Le avventure del Capitano Alatriste
Purezza di sangue →
Non sarà forse stato l’uomo più onesto e neanche il più caritatevole della terra, ma era un uomo valoroso. Si chiamava Diego Alatriste y Tenorio e aveva combattuto come soldato nei vecchi battaglioni di fanteria durante le guerre delle Fiandre.
[incipit]
Riemergo dal limbo per commentare un libro letto ormai un’eternità fa, ma tra pigrizia, blocco del lettore e impegni vari solo adesso sono riuscita a rimettere un po’ mano al blog. Spero di riuscire a tornare a postare perché il blog è comunque un passatempo che amo molto, non ci vorrei rinunciare!
Diego Alatriste y Tenorio, dopo aver combattuto nei vecchi battaglioni di fanteria durante le guerre delle Fiandre, tira a campare come spadaccino al soldo nell’elegante e corrotta Madrid del diciassettesimo secolo. Alatriste è fiero, impavido, orgoglioso, amato e rispettato da molti amici, ma mortalmente odiato da altrettanti nemici, come il sinistro e implacabile inquisitore fra Emilio Bocanegra, lo spietato assassino Gualterio Malatesta, o lo scaltro e diabolico segretario del re, Luis de Alquézar.
[Trama estrapolata da Goodreads perché è passato troppi tempo da quando ho letto il libro e non mi riusciva di farla io]
Come ho detto sono passati mesi da quando ho letto questo libro, quindi la mia recensione si baserà esclusivamente su qualche appunto che avevo preso a lettura ultimata, e quel che riesco a ricordare.
La trama è avvincente, come dovrebbe esserlo ogni romanzo d’avventura, ricordo di averlo letto con interesse e abbastanza velocemente. L’ambientazione anche è senza dubbio affascinante: siamo nella Madrid del diciassettesimo secolo, di cui vediamo i fasti della corte (ma da lontano) e i vicoli più bui, sporchi e pericolosi, le taverne malfamate piene di gente dalla spada facile ma ricca di lealtà e onore.
La resa di Breda di Diego Velázquez: sulla destra, dietro il cavallo, possiamo vedere il Capitano Alatriste |
I personaggi anche mi sono piaciuti molto. Il protagonista, Diego Alatriste y Tenorio, è capitano più di soprannome che altro, ma tutti lo chiamano così. Ha uno sguardo blu ghiaccio e molto espressivo: chiarissimo e gelido, glauco come l’acqua delle pozzanghere nelle mattine d’inverno lo descrive il narratore a pagina 8. Il suo aspetto fisico, oltre che da questi occhi glaciali, è caratterizzato da diverse cicatrici, sul viso e sul corpo, a testimonianza della sua vita sempre in pericolo, del suo non tirarsi mai indietro se c’è da sguainare la spada.
L’altro personaggio più importante, anche se agisce molto poco, è il tredicenne Iñigo Balboa, il paggio di Alatriste, nonché narratore, in età adulta, degli eventi. È il figlio di un vecchio commilitone di Alatriste, che quindi per questo motivo ha accettato di prendersi cura di lui. Come ho detto, essendo il narratore, è presente in ogni scena che racconta, ma rimane solitamente sullo sfondo, e le uniche volte in cui la storia si concentra invece su di lui sono quando concerne Angélica de Alquézar, la ragazza di cui è innamorato e che definisce crudelissima. Devo dire che questa storia d’amore in erba mi ha annoiato moltissimo!
Tra i personaggi minori ce ne sono molti amici di Diego, tra cui anche alcuni veramente esistiti, e un paio di nemici, lo spadaccino italiano Gualterio Malatesta e il presidente del Santo Tribunale dell’Inquisizione, padre Emilio Bocanegra.
Il Corral del Principe, o Teatro del Principe, dove i protagonisti della storia vanno a vedere le nuove commedie appena uscite. |
Lo stile mi è piaciuto, l’ho trovato simpatico. La storia come ho detto è raccontata in prima persona da Iñigo che spesso fa qualche commento paragonando la Spagna di allora (quando era bambino) con quella di oggi (quando sta raccontando), e non ho potuto fare a meno di pensare che per bocca sua parlasse l’autore che pensava alla sua, di Spagna (anche perché quello che diceva poteva valere più o meno per ogni nazione).
Commento generale.
Nel complesso ricordo di aver apprezzato il romanzo, lettura veloce ed entusiasmante, un romanzo storico-avventuroso con un protagonista che non può fare a meno di affascinare, e personaggi secondari che sono un misto di finzione e realtà storica pure molto intrigante. Penso che (prima o poi!) proseguirò con la serie!
Copertina e titolo
Il titolo è estremamente semplice ma comunque efficace, così come la copertina, che però ha di interessante una cosa: l’immagine è tratta dal quadro che ho postato più in alto, La resa di Breda (in spagnolo La rendición de Breda) o Le lance (Las lanzas) di Diego Velázquez; nel romanzo ci viene detto che Velázquez conosceva personalmente Alatriste e lo ritrasse proprio in quel quadro, ed è appunto la figura dietro il cavallo, quella che vediamo in copertina.
Curiosità
Siamo in Spagna in questo libro, ma incontriamo, o in alcuni casi sentiamo solo nominare, alcuni personaggi, reali e no, che pure fanno parte dell’immaginario dell’Europa di quel periodo. Nello specifico, Alatriste incontra George Villiers, marchese e futuro duca di Buckingham e il giovane principe Carlo di Galles, futuro re Carlo I, e poi parlando del primo Iñigo nominerà anche la famosa Milady di Winter. Ho apprezzato quest’ulteriore interallacciarsi di realtà storica e fiction!
Mini recensione
Capitan Alatriste di erzsebet-beast |
Grazie a…
…Romanzi Storici, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.
Sfide
Trasposizioni
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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Siamo in due a tornare su questi lidi sperando di riuscire a rimanerci :D questo libro non lo conosco, però devi dire che mi attira. Ho letto poco di cappa e spada, ma quel poco mi è piaciuto, e ammetto di non aver quasi niente di ambientato in Spagna e di autori spagnoli. Quasi quasi ci faccio un penserino.
Ben ritrovata! :) Sono contenta di sapere che anche tu hai ripreso in mano il blog, continuavo a seguirti su GD, ma non è la stessa cosa! :D
Il romanzo lo consiglio sicuramente, è leggero e piacevole! :)
Grazie per essere passata per un saluto! :D