Il Natale di Poirot
di Agatha Christie
Poirot
← Appointment with Death (La domatrice)
La parola alla difesa (Sad Cypress) →
Voto: 9/10
No, that’s quite all right. I shan’t be dying just yet.
No, è tutto ok. Non morirò prorio adesso.
Simeon Lee (la vittima), qualche ora prima di essere ucciso
(Pagina 40)
L’ennesima rilettura, stavolta in inglese, e questo romanzo si conferma uno dei miei preferiti di Agatha Christie!
È Natale, una famiglia si riunisce sotto lo stesso tetto tutti insieme dopo diversi anni: ovvio che ci scappi il morto!
Questo è uno dei primi romanzi di Christie che ho letto, quindi forse è anche per questo che ci sono tanto affezionata e che mi piace tanto, e non so se riesco ad essere oggettiva nel giudicarlo! Ci proverò!
La trama è quanto mai intrigante: è Natale, c’è la famiglia riunita per le feste nella classica casa di campagna, c’è l’omicidio avvenuto in una stanza chiusa dall’interno, e c’è il solito geniale e adorabile Hercule Poirot! Poi siccome l’ho letto tante volte è uno di quelli che ricordo meglio, e ho potuto notare tutti quegli indizi che si evincono solo col senno di poi, e in questo romanzo sono assai particolari perché si basano sulle somiglianze di alcuni personaggi, e sono buttati lì proprio casualmente: meravigliosi! XD
L’ambientazione pure mi piace moltissimo, un po’ perché siamo a Natale, nella classica casa di campagna, ma anche perché i giorni sono esattamente scanditi dalla data all’inizio di ogni capitolo, cosa inusuale ma che ho apprezzato molto.
I personaggi pure sono interessanti: abbiamo quattro figli, tre nuore, una nipote e un ospite della vittima, ognuno con le