Outside it was completely silent. There was no sound of wind. In Shetland, when there was no wind it was shocking. People strained their ears and wondered what was missing.
Fuori c’era completo silenzio. Non c’era il rumore del vento. Nelle Shetland, quando non c’era vento era scioccante. La gente tendeva le orecchie e si chiedeva cosa mancasse.
(Pagina 1)
Primo libro della serie Shetland con protagonista l’Ispettore Jimmy Perez.
Isole Shetland, pochi giorni dopo Capodanno. Una ragazza viene trovata strangolata nella neve, circondata da corvi. L’ispettore Jimmy Perez indaga.
Ho scoperto la serie TV Shetland su Giallo, mi ha da subito incuriosito molto per l’ambientazione e perché il protagonista è interpretato da Douglas Henshall che ho conosciuto in Primeval. Ho guardato con piacere qualche episodio, e, come spesso succede, quando ho scoperto che era tratto da una serie di libri, mi sono incuriosita.
Il romanzo copre gli avvenimenti del primo episodio della serie, quindi purtroppo ero considerevolmente spoilerata anche perché lo ricordavo piuttosto bene. Quindi forse per questo la lettura è proceduta piuttosto lentamente, ma è stata comunque molto piacevole.
La trama è interessante, il giallo mi è parso ben gestito. la cosa che però ho preferito senza ombra di dubbio (e che mi aveva attratto, in primis, della serie) è stata l’ambientazione. La vicenda si svolge nell’immaginaria città di Ravenswick, vicino Lerwick, nelle isole Shetland. Siamo nel cuore dell’inverno, subito dopo Capodanno. Neve e freddo la fanno da padrone, ma non solo, sono molto presenti anche tradizioni e folklore di questi luoghi, come per esempio il festival Up Helly Aa, tutto davvero immancabilmente affascinante.
I personaggi sono tanti, ma su tutti spicca il detective protagonista, l’Ispettore James Perez, per gli amici “Jimmy”. Io continuavo a vederlo con l’aspetto scozzese di Douglas Henshall, ma nel romanzo ha fattezze più rispondenti al suo cognome (vengono definite “mediterranee”). Mi è piaciuto molto questo personaggio, forse anche più che nella serie, perché potendo entrare nei suoi pensieri ho potuto conoscerlo più profondamente. Mi è piaciuto come l’autrice ponesse l’accento spesso sulla sua trasandatezza, una sorta di disordine nel suo aspetto che fa il paio con quello nella sua mente. Non sul caso, o almeno, non molto, più che altro sulla sua vita privata, il passato, la famiglia, il futuro. Non sa se continuare il suo lavoro nella polizia, o tornare nella sua isola natale e lavorare, come suo padre, nel mare. Non aiuta il fatto che lui soffra di “incontinenza emotiva” e si faccia coinvolgere molto dai casi.
Siccome è passato un po’ di tempo da quando ho finito di leggere il libro, non ricordo molto degli altri personaggi, se non le differenze rispetto alla serie, di cui parlerò in basso. Comunque ne ho un ricordo positivo, mi è piaciuto pian piano conoscere questo microcosmo delle Shetland, e sono sicura molti di loro compariranno anche in altri romanzi.
Nonostante conoscessi già la storia per aver visto l’episodio della serie televisiva tratto da questo romanzo, la lettura mi ha ugualmente soddisfatto, avevo voglia di continuare, di sapere come proseguiva, e avevo piacere a leggere. Non so se la continuerò, avendo visto molti episodi di Shetland, ma di sicuro mi farebbe piacere.
Copertina e titolo
La copertina tutto sommato mi piace: il titolo a tutta pagina non mi fa impazzire, perché copre l’immagine, e il bollino in alto che ricorda la serie TV mi infastidisce, però l’immagine è bellissima e azzeccatissima, con i corvi, il freddo, e la neve. Il titolo mi ha lasciata un po’ perplessa per il fatto che sembra mettere (contrariamente alla regola del genitivo sassone) l’aggettivo dopo il nome. Penso che forse non voglia significare un “corvo nero” ma una “gradazione” di nero, il nero corvo. Ho notato che i primi libri della serie rispettano questa insistenza sui colori, quindi sì, forse ci ho azzeccato. Il titolo italiano è orripilante.
Nuove parole/cose scoperte
Quando leggo libro in inglese trovo spesso qualche parola che non conoscevo e che in qualche modo mi sorprende. Ecco quelle di questa lettura. dram: significa, tra le altre cose, bicchierino, goccetto. besotted: infatuato, innamorato
Ultima cosa, di cui mi vergogno un po’: anni e anni di frequentazione con l’inglese, una certificazione C2, e non mi ero mai resa conto che “police” viene usato al plurale! The police are, non is. Shame on me!
Curiosità
Ho notato svariate differenze con la serie, alcune poco importanti, altre di più, anche se non influenti sulla trama di questo singolo episodio.
Ovviamente tutto spoiler per entrambi, serie e romanzo.
Euan Ross, il padre della vittima, nel romanzo è un insegnante, nella stessa scuola frequentata dalla figlia. Soffriva ancora molto per la morte della moglie quindi lasciava che Catherine si prendesse cura di se stesa da sola, senza sorvegliarla molto. Questa “libertà” di Catherine nella serie viene resa dando un lavoro diverso al padre, su una piattaforma petrolifera, cosa che lo teneva ovviamente spesso lontano da casa, quindi lei era fisicamente da sola. Mi sono chiesta il perché di questa scelta, forse avere troppi insegnanti coinvolti poteva diventare difficile, forse per aumentare la differenza con Sally che aveva una madre insegnante in entrambi i casi. O forse l’idea di un padre lontano fisicamente era meno triste di un padre fisicamente presente ma lontano con la mente e il cuore.
