Ispettore Arkady Renko
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Una vecchia nave-fattoria come la Stella Polare aveva un rivestimento di lastre metalliche inferiore alla norma… […] Era stato saldato nel modo sbagliato, rivettato con rivetti bruciati e troppo piccoli, sigillato con mastice che colava, puntellato con assi che scricchiolavano come ossa. Tutto questo rendeva la nave più umana, in un certo senso, e ancora più affidabile nello stesso modo che un veterano rattoppato, nonostante i mugugni, era più fidato di una recluta pimpante.
(Pagina 136)
Dopo tanto tempo ho ripreso con questa serie, non ricordavo quasi nulla degli altri libri che ho letto, ero molto titubante, ma invece è stata una gran bella lettura!
Dopo i fatti di Gorky Park Arkady Renko non è più un poliziotto, è stato espulso dal partito e scappato in Siberia, dove ha cambiato doversi lavori. Ora lo troviamo a sventrare pesce sulla nave-fattoria Stella Polare che lavora il pesce preso da pescherecci sia russi che americani, per una collaborazione.
Con questa serie sono andata un po’ a caso, ho letto il primo, poi per sbaglio ho letto il terzo, e ora ho recuperato il secondo. Purtroppo ricordo pochissimo degli altri due, viene nominato qualche personaggio, tipo Pribluda, di cui io proprio non ho memoria! Pazienza, comunque dopo un inizio un po’ faticoso, il romanzo me lo sono comunque goduto un sacco.
Polar Star – Deep Freeze 2018 di Coast Guard News A quanto pare Stella Polare non è un nome inusuale per le imbarcazioni che navigano in acque ghiacciate |
La trama inizia come quella di un giallo qualunque, con il ritrovamento di un corpo, ma fin da subito si capisce che non si svolgerà nel più classico dei modi. Infatti è il comandante della nave che, nonostante le rimostranze degli altri ufficiali, vuole che ci sia un’indagine per capire se si è trattato davvero di un incidente. È così che viene coinvolto Arkady: per il suo passato di detective è il più esperto sulla questione. Solo che Arkady vuole mantenere un basso profilo e non ha voglia di problemi. Accetta comunque perché questo lo terrebbe lontano dal pesce per un po’. La verità però è che non può fare ameno di fare bene il suo lavoro, vuole sapere cosa è accaduto alla vittima, nonostante tentino di ammazzarlo un paio di volte, senza contare l’ostilità del rappresentante di partito.
Sicuramente è proprio Arkady la cosa che ho apprezzato di più di questo libro. È pessimista, sfiduciato, ma anche molto testardo, e soprattutto ha un passione per la verità che non riesce a mitigare, anche di fronte alle difficoltà e ai rischi più gravi, lui deve indagare. A tutto questo si aggiunge il fatto che ama la letteratura: quando l’americana gli regala un libro di un autore russo lui lo custodisce come una cosa preziosissima!
(Pagina 122)
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Ci sono comunque un sacco di altri personaggi, tutti devo dire abbastanza interessanti, anche se nessuno mi ha colpito come Arkady. Citerei comunque Natasha Chaikovskaya, una donna dal fisico imponente, fedele comunista che ha deciso di imbarcarsi per trovare marito (e a fine romanzo sembra aver trovato almeno, per ora, un fidanzato in Kolya: ho tifato per questa coppia!). Natasha mi è piaciuta perché pur con tutte le sue convinzioni di fedeltà al partito riesce all’occasione a ragionare con la sua testa sugli eventi e cambiare anche idea. L’altra donna che ha una parte importante in un mestiere fatto prevalentemente di uomini è l’americana Susan Hightower: se di per sé non mi è dispiaciuta come personaggio non posso dire di averla apprezzata in quanto esiste un po’ solo in funzione di Arkady, già alla sua prima comparsa si capisce che in un modo o nell’altro i due finiranno insieme, quindi non la definirei un personaggio riuscito perché sembra non riuscire ad andare oltre la sua funzione di interesse amoroso del protagonista.
Degli altri personaggi mi hanno colpito un po’ i vari capitani delle navi: sia i russi che gli americani nonostante tutto conservavano, a differenza dei marinai, una certa etica, e infatti il coinvolgimento di Arkady è dovuto proprio al capitano che contro l’opinione degli altri ufficiali decide di indagare subito sulla mostre sospetta.
Mt.Fuji Polar Star Trails di Shimpei YamashitaSegui |
L’ambientazione mi è piaciuta molto perché estremamente circoscritta: tutta la vicenda si svolge in poco più di una settimana e quasi esclusivamente sulla Stella Polare. La nave-fattoria è enorme, labirintica, priva di confort e molto politicizzata, quasi una metafora dell’Unione Sovietica, e infatti Arkady ha nei sui confronti un po’ lo stesso atteggiamento (per quel poco che ricordo del romanzo precedente e quello che ho desunto da questo): la odia, odia il fatto di trovarsi lì, odia le ingerenze politiche, ma non la lascia, non può, non riesce, la stessa cocciutaggine che gli fa proseguire l’indagine anche se tentano di ammazzarlo, gli impedisce di disertare. Magari aiuta gli altri a farlo, ha fatto così con Irina nel primo romanzo, ma lui resta.
Commento generale.
Ho iniziato un po’ titubante, come spesso mi accade quando compro un libro sull’onda di qualche entusiasmo e poi non lo leggo per qualche anno. Poi il libro mi ha preso molto, è avvincente, qualche personaggio magari non è caratterizzato proprio benissimo, ma altri li ho trovati meglio gestiti, soprattutto Arkady, il protagonista, che mi ha conquistata. Penso che proverò a continuare con la saga, chissà se esistono anche in ebook!
Copertina e titolo
La copertina di questa mia edizione è una delle copertine più brutte che io abbia mai acquistato! Non ho altro da commentare al riguardo! Il titolo invece è come tutti gli altri della serie breve, conciso, ed è il nome di un luogo, in questo caso una nave.
Shipwreck Entrance di rymin07 |
Sfide
Un po’ di frasi
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