre 2007
Il fantasma dell’Opera è esistito. Non fu affatto, come si è a lungo creduto, un’ispirazione di artisti, una superstizione di direttori, la sbiadita creazione di quei cervelli esaltati delle signorine del corpo di ballo, delle loro madri, delle maschere, degli addetti al guardaroba e della portineria.
Sì, è esistito, in carne e ossa, benché si desse tutte le apparenze di un vero fantasma, vale a dire di un’ombra.[incipit]
Il Teatro dell’Opera di Parigi è infestato da un fantasma. Pochi ci credono, per lo più si pensa a esaltati che si fanno ingannare dalle ombre. Ma quando la situazione diventa più tragica di un semplice scherzo di cattivo gusto, il dubbio sull’esistenza o meno del famigerato fantasma si fa sempre più una certezza.
Riviviamo le vicende del Fantasma dell’Opera e di coloro con i quali si è intrecciato il suo cammino, dalla voce di un “cronista” che diversi anni dopo indaga per far luce su alcuni misteriosi accadimenti.
Avevo già letto questo libro, ma da tempo desideravo rileggerlo, perché ne ricordavo poco, ma ricordavo che mi era piaciuto molto, così l’ho inserito in questa sfida (anche perché era da un bel po’ che volevo vedere qualche film tratto da questo libro!).
Anche la seconda lettura è stata soddisfacente!
Ho trovato un commento che ma mandai ad una mailing list dopo la prima lettura: Questo libro l’ho letto per curiosità, perché avevo letto di Leroux le Storie Macabre, e mi erano piaciute, e perché di questo fantasma avevo sempre sentito parlare, e mi affascinava molto. La storia non era per niente quella che mi aspettavo, anche perché, come si legge già nell’incipit [riportato all’inizio del post], questo fantasma in realtà non era un fantasma per niente.
Anche per questo libro, invece che un normale segnalibro, ho usato il segnarigo! |
Non ricordo cosa mi aspettassi allora, e perché quindi la storia era diversa da come la immaginavo, ma non mi riesce difficile trovare le motivazioni al mio stupore. Innanzi tutto mi stupì scoprire, fin dalle prime frasi, che il fantasma non era un fantasma. Mi ha colpito molto, in effetti, il fatto che nel libro il soprannaturale non c’è proprio per niente. Ogni “magia” del fantasma è in realtà perfettamente spiegabile con la scienza, l’ingegno, o un abile trucco. Ecco per esempio come il Persiano descrive in poche parole questo misterioso individuo:
[È] un uomo che si rende visibile soltanto quando vuole lui e che, in compenso, vede tutto attorno a sé quando ogni cosa per voi resta oscura! […] un uomo cui una scienza bizzarra, acume, immaginazione e abilità consentono di disporre di tutte le forze naturali, combinate per creare dinanzi ai vostri occhi o alle vostre orecchie l’illusione che vi rende perduti!… E tutto questo nei sotterranei dell’Opera, vale a dire nella patria stessa della fantasmagoria!
La seconda cosa che mi ha colpito è che da un titolo del genere non mi sarei mai aspettata una storia d’amore. E invece di questo si tratta: Il Fantasma dell’Opera è una bellissima storia d’amore. Crudele ed egoista (da entrambe le parti), ma anche capace di sublimi slanci di amore puro e incondizionato. Per spiegarmi meglio, urge spoilerare, quindi invece di lasciare come facevo prima lo spazio, scriverò con lo stesso colore dello sfondo le parti spoileranti, che si potranno leggere selezionandole col mouse [ideuzza sbirciata su QUESTO BLOG, apprezzata e già usata anche su The Air I Breathe – EDIT: adesso uso un plugin per gli spoiler].
Erik, il fantasma, è in realtà un uomo dal mostruoso viso di teschio, abituato fin da bambino ad indossare una maschera. Si innamora di Christine, una cantante d’opera con un potenziale enorme assopitosi però dopo la morte del padre. Anche Erik ha uno straordinario dono per la musica, una voce angelica che compensa le sue sembianze mostruose, e in questo modo inganna la ragazza e si fa, in qualche modo, amare da lei. Ma nel momento in cui Christine guarda dietro la maschera le orrende fattezze del mostro, non può più amarlo. In questo sta, secondo me, la crudeltà di Christine. Lei potrebbe amare Erik, nonostante tutto fino alla fine non riesce ad odiarlo, prova anche pena per lui, ma non lo può amare perché ha l’aspetto di un mostro. Gli preferisce Raoul, suo amore d’infanzia. E alla fine Erik, dopo aver tentato di costringerla con la forza a divenire sua sposa, la lascia andare, scegliendo di morire d’amore. Perché, come dice lui stesso: «Avevo soltanto bisogno di essere amato per diventare buono!» e poi, ancora, alla fine, raccontando al Persiano l’epilogo della storia: «Quando le dicevo questo, era come se tagliassi tranquillamente in quattro il mio cuore, ma lei aveva pianto con me… e aveva detto: “Povero sventurato Erik!…”»
Insomma, ho trovato questo libro, anche la seconda volta, una lettura entusiasmante. Adesso mi manca di vedere un film tratto da questo romanzo (come suggerito dalla sfida). Mi piacerebbe vedere il musical, di cui ho sentito dire un gran bene, ma chissà se riesco a trovarlo nelle due sole videoteche della mia città!
Aggiuntina del 20 ottobre ho visto un film, non il musical, ma quello di Dario Argento, con Julian Sands e Asia Argento.
Lo ammetto, ero prevenuta nei confronti di questo film, perché: 1) non mi piace Asia Argento, la trovo inespressiva 2) ricordo il trailer che vidi a suo tempo, e mi aveva fatto capire che la storia era molto cambiata rispetto al libro. Avevo ragione su entrambi i punti.
La storia in breve racconta di questo “fantasma” che vive nei sotterranei dell’Opera, e si innamora della cantante Christine Daeé. Il primo incontro tra i due avviene già di persona, eliminando così tutto il discorso del fascino del fantasma dovuto alla sua voce. La cameriera di Christine, personaggio aggiunto, era proprio antipatica: perché aggiungere un personaggio così? Raul è diventato barone (non mi vorrei sbagliare, ma mi pare che nel libro fosse un conte), è un idiota (va bè, lo era abbastanza anche nel libro) e pure brutto, e l’attore gareggia con Asia a chi ha meno espressività. Nel film il fantasma è un uomo con poteri soprannaturali ma aspetto normale: esattamente l’inverso di quanto accadeva nel romanzo, dove il Fantasma era di aspetto mostruoso, ma un uomo a tutti gli effetti. E le visioni al chiaro di luna del fantasma sono ridicolissime! Unica aggiunta interessante: la storia dei topi. Il Fantasma era stato abbandonato in fasce nei sotterranei, e quindi “adottato” da queste creature, di cui è divenuto alleato. Interessante anche il cammeo, diciamo così, di Degas che dipingeva la scuola di danza.
Insomma, nel complesso il film l’ho trovato noioso, un susseguirsi di scene lente, intervallate da (brevi, per fortuna) scene schifose, con qualche sprazzo di interesse. Per quanto riguarda le scene schifose, va bene, capisco che ad Argento piaccia il truculento, ma se il film fa anche paura, lo posso accettare; questo, non mettendo neanche un po’ di paura, di ansia o che altro, alla fine fa solo schifo! Non posso neanche dire di essere stata sempre con le mani sugli occhi per paura delle scene che mi facevano impressione, perché erano prevedibilissime!
Insomma, brutto.
Spero che col musical, che pure vorrei vedere, mi vada meglio!
mi è venuta voglia di leggerlo
Anche a me! Lo inserirò al più presto nel mio elenco di letture, anche se dovrei prima finire i libri per le sfide! Leggendo le varie recensioni continuo a trovare libri interessanti, queste iniziative sono molto utili soprattutto perchè aumentano la voglia di leggere e la possibilità di conoscere nuovi testi!
P.S. sto cercando il segnarigo ovunque, non ci crederai ma qui è introvabile! Uffi…
Sono davvero contenta di avervi invogliate!
Daria, il segnarigo io l’ho preso a Roma, in una libreria della LDC, non l’ho trovato in effetti da nessun altra parte, neanche nella super fornitissima di gadjets libreria di Termini!
Ce l’ho! *__* E’ lì che mi aspetta, che mi guarda dalla libreria. Mi hai invogliato a leggerlo *__*
Sono contenta di aver invogliato anche te! Anche perché è proprio un bel romanzo!