Giuseppe Lojacono e i Bastardi di Pizzofalcone
I Bastardi di Pizzofalcone →
La Morte arriva sul binario tre alle otto e quattordici, con sette minuti di ritardo.
[incipit]
A giugno ho avuto un piccolo blocco del lettore, da cui questo libro mi ha sicuramente aiutato ad uscire visto che l’ho finito in pochi giorni.
Giuseppe Lojacono è un poliziotto trasferito dalla Sicilia a Napoli dopo che un pentito l’aveva accusato, senza prove, di essere corrotto. Lojacono si trova quindi quasi in esilio, relegato a un lavoro da scrivania col divieto di partecipare a qualunque indagine, allontanato dalla ormai ex moglie che gli impedisce di parlare con la figlia. Una notte però, essendo solo lui di turno, viene mandato sul luogo di un omicidio. Le sue deduzioni catturano l’attenzione della sostituta procuratrice Laura Piras che lo coinvolge nelle indagini di questo assassino che i giornali cominciano a chiamare il Coccodrillo.
Don’t Cry Those Crocodile Tears di IDIOTBUTNOTSTUPID |
Non c’è niente da fare: il genere giallo e dintorni, nonostante tratti di assassini e morti ammazzati, è sempre una lettura che scivola via leggera. Dopo un mese di praticamente zero letture inizio questo libro e lo finisco in un paio di giorni, che per me è un record. Complice ovviamente anche la trama avvincente: non c’è il classico mistero giallo visto che l’assassino lo seguiamo fin dall’inizio, ma è molto intrigante scoprire le sue motivazioni e i legami con le vittime. Molto interessante anche il fatto che ai capitoli dal punto di vista di Lojacono si alternano quelli dell’assassino e anche quelli di altri personaggi i cui collegamenti con la storia vengono rivelati a poco a poco, e questo espediente l’ho apprezzato moltissimo perché De Giovanni è stato proprio bravo a creare aspettative ed è riuscito anche ad ingannarmi! In particolare con il personaggio di Eleonora, che sembra essere parte della storia di Donato, invece è solo che le due storie hanno molte similitudini, ma la sua è su un piano temprale diverso ed è il movente del Coccodrillo.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
L’ambientazione è molto precisa, sappiamo il quartiere di Napoli in cui ci troviamo e la data precisa in cui inizia la storia, 10 aprile 2012. La città devo dire non l’ho vissuta appieno, in generale la storia poteva essere ambientata da un’altra parte e non sarebbe cambiato molto, però è pur vero che noi vediamo quasi tutto con gli occhi di Lojacono e lui osserva la città da forestiero, anche lui non la vive appieno.
I personaggi sono ben delineati: interessanti, approfonditi, credibili. Ovviamente Lojacono è quello che approfondiamo di più. Nel complesso mi è piacito, l’unico lato negativo che lo caratterizza è che nel romanzo viene a contatto con due belle donne, e tutte e due si prendono una cotta per lui! Detesto questa cosa del protagonista irresistibile che tutti i rappresentanti dell’altro sesso che siano quantomeno piacenti si devono innamorare!
Lo stile mi è piaciuto molto. Intanto l’ho letto in pochi giorni quindi sicuramente scorrevole e accattivante. I capitoli si alternano con punto di vista di Lojacono e quello di altri personaggi, tra cui anche l’assassino stesso. La sua identità non è al centro del mistero come in un giallo classico, ma le cose da scoprire sono parecchie e le soluzioni le ho trovate molto soddisfacenti.
Commento generale.
Un romanzo dalla trama avvincente e interessante, che si fa leggere con facilità e interesse. Una lettura molto soddisfacente!
Copertina e titolo
La copertina della mia edizione devo dire non mi aveva particolarmente colpito, mi sono soffermata a guardarla, non so perché, solo a libro finito. Comunque non è male, la trovo adatta al romanzo, e in particolare al personaggio del Coccodrillo.
Il titolo è sicuramente intrigante, e perfetto per il romanzo. Si capisce abbastanza presto a cosa si riferisca di preciso, ma preferisco comunque metterlo sotto spoiler. L’assassino ha un problema all’occhio che lo fa lacrimare in continuazione e sul luogo del delitto hanno trovato fazzoletti bagnati con queste lacrime, e per questo i giornali l’hanno soprannominato il Coccodrillo, perché sembrava piangere lacrime di coccodrillo per le sue vittime. Invece per Lojacono il soprannome è comunque calzante ma per un altro motivo: per il metodo con cui uccide, che è simile a quello che usa il coccodrillo per predare, ovvero stare nascosto e appostato anche per molto tempo in attesa della preda.
Copertina alternativa del romanzo, presa dal sito ufficiale dell’autore. |
Sfide
Trasposizioni
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
---|---|