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Tom Barnaby: Why do I get the feeling that everyone is lying to me? Everyone.Joyce Barnaby: They always lie to you, Tom. And you always know that. That’s why you’re so good at your job.Tom Barnaby: Perché ho la sensazione che tutti mi stiano mentendo? Tutti.
Joyce Barnaby: Ti mentono sempre, Tom. E tu lo capisci sempre. Ecco perché sei così bravo nel tuo lavoro.(Episodio 1)
Serie creata da Anthony Horowitz e Douglas Watkinson
con John Nettles, Neil Dudgeon
Ho scoperto questa serie su Giallo e mi ha conquistato quasi da subito e pur riconoscendole non pochi difetti rimane una delle mie preferite del genere, e ora che l’ho trovata su Amazon la uso come “serie da compagnia” guardandola e riguardandola spesso.
L’ispettore Tom Barnaby indaga sugli omicidi che avvengono nell’immaginaria Contea di Midsomer, aiutato da un fido sergente, e spesso anche dalla moglie Joyce e la figlia Cully. Alla fine della tredicesima stagione Tom va in pensione e verrà sostituito dal cugino John Barnaby.
Sono indubbiamente una fan dell’Ispettore Barnaby, mi ha conquistata fin da subito, per un motivo molto semplice: associa l’ambientazione amena e pacifica della campagna inglese a delitti a destra e a manca, anche piuttosto efferati a volte. Però non diventa mai pesante, un po’ la signora Fletcher inglese: muoiono a dozzine, ma non diventa mai angosciante, l’atmosfera rimane leggera (a differenza della Signora in giallo però qui le morti sono spesso cruente, e ci sono anche scene di nudo).
Il villaggio di Badger’s Drift nel primo episodio della serie [Immagine presa da QUI] |
L’ambientazione come ho detto è una delle cose che preferisco. Siamo nell’immaginaria Contea di Midsomer, il nostro Ispettore ha sede nella città principale, Causton, ma i casi si trovano sempre nei villaggi della Contea, dai nomi spesso molto pittoreschi, per esempio Badger’s Drift, Fletcher’s Cross, Lower Warden, Midsomer Barrow, Midsomer Magna, Midsomer Worthy. Le scene all’aperto hanno sempre una luce un po’ opaca, come se non ci fosse mai il sole: non so se è una questione di fotografia, o semplicemente è la vera luce che c’era durante le riprese, fatto sta che il cielo d’Inghilterra io me lo immagino un po’ così, per la maggior parte del tempo, e questo sicuramente contribuisce a rendere i luoghi ancora più caratteristici. In più poi adoro questi posti, sarebbero per me il luogo ideale per vivere: piccoli paesi caratteristici immersi in una natura bellissima, ma anche pieni di fervore culturale! Tantissimi episodi iniziano con un evento come una mostra, un concerto, una gara, e spaziamo in tutti gli ambiti: letteratura, musica, sport, cinema, pittura, teatro. Peccato che, a parte l’elevato tasso di morti ammazzati, vengano spesso messi in evidenza un sacco di aspetti negativi della popolazione del Midsomer! Ricatti, furti, tradimenti, avidità, una nobiltà spocchiosa, antiquata e spesso decadente, meschinità varie, a tratti pura e semplice crudeltà: anche qui, grande contrasto con i luoghi che farebbero pensare invece solo a serenità e pacatezza.
Tom Barnaby (John Nettles) [Immagine presa da QUI] |
I personaggi principali, oltre all’Ispettore Barnaby, sono i suoi familiari. Tom Barnaby è sposato con Joyce, una casalinga dai molti interessi che guarda caso spesso si intrecciano con quello che è il caso della puntata. Spesso capita che lei legga qualche libro riguardante una persona o un evento coinvolto con gli omicidi, ed è un prezioso aiuto per il marito, tanto che a un certo punto ci fanno anche qualche battuta. Tom e Joyce hanno una figlia, Cully, che non compare in tutti gli episodi, anche perché vive a Londra. Vuole intraprendere la carriera di attrice, e nel frattempo farà anche altri lavori temporanei, che anche nel suo caso spesso andranno in qualche modo a incrociarsi con le indagini del padre.
L’ispettore Barnaby è sempre affiancato da un fido sergente (in almeno un caso prima agente, poi ottiene la promozione). Il primo è Gavin Troy, che prende una cotta per Cully, guida in modo terrificante e (come lo definisce lo stesso Tom nel primissimo episodio) è politicamente corretto quanto un convegno di neonazisti. Francamente non mi è mai stato molto simpatico, anche se proprio nell’ultimo episodio in cui compare sembra acquistare un po’ più di umanità. Se ne va comunque perché diventa ispettore, e ritornerà come guest star in un episodio di diverse stagioni dopo. Lo sostituisce Daniel Scott, non male, ma resta abbastanza poco, non mi è rimasto molto impresso, anche perché ne se ne va via così all’improvviso, dicono che è malato ma non tornerà più. Al suo posto Barnaby invita un intraprendente agente, Ben Jones, che diverrà suo fedele collaboratore fino alla pensione: Jones infatti fa da tramite tra i due Barnaby, sarà anche il sergente di John Barnaby quando a partire dalla stagione 14 prenderà il posto del cugino Tom. Tra l’altro, il titolo originale di questa serie è “Midsomer Murders”, facendo riferimento proprio all’ambientazione, e non al protagonista, come in italiano. Per la fortuna degli adattatori, però, il cambio di protagonista non ha necessitato un cambio di titolo essendo rimasto sempre un Ispettore Barnaby!
