La Principessa Irene e Curdie
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There is this difference between the growth of some human beings and that of others: in the one case it is a continuous dying, in the other a continuous resurrection.
C’è questa differenza tra la crescita di alcuni esseri umani e quella di altri: in un caso è una continua morte, nell’altro una continua resurrezione.
(Pagina 13)
Un fantasy che è quasi una fiaba in cui ho ritrovato personaggi che avevo imparato ad amare nel romanzo precedente.
Il Re e la Principessa Irene partono per la città di Gwyntystorm, mentre Curdie decide di rimanere con i genitori a fare il minatore. Qualche tempo dopo la bis-bisnonna di Irene gli affiderà un’importante missione che porterà anche lui a Gwyntystorm.
George MacDonald l’ho scoperto per caso, da un regalo ricevuto durante l’infanzia, La principessa e i goblin, che mi era piaciuto un sacco da bambina e che avevo altrettanto apprezzato rileggendolo da adulta. Ho scoperto poi che MacDonald è un autore fantasy considerato come un’ispirazione importante da molti nomi più famosi di lui (per esempio C.S. Lewis e un certo J. R. R. Tolkien). Così quando la Sfida del Protagonista richiedeva un personaggio con una lettera non facilissima (la I), nella mia wishlist ho ritrovato questo titolo e ho pensato fosse giunto il suo momento!
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But I promised Curdie a kiss. di saeriellyn Immagine ispirata al primo libro, La Principessa e i Goblin |
Il libro è molto carino, anche se personalmente l’ho trovato meno bello e fantasioso del precedente. La trama ricalca quella delle fiabe, con l’eroe (in questo caso il giovane Curdie) che rischia di perdersi, e per riscattarsi deve superare delle prove prima che gli possa venire affidata la missione. E anche la missione sa molto di fiaba, con i buoni che soffrono ma alla fine vengono premiati, e i cattivi puniti.
A non piacermi tanto penso siano essenzialmente due cose. La prima è l’eccessiva quantità di violenza, anche nei confronti di animali (che però è coerente con l’ispirazione alle fiabe tradizionali che sono solitamente molto cruente). E poi… il finale! Irene e Curdie si sposano, ma non hanno figli, e i regnanti dopo di loro sono avidi e disonesti e finiscono col portare la città alla completa distruzione! Che tristezza!
L’ambientazione è diversa dal romanzo precedente: lì eravamo in montagna, qui siamo nella città di Gwyntystorm, e ho trovato particolarmente significativo che quando eravamo in mezzo alla natura i cattivi erano creature fantastiche (i goblin) mentre qui sono gli esseri umani, e invece le creature “fantastiche” e mostruose sono gli aiutanti di Curdie in questa avventura.
I personaggi principali sono gli stessi del romanzo precedente. Curdie è l’eroe, che viene scelto dalla Principessa Irene senior (bis-bisnonna della piccola Irene) per un compito molto importante. A differenza del libro precedente (e forse questo è un altro motivo per cui mi è piaciuto di meno) è lui l’unico vero protagonista, e tutto il tempo siamo con lui e con il suo punto di vista, mentre nel precedente la sua storia si alternava a quella della Principessa Irene. Con questo intendo che ho sentito la mancanza di lei, non che lui non mi piaccia come personaggio, anzi, in questo romanzo vediamo altri suoi aspetti, anche negativi, che lo rendono un personaggio più completo. Tenerissimo quando va a dormire abbracciato al suo fidato piccone! XD
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Sky nymphs: Chione and Nephele di Arbetta Entrambe le immagini mi ricordano un po’ la Madre della Luce di questa storia, con i lunghissimi capelli argentati |
Quando ho visto il titolo del libro davo per scontato che la “Principessa” di cui si parla fosse di nuovo la piccola Irene, ma a lettura finita penso si tratti della sua bis-bisnonna, perché è effettivamente lei che collabora con Curdie (meno male che si chiama anche lei Irene, altrimenti il libro non sarebbe stato valido per la sfida del protagonista). Mi è piaciuto rivederla, è un personaggio che mi ha sempre affascinato molto, e qui abbiamo modo di vederla maggiormente in azione. Uno dei suoi nomi è Mother of Light, e la luce è sempre presente in qualche modo nelle sue descrizioni, che devo dire ho trovato sempre molto affascinanti! Ne ripropongo una:
I suoi capelli dorati sgorgarono da lei nell’aria finché non si dissolsero in nebbia e luce. Era grande e forte come una Titana. (Pagina 128)
E veramente risulta incredibilmente potente che mi sono chiesta che bisogno aveva di Curdie! La risposta che mi sono data è che l’avventura serviva a Curdie per primo, e che la sua presenza serviva a anche a scoprire le persone buone che ancora si trovavano a Gwyntystorm. Mi ha commosso alla fine quando tutti i buoni si ritrovano insieme a cena e lei, “con la sua corona di rubini e la porpora reale” si mette a servirli tutti! Davvero un personaggio particolare!
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The Princess and Curdie Poster di Rikafu19 Una locandina fan-made di un ipotetico film tratto da questo libro: non mi piace che si concentri tutto su Curdie e la piccola Irene, ma mi piacerebbe vedere Idina Menzel interpretare la bis-bisnonna! |
L’ultimo tra i personaggi principali è Lina, l’aiutante animale che la Principessa fornisce a Curdie: in realtà, se ho capito bene, era una bambina che per qualche motivo è stata trasformata in un animale, e aiutare Curdie era il suo modo per espiare. Solo che alla fine non ritorna umana, come credevo!
Come ho detto lo stile di MacDonald mi ha ricordato le vecchie fiabe in cui il protagonista deve superare delle prove, incontra personaggi buoni e cattivi, i primi vengono alla fine, dopo un po’ di sofferenze, premiati, mentre i secondi muoiono male.
Devo dire molto molto belle le descrizioni, sia dei luoghi che di alcuni personaggi (qualcuna l’ho riportata in basso).
Come già nel precedente romanzo, apprezzo la presenza di personaggi femminili non solo importanti ma anche abbastanza attivi: la maggior parte dell’azione ovviamente è appannaggio di Curdie, ma per un romanzo dell’Ottocento direi che le due Principesse Irene, la piccola nel precedente e la grande in questo, mi sono piaciute un sacco. In particolare verso la fine di questo libro, quando i Nostri stanno per andare il battaglia, il Re fa preparare un cavallo anche per la piccola Irene perché, dice, she too must go to the battle, and conquer with us [anche lei deve venire in battaglia, e vincere con noi]
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The flaming roses di Kathie McMillan |
Aggiungo un appunto sulla mia edizione: c’era scritto nella descrizione che si trattava di un’edizione illustrata, ma per un po’ all’inizio ho faticato a capire cosa rappresentavano i vari disegni, e quando finalmente l’ho capito mi sono resa conto che non c’entravano assolutamente nulla col libro, erano immagini messe così a caso: certo questa è stata una grandissima delusione!
Commento generale.
Un romanzo molto carino, a parte per qualche particolare. Mi è piaciuto molto leggerlo, anche se non posso negare che il primo mi era piaciuto di più!
Copertina e titolo
La copertina della mia edizione mi piace molto: non ha disegni, ma una bella decorazione, ricorda un libro antico di fiabe, per cui molto attinente. Il titolo non è niente di che, veramente molto semplice, e, come ho detto, un po’ fuorviante perché non ho capito subito chi era la principessa.
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Cover design di Pauline Baynes, illustrazione di Helen Stratton, foto di Richard Pierse. Questa vecchia copertina (1966) mostra la Madre della Luce che incontra Curdie e suo padre. |
Grazie a…
…Becky’s Book Reviews, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
Sfide
Sfida del Protagonista 4
Series Challenge 2025
TBR List Challenge 2025
Pages Challenge 2025
Un po’ di frasi
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