Due altre differenze riguardano Catriona, la bambina morta anni prima. Quando il suo corpo viene ritrovato, vengono chiamati i genitori. Nella serie ad identificare il corpo arriva invece il fratello. Questa differenza non l’ho capita. Più chiaro invece perché nella serie hanno deciso di far sì che la sua morte fosse stata un incidente e non un omicidio (nel romanzo, è stata la madre di Magnus a ucciderla): immagino che volessero evitare troppo violenza sui bambini, manca anche infatti (se ricordo bene l’episodio) il rapimento della piccola Cassie, la figlia della donna che ha trovato il corpo di Catherine.
Le differenze più sostanziali riguardano personaggi ricorrenti nella serie. L’unica poliziotta di cui conosciamo il nome si chiama Morag ed è un personaggio marginalissimo, quindi devo dedurre che la sergente Tosh è un’invenzione della serie, e un po’ mi è dispiaciuto, mi piace il personaggio, ero curiosa di leggerne la versione originale! Morag non è neanche lontanamente simile a lei, non è neanche sergente ma solo un’agente.
È invece un personaggio tratto dal libro l’altro “aiutante” di Perez, il detective Sandy Wilson; solo che è molto diverso! Nel libro Sandy è piuttosto ottuso, e Perez lo sopporta poco!
Altra differenza con la serie, parecchio importante direi, è che nel romanzo Perez è divorziato e senza figli, e conosce nel corso dell’indagine Fran Hunter, ex moglie di Duncan Hunter, nonché la donna che ha trovato sia il corpo di Catherine che quello di Catriona. Nella serie Fran Hunter dopo Duncan aveva sposato Jimmy, e l’aveva lasciato vedovo con una figlia adolescente, Cassie. Nel romanzo Cassie è una bambina e Fran è single, ma sembra che tra lei a Perez possa nascere qualcosa in futuro, quindi immagino sia da questo che è nata l’idea nella serie riguardo la loro relazione. Non avendo una “figlia in comune”, il rapporto tra lui e Duncan nel libro è diverso: si conoscono perché a scuola erano migliori amici, ma poi si sono allontanati, e al presente Jimmy non ha molta simpatia per lui.
Magnus ha un corvo in casa sia nel libro che nella serie. Nell’episodio questo corvo veniva ucciso da dei ragazzini che prendono a sassate la casa di Magnus mentre lui è in prigione. Nella serie quando viene arrestato Magnus prega Perez di uccidere il corvo se non trova nessuno a cui affidarlo, perché altrimenti sarebbe morto di stenti. Perez però trova qualcuno che se ne possa prendere cura, cosa di cui ero molto felice! Invece, il corvo muore lo stesso, senza apparente motivo, la prima notte passata lontano dalla casa di Magnus! :(
Bonus
Il romanzo inizia a Capodanno e viene nominata una canzone che tutti cantavano per l’occasione, Auld Lang Syne. Ovviamente mi sono incuriosita e ho scoperto che è una canzone tradizionale scozzese che si canta appunto per festeggiare l’anno nuovo e che io in realtà già conoscevo col titolo italiano de “Il valzer delle candele”. Mi piace molto, quindi ve la propongo in una versione con le cornamuse.
Twenty past one in the morning on New Year’s Day. Magnus knew the time because of the fat clock, his mother’s clock, which squatted on the shelf over the fire. In the corner the raven in the wicker cage muttered and croaked in its sleep.
L’una e venti del mattino di Capodanno. Magnus sapeva l’ora grazie al grosso orologio, l’orologio di sua madre, accovacciato sullo scaffale sopra il fuoco. Nell’angolo il corvo nella gabbia di vimini borbottava e gracchiava nel sonno.
[incipit]
Perez? Wasn’t that Spanish? It was a very odd name, she thought, for a Shetlander. But then, he seemed a very odd man.
Perez? Non era spagnolo? Era un nome molto strano, pensò, per uno delle Shetland. Ma poi, anche lui sembrava un uomo molto strano.
Fran
(Pagina 39)
‘[…] But overnight I was thinking about what Jimmy said. You disturbed my sleep Jimmy, but you were right. We explore the other options first. We only bring in the old man when we’re absolutely sure.’
Great, Perez said to himself. So now it’s my responsibility if things go wrong. He thought Taylor was cleverer and much more devious than he’d realized.
“[…] Ma durante la notte ho pensato a quello che ha detto Jimmy. Mi hai disturbato il sonno Jimmy, ma avevi ragione. Esploriamo prima le altre opzioni. Porteremo dentro il vecchio solo quando ne saremo assolutamente sicuri.”
Fantastico, si disse Perez. Quindi adesso è mia la responsabilità se le cose vanno male. Pensò che Taylor era più intelligente e molto più subdolo di quanto aveva immaginato.
(Pagina 111)
It’s such a compliment, isn’t it, when another person becomes passionate about a book you love. It gives you a connection.
È un tale complimento, non è vero?, quando un’altra persona si appassiona a un libro che ami. Ti dà una connessione.
Mr Scott
(Pagina 127)
For God’s sake, leave your mother out of this. She saw how it would be if they got together permanently. The first sign of trouble and he’d be off to Celia, looking for a shoulder to cry on, depending on her to put everything right. Perhaps it was healthier to hate your mother. Perhaps she should be grateful that Margaret had treated her like shit.
Per l’amor di Dio, lascia tua madre fuori da questa storia. Immaginò come sarebbe stato se fossero stati insieme permanentemente. Al primo segno di guai lui sarebbe corso da Celia, in cerca di una spalla su cui piangere, contando su di lei per rimettere tutto a posto. Forse era più sano odiare la propria madre. Forse avrebbe dovuto essere grata che Margaret l’avesse trattata di merda.
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