Benjamin “Ben” Jones (Jason Hughes) [Immagine presa da QUI] |
Comunque, gli episodi con John Barnaby li conosco molto meno, un po’ perché su Amazon non ci sono e il canale Giallo da un po’ di tempo a questa parte non si vede più bene dove vivo io, ma anche perché devo dire che mi piace di meno. Non saprei dire bene perché, forse è troppo moderno, più simile alle altre serie mistery di oggi, mentre delle vecchie stagioni apprezzavo anche l’aspetto vintage. Insomma, so che la serie continua ancora, e chissà forse prima o poi mi riuscirà di vederla tutta, ma per ora ho visto solo poche stagioni con John. Comunque dopo Jones lo affiancano altri due sergenti: Charlie Nelson e Jamie Winter. Tra tutti questi il mio preferito rimane sempre Jones: lo trovo più simpatico, apprezzo la sua evoluzione da semplice agente a sergente, e in generale mi piace proprio di più come personaggio.
Altro personaggio importante è, come in ogni serie poliziesca che si rispetti, il medico legale: il dottor George Bullard è amico di Tom Barnaby, qualche volta va in vacanza e viene temporaneamente sostituito, rimane poi anche con John ma alla fine pure lui andrà in pensione e dopo di lui ne seguiranno altre tre, mi sembra, tutte donne.
L’Ispettore Barnaby va in onda dal 1997, si trova ora tipo alla stagione 22 o 23: in tutti questi anni molti attori sono comparsi due o anche più volte in ruoli diversi. Lo stesso Neil Dudgeon che interpreta l’Ispettore John Barnaby, prima di comparire come guest star nei pani di quest’ultimo nell’ultima stagione con Tom, aveva interpretato un altro personaggio in un episodio di qualche stagione precedente. In un caso però due personaggi comparsi nel primissimo episodio, una madre e un figlio, sono stati penso talmente caratteristici, che quando i due attori tornano a interpretare nuovi personaggi ben 9 anni dopo saranno di nuovo nei panni di una madre e un figlio, parenti dei primi. In effetti erano davvero odiosissimi, ma memorabilmente tali, di quelli che ami odiare!
Un giovanissimo Orlando Bloom nei panni di Peter Drinkwater nell’episodio 3.03 [Immagine presa da QUI] |
Avendo visto e rivisto moltissimi episodi, ho adocchiato nel tempo un sacco di guest star più o meno famose, le cito qui brevemente, limitandomi a elencarle in ordine sparso perché spesso ricordo a malapena il personaggio, difficilmente riesco a ricordare in che episodio erano: James Callis (Gaius Baltar in Battlestar Galactica), James Murrey, Andrew Lee Pots e Laila Rouass (rispettivamente Stephen Hart, Connor Temple e Sarah Page in Primeval), Peter Capaldi (il Dodicesimo Dottore), David Bamber (che io conosco per aver interpretato Cicerone nella serie Roma), Hayley Mills (attrice incontrata molte volte, la prima e mia preferita nel ruolo delle due gemelle protagoniste de Il cowboy con il velo da sposa), Mark Gatiss (Mycroft Holmes in Sherlock, di cui è anche autore), Owain Yeoman (Wayne Rigsby in The Mentalist), Hugh Bonneville e Jim Carter (rispettivamente Robert Crawley e Charles Carson in Downton Abbey), David Bradley (Gazza in Harry Potter), Toby Jones, Orlando Bloom e Imelda Staunton (Dolores Umbridge in Harry Potter e l’Ordine della Fenice) che devo dire anche qui non interpreta un personaggio particolarmente positivo, ma che trovo sempre favolosa!
Gli episodi di questa serie sono molto pochi per ogni stagione, le più lunghe ne hanno 8, ma spesso sono 4 o 5. in compenso ogni episodio è mooolto lungo, sono in pratica dei film di circa un paio d’ore (ecco perché fa in tempo a morire un sacco di gente!). Ho scoperto un giorno guardando i titoli di coda che il telefilm è tratto da una serie di romanzi, di cui i primi episodi sono un riadattamento. Ho deciso che voglio provare al leggere qualche libro, e quando lo farò aggiornerò questo post con qualche commento ai singoli episodi in modo da fare un confronto tra l’originale e l’adattamento.
La famiglia Barnaby (da sinistra: Joyce, Tom e Cully) [Immagine presa da QUI] |
Commento generale.
