Morale e belle ragazze
di Alexander McCall Smith
The No. 1 Ladies’ Detective Agency
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That’s what Mma Ramotswe had said – or something like that. And if there was one person in Botswana – one person – to whom one should listen very carefully, it was Mma Ramotswe.
Questo è ciò che che aveva detto Mma Ramotswe – o qualcosa del genere. E se c’era una persona in Botswana – una persona – da ascoltare con molta attenzione, quella era Mma Ramotswe.
(Pagina 193)
Proseguo con le investigazioni di Precious Ramotswe, letture che apprezzo sempre moltissimo.
Mma Ramotswe riceve la visita di un Uomo del Governo che ha un problema familiare e per aiutarlo deve allontanarsi per un po’ da Gaborone. Purtroppo il momento non è dei migliori visto che il signor J. L. B. Matekoni ha problemi di salute, e l’agenzia sta traslocando. Per fortuna ha la fidata Mma Makutsi ad aiutarla.
Ricordo poco degli altri due romanzi di questa serie che ho letto, se non qualche dettaglio e il fatto che mi erano piaciuti molto. Ricordo che anche negli altri la trama conteneva un’indagine principale e poi diverse storie, lavorative e non, di contorno. Le indagini non sono del tipo classico, non c’è un omicidio e un colpevole da scoprire, ma non per questo sono meno interessanti. E pure le storie di contorno coinvolgono molto: questa volta c’era la depressione del signor J. L. B. Matekoni, malattia sconosciuta a Precious che però si mette subito in moto per saperne di più e chiedere aiuto. In più c’è poi l’officina da mandare avanti, visto che il signor Matekoni non riesce più ad occuparsene, e stavolta entra in gioco Mma Makutsi che da segretaria prima e aiuto detective poi, si assume anche l’incarico di Assistente Manager, e se la cava alla grande!
Botswana 2009 Okawango 005 di olsenbande76 Uno splendido paesaggio botswana, ci credo che Mma Ramotswe ama così tanto il suo Paese! |
L’ambientazione mi piace sempre moltissimo, soprattutto Precious ama profondamente il Botswana e l’Africa, e questo amore traspare in tutte le sue riflessioni e i suoi pensieri. E come ogni volta che leggo uno di questi libri, mi suggestiono talmente che ricomincio a bere rooibos!
Per quanto grande fosse la sofferenza della gente in Africa, […] c’era ancora così tanto in Africa da cui si poteva trarre vero orgoglio. C’era la gentilezza, per esempio, e l’abilità di sorridere, e l’arte e la musica. (Pagina 29)
I personaggi sono sempre gli stessi, e fra tutti Mma Ramotswe rimane la mia preferita. Soprattutto adoro il suo desiderio di aiutare. Per esempio anche Mma Makutsi è una brava persona, generosa, ma desidera anche avere casi interessanti e remunerativi. Invece Mma Ramotswe non ha aperto l’agenzia per fare soldi, l’ha fatto per poter aiutare le persone, infatti si fa pagare poco da chi non può permetterselo, e tende a rifiutare clienti danarosi se non crede di poter essere loro davvero d’aiuto.
Semplicemente non possiamo aiutare tutti; ma possiamo almeno aiutare coloro che sono entrati nella nostra vita. Quel principio ci permette di occuparci della sofferenza che incontriamo. Quella è la nostra sofferenza. (Pagina 117)
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Lo stile di McCall Smith è semplice, si legge facilmente, ed è molto particolare nei dialoghi. Quando leggo un libro in cui l’ambientazione non è la stessa della nazionalità dell’autore mi chiedo sempre quanto sia accurata, e questo caso non fa eccezione. McCall Smith è effettivamente cresciuto in Africa, ma in Zimbabwe, non in Botswana, quindi quanto davvero ha vissuto la realtà di questa nazione? Per esempio trovo un po’ strano il modo di parlare dei personaggi: sembra che usino frasi super semplici, ridondanti e lapalissiane. Non so bene come spiegarlo, provo a fare un esempio:
(Pagina 124)
Non so, forse è solo la totale mancanza di contrazioni che mi fa sembrare i dialoghi così peculiari, o forse è l’espressione di quello che spesso sottolineano nei romanzi, cioè di quanto importante sia per i Botswana l’educazione e la gentilezza. Certo devo dire che questo modo di parlare aiuta la lettura in lingua!
Commento generale.
Ho apprezzato molto questa lettura, seguire Precious Ramotswe nelle sue indagini, nei suoi processi deduttivi e nelle sue vicende personali, è sempre un piacere. A volte devo ammettere che ho trovato un po’ eccessiva tutta la “bontà” di Mma Ramotswe e la semplicità con cui si risolvono certi problemi, ma ammetto che è anche per questo che mi piacciono tanto questi romanzi: oltre a essere interessanti, coinvolgenti e con una bella ambientazione, sono anche un po’ un balsamo per l’anima, fanno sentire meglio.
Copertina e titolo
La copertina della mia edizione stavolta non mi piace molto, parte del titolo scritto sulle piume del pavone mi pare quasi un po’ pacchiano. Il titolo, come per il precedente romanzo della serie, non riguarda l’indagine principale ma solo una parte veramente molto piccola della storia. Non so se in qualche modo si può estrapolare al resto, onestamente non mi sembra, comunque rimane un titolo interessante.
Nuove parole/cose scoperte
Curiosità
Nel precedente romanzo il signor J. L. B. Matekoni e Mma Ramotswe hanno adottato due bambini orfani, fratello e sorella, Motholeli e Puso. Non ricordavo i loro nomi e non so perché ma quello della ragazza, Motholeli, mi ha colpito particolarmente, lo trovo bellissimo! Non sono riuscita a trovare altre informazioni sul nome, tipo che origini ha o cosa significa, ma mi piace comunque moltissimo!
Bonus
Mini recensione
Un’altra versione della copertina del libro in uno stile che sinceramente preferisco a quello della mia edizione! Morality for Beautiful Girls di Edwin Seppings |
Sfide
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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