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La sua giovinezza gli riapparve portando tutti i ricordi soavi, che sono profumi piuttosto che pensieri. Da quel passato al presente c’era un abisso. Ma la fantasia ha il volto dell’angelo e del baleno; essa varca i mari nei quali abbiamo corso il rischio di naufragare, le tenebre dove si sono perdute le nostre illusioni, gli abissi che hanno inghiottito la nostra felicità.
pensieri di Athos
ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!
La storia si fa sempre più interessante, questi capitoli mi sono piaciuti più che i precedenti!
Già subito col primo ci troviamo a fare questa interessantissima scoperta sulle origini di Raul! ;) Ecco, era questa una delle poche cose che ricordavo, e Aramis parlando con d’Artagnan aveva anticipato che si diceva che Madama di Chevreuse aveva avuto un’avventura con un curato… ;)
Che bastardo però Athos a non averglielo detto prima, ma solo ora che ne aveva bisogno per la raccomandazione!
Nel GDL si parlava del maschilismo di Dumas, se c’è o no in questi libri, e io purtroppo ero una sostenitrice del sì: i suoi personaggi femminili sono quasi tutti o da proteggere o da sfruttare. L’unica eccezione è Milady, che è però malvagia fin nel profondo (quanto mi manca!!!). Però, Madama di Chevreuse si distacca dagli altri personaggi, essendo una donna amabile, arguta, intraprendente, audace, e, addirittura, pare far riconciliare Athos col sesso femminile, e non è poco! :)
Personaggio molto interessante l’abate Scarron, spero lo rivedremo ancora!
D’Artagnan, all’inseguimento del fuggiasco duca di Beaufort, investe un passante, e Dumas nota: non ci sono piccoli eventi in questo mondo, e noi vedremo che questo fu sul punto di far cadere la monarchia! Scopriamo infatti più tardi che il malcapitato era Broussel, la cui infermità rende felice il Cardinale: «Bisogna proprio riconoscere che quel Guascone è un uomo prezioso e che mi è utile anche nelle sue sbadataggini.» Ora, io sono ignorantissima in Storia (sebbene sia una materia che mi piace molto!), ma immagino che questo incidente a Broussel sia vero, e così con la solita nonchalance Dumas inserisce i suoi personaggi nella Storia!
Ma veniamo al capitolo che a mio parere è stato il clou di questa settimana: l’incontro-scontro tra i quattro vecchi amici. È terribile vederli alzare le armi gli uni contro gli altri, seppure ignari. Per fortuna, alla fine l’amicizia vince ogni cosa!!!
Mi è piaciuta moltissimo questa uscita di d’Artagnan, subito pensa: sono disonorato, perché non potrò catturare, come avevo promesso, il duca, se per farlo devo combattere Athos. Quest’ultimo non è da meno, visto che replica subito:
Però… mamma mia che strage di cavalli hanno fatto!! :(
Non si è ancora tutto risolto tra i quattro, occorre un altro incontro, ma d’Artagnan non ci vuole andare. Bello il suo dialogo con Porthos:
Le cose paiono mettersi ancora peggio del giorno precedente, per i Nostri, soprattutto per colpa dei malfidenti d’Artagnan e Aramis (soprattutto quest’ultimo). Porthos e Athos sono più fiduciosi, invece, ma mi dispiace comunque davvero tanto vedere che non possono più essere gli amici di un tempo. Meno male che grazie ad Athos almeno si sono chiariti.
E così i quattro si profondono in giuramenti di eterna amicizia e fedeltà, nonostante le avverse fazioni in cui si trovano schierati.
Io continuo a tifare per i frondisti, non ci posso fare nulla, mi stanno più simpatici! :) E poi il Cardinale è insopportabile!
Due commentini al di fuori della storia:
- la croce di Aramis su cui giurano i nostri era a mio parere un po’ pacchiana, fatta di diamanti e appesa con un filo di perle! Ma forse me la immagino troppo grande…
- Questo libro l’ho letto per la prima volta nel giugno del 2002 (l’ho trovato scritto nella prima pagina). Ho trovato a pagina 554 un appunto con il significato della parola “faceto”: possibile che non la conoscessi?!?! ;)
Ha un sapore decisamente più amaro, questo secondo libro della trilogia, rispetto al primo, però lo sto amando comunque; certo, lo svolgimento dell’intreccio è sempre perfettamente prevedibile, ma a Dumas perdoniamo volenieri,n’est pas? ;)
A Dumas io perdono un sacco di cose, forse troppe ;), ma il fatto è che ai suoi personaggi e ai suoi libri sono davvero tanto affezionata!