(Il terrore viene per posta)
di Agatha Christie
Miss Marple
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God doesn’t really need to punish us […]. We’re so very busy punishing ourselves.
Dio non ha bisogno di punirci […]. Siamo occupatissimi a punirci da noi stessi.
Jerry Burton
(Pagina 88)
Avevo già letto questo libro in italiano, e stavolta l’avevo anche già recensito. Come faccio sempre in questi casi, ripiglio la vecchia recensione e aggiungo il nuovo commento. I numeri di pagine delle citazioni si riferiscono alla seconda lettura, in inglese, in ebook.
Come si evince dall’incipit, Jerry Burton, narratore della vicenda, viene mandato dal medico a passare del tempo in campagna, per riposare corpo e spirito. Sapendo che si tratta di un romanzo di Christie, ovviamente sappiamo che non troverà la tranquillità sperata, ma si imbatterà in un delitto. Tutto comincia con delle lettere anonime e insultanti…
Il segnalibro che ho usato durante la prima lettura, fatta in italiano in cartaceo. |
Libro molto particolare, il “detective” è quasi del tutto assente, le indagini vengono fatte dalla polizia, e un po’ ci ficca il naso anche il nostro narratore.
Quest’ultimo, nello stile della migliore Christie, si degna anche di buttarci qualche “anticipazione”, fermando l’attenzione su alcuni dettagli che solo alla fine ovviamente si riveleranno davvero rivelatori.
Bellissima l’entrata in scena di Miss Marple, presentata come un'”esperta”. :)
Per fortuna io ho proprio poca memoria, perché non ricordavo proprio nulla di questo romanzo se non che c’erano delle lettere anonime, e quindi me lo sono potuto godere come fosse una prima lettura.
Chilham Village, Kent, England di Ray in Manila Questo villaggio è stato il set dell’episodio della serie su Miss Marple tratto da questo romanzo |
La trama è veramente accattivante: un ameno paesino di campagna, dove tutti conoscono tutti e tutti conoscono i peccati di tutti, cominciano a fioccare lettere anonime che accusano le persone più impensabili dei più nefandi delitti, finché, alla fine, ci scappa il morto. Il tutto narrato da un outsider, Jerry Burton, un uomo “di città” che ha affittato una casa per passarvi una convalescenza.
Come alla prima lettura, è proprio questa ambientazione, secondo me, che rende il romanzo così ben riuscito. Siamo nel paesino di Lymstock, dove il narratore con la sorella Joanna si trasferisce per un po’ di tempo. È un luogo che sembra essere rimasto cristallizzato nel tempo, e i due giovani forestieri ne percepiscono la diversità rispetto agli ambienti cittadini a cui sono abituati. Dice Joanna a pagina 8:
Credo che questo sia proprio un posto carino. Certo è ameno, divertente, vecchio stile! È impossibile che succedano brutte cose qui, non ti pare?
Adoro quando i personaggi dei gialli fanno queste “profezie”! XD
E quindi ecco che all’ambentazione amena, bucolica, pacifica, si aggiunge il sospetto, l’odio, la morte, le indagini poliziesche. Questo contrasto a mio parere rende sempre tutto più interessante!
The moving finger di Lou |
I personaggi quindi sono quelli tipici di un paesino: l’avvocato, il dottore, il pastore, le loro mogli, le vecchie zitelle… a proposito, questo libro fa parte della serie con Miss Marple, ce lo scrivono proprio sulla copertina, non c’è modo quindi di non saperlo perciò non lo copro come spoiler, però è un po’ un peccato, sarebbe stato fico leggere un romanzo apparentemente senza uno specifico detective, con il narratore che ricopre un po’ questo ruolo, per poi ritrovarsi a oltre metà libro (il 70% diceva il mio ebook) l’arrivo di un “esperto” chiamato da uno dei personaggi, e scoprire che questo esperto è la nostra casa Miss Marple! Sarà lei a risolvere il mistero, ovviamente, ma appare veramente pochissimissimo!
Commento generale.
La mia ambientazione preferita per un giallo (villaggio della campagna inglese), un espediente (quello delle lettere anonime che accusano un sacco di persone a caso) che no so se l’ha inventato proprio Christie ma comunque è diventato un po’ un classico del genere, una trama interessante, anche a prescindere dall’enigma giallo, che è comunque molto soddisfacente. Insomma, proprio una bella lettura!
Copertina e titolo
La copertina dell’edizione ebook che ho letto (a sinistra) è dello stesso tipo degli ultimi romanzi di Christie che ho letto, con una sagoma a tema dentro cui c’è la vera immagine. Devo dire molto carina perché il buco della serratura dà l’idea di qualcuno che spia, molto in tema col romanzo, e poi dentro mostra ovviamente una lettera che viene consegnata. La copertina dell’edizione cartacea italiana (qui a destra) mi piace, ma forse troppo semplice mostrando solo qualche busta da lettera seppiata. Il titolo originale, ho scoperto, viene dalla traduzione inglese di una poesia persiana dalla raccolta Rubʿayyāt: The Moving Finger writes; and, having writ, / Moves on: not all thy Piety nor Wit / Shall lure it back to cancel half a Line, / Nor all thy Tears wash out a Word of it. (Il dito in movimento scrive; e, avendo scritto,/Va avanti: non tutta la tua pietà né il tuo spirito/Lo porterà indietro per cancellare mezza riga,/Né tutte le tue Lacrime ne cancellano una Parola.) Se ho capito bene ha qualcosa a che vedere col passare del tempo, una sorta di “cogli l’attimo che fugge via”. Nel caso del romanzo penso voglia letteralmente far riferimento alle lettere anonime, e anche al fatto che una volta scritte e inviate non è più possibile fermare il danno che hanno compiuto. Il titolo italiano perde tutta la poesia ma mi rendo conto che a tradurlo letteralmente sarebbe stato incomprensibile, e tutto sommato devo dire che non mi dispiace.
Nuove parole scoperte
Curiosità
Come ho detto l’espediente delle lettere anonime che all’improvviso inondano un piccolo paesino è diventato un classico, infatti ricordo che con questo tema c’era un episodio di Murder, she wrote, ovvero La Signora in Giallo (il decimo della seconda stagione) e uno de L’Ispettore Barnaby (il primo della tredicesima stagione): in entrambi il tema è trattato in maniera diversa rispetto a The Moving Finger, ma non posso fare a meno di pensare che gli sceneggiatori si siano ispirati a questo romanzo!
Bonus
Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine inglesi: Dodd, Mead & Co., 1942 (la prima edizione); Dell Books, 1968 (azzeccata e piuttosto creepy!); HarperCollins, 1995 (il “moving finger” sulla macchina per scrivere, bella e attinente); HarperCollins, 2002 (molto bella, anche se non mostra qualcosa di esplicitamente legato al romanzo o al titolo, la trovo molto suggestiva!); HarperCollins, 2006 (riporta l’attenzione sulle lettere, scritte grazie a caratteri ritagliati, semplice ma bella e azzeccatissima).
Qui sopra, da sinistra verso destra, copertine italiane: Mondadori, 1984 (il volto non l’ho capito, il bicchiere penso faccia riferimento alla causa della prima morte, le lettere che “cadono” l’unica cosa che veramente mi piace!); Mondadori, 1989 (questo fa riferimento in entrambe le immagini, penso, alla seconda morte); Mondadori, 1995 (non si capisce bene, ma mi sembra rappresenti una donna quasi decapitata da una lettera: se è così, apprezzo la truculenza!); Mondadori, 2013 (il telefono c’entra molto molto marginalmente con la storia, però a parte questo la copertina mi è piaciuta); Corriere della Sera, 2015 (non c’entra quasi nulla con la storia – l’aereo penso faccia riferimento al fatto che Jerry è un aviatore – però bella!)
La copertina dell’edizione cartacea che ho letto la prima volta. |
Sfide
della Bibliografia-edizione 2009
Sfida dei NON LETTI 2024
Sfida delle Saghe 2024
Sfida in Giallo 2024
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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Ciao Phoebes :D!
Che bello il segnalibro, lo hai fatto tu??
Non ho letto il libro ma sai perché commento? Ti ricordi quando, per la scorsa manche delle Squadriglie, ti dissi di non assegnarmi il libro della Christie perché avrei voluto iniziare la sua bibliografia dall’inizio? Bene :D ho comprato il primo libro “Poirot e il mistero di Styles Court” e, ovviamente, non vedo l’ora di leggerlo :D!!
Un abbraccio :D!!
PS: Adesso riesco a leggere bene il blog ;)!
Ciao Carissima!
Che bello, sono contenta che ora il blog ti si legga bene! :)
No, il segnalibro non l’ho fatto io, faceva parte di un calendario, sai quelli fatti a posta per diventare segnalibri? Non avendoli usati in tempo, ho tolto il pezzetto col mese!
Ti auguro una buonissima lettura, “Poirot e il mistero di Styles Court”, oltre a essere il primo romanzo di Agatha, è anche il primo che ho letto! :) Molto bello, ci sono già tutti gli elementi che la rendono la Regina del giallo! ;)
Anche io ho deciso di leggere tutta la Christie, però in ordine sparso, perché molti li ho già letti! :)
Attendo allora di leggere i tuoi commenti su questo libro!
Grazie di essere passata!
CIAO!