L’Ispettore Barnaby è una serie che intrattiene e diverte, i casi non sono chissà quanto geniali in quanto a componente gialla, ma piacevoli da seguire. I personaggi principali mi piacciono, quelli saltuari sono sempre interessanti, e, come ho già avuto modo di dire, l’ambientazione è molto molto bella. Amo tantissimo anche la sigla: l’ho comprata su Amazon ed è stata per un po’ la mia suoneria del cellulare! Anche per questo io definisco questa serie “la signora Fletcher inglese”: quando sento questa musica già mi sento più serena, pronta ad essere coccolata da una visione piacevole e non impegnativa! Il motivo principale per cui lo associo a La Signora in Giallo però è che si tratta di un giallo in cui però il tono rimane sempre leggero nonostante gli omicidi efferati. Qui manca la meravigliosa Jessica Fletcher, però abbiamo il riuscitissimo espediente del contrasto tra posti stupendi e dall’apparenza pacifica, e la crudeltà e la meschinità delle persone che vi abitano.
Come ho detto la serie non è esente da critiche, alcuni misteri sono “eccessivi”, non è molto attento alla rappresentazione (cosa a cui hanno cercato di porre rimedio nelle stagioni più nuove con John Barnaby), ma per i motivi citati sopra mi piace comunque molto! La cosa però che mi dispiace di più riguardo a questa serie è non averla mai potuta vedere in lingua originale! Anche su Amazon Prime si trova solo in italiano, e purtroppo tra l’altro devo dire che l’adattamento non è dei migliori, spesso ci sono dialoghi senza senso, altre volte si capisce proprio qual è l’errore anche solo dalla versione italiana. Chissà che prima o poi non lo trasmettano da qualche parte dove mi sarà possibile godermelo in lingua! Nel frattempo mi accontenterò di provare con i libri!
Episodio 1: The Killings at Badger’s Drift (Gli omicidi a Badger’s Drift)
Una delle immagini della sigla [Immagine presa da QUI] |
Sceneggiatura: Anthony Horowitz
Regia: Jeremy Silberston
Guest Star: Renée Asherson (Emily Simpson), Rosalie Crutchley (Lucy Bellringer), Jonathan Firth (Michael Lacey), Emily Mortimer (Katherine Lacey), Julian Glover (Henry Trace), Selina Cadell (Phyllis Cadell), Christopher Villiers (David Whitely), Richard Cant (Dennis Rainbird), Elizabeth Spriggs (Iris Rainbird)
Written in Blood →
Voto: 8
Iris e Dennis Rainbird, madre e figlio, due personaggi molto particolari [Immagine presa da QUI] |
Questo è il primo episodio della serie, ma non penso sia il primo che ho mai visto, avendo beccato la serie in TV sarà stato un episodio a caso. Devo dire che non è uno dei miei preferiti, però, riguardandolo dopo aver visto tante altre puntate, ho potuto notare che ha già presenti tutte le caratteristiche tipiche di questa serie. Iniziamo in maniera assolutamente amena e bucolica: un’anziana donna percorre le strade della pittoresca cittadina di Badger’s Drift con il suo triciclo, incontrando compaesani che la salutano amabilmente, mentre si reca nel bosco a fotografare un’orchidea selvatica; qui assiste a qualcosa di sconcio, e mentre ripercorre lo stesso tragitto dell’andata l’ambiente già sembra meno piacevole di prima: sguardi circospetti alle finestre, un’auto che quasi la investe, insomma, pochi minuti dopo la troviamo morta. Ed ecco che la ridente cittadina tira fuori il suo lato peggiore: tradimenti, avidità, odio e altri sordidi segreti. Ben presto conosciamo anche quelli che sono secondo me i personaggi più riusciti dell’episodio, Iris e Dennis Rainbird, che meritano una menzione a parte. Sono madre e figlio, vivono insieme, lui di mestiere fa il becchino, ma entrambi hanno una seconda attività molto più redditizia: spiano e poi ricattano gli abitanti del villaggio, e per questo motivo verranno brutalmente uccisi dagli assassini dell’episodio. I due hanno un fare untuoso, con una facciata di cortesia estrema che chiaramente nasconde qualcosa, e sono in generale piuttosto inquietanti, due personaggi che non si può fare a meno di odiare proprio con gusto! :)
Anche i personaggi principali già manifestano le loro peculiarità: l’Ispettore Barnaby è pronto a indagare seriamente anche su indizi non proprio tradizionali, mentre Troy è malfidato e occasionalmente anche irrispettoso. Joyce e Cully sopportano le difficoltà del lavoro di Tom e discutono con lui il caso, aiutandolo.
Il titolo di questo episodio è molto semplice, ma con quel “killings” al plurale setta già il tono della serie, in cui raramente muore una sola persona per episodio! È il titolo del primo romanzo della serie, e in italiano è stato tradotto letteralmente.
Poiché leggerò il libro dopo aver già visto l’episodio, eventuali confronti tra i due li farò nella recensione del libro.
Causton, il capoluogo di contea di Midsomer [Immagine presa da QUI] |
Un po’ di frasi
La frase originale l’ho presa da IMDb, la traduzione è mia e non la frase presente nella versione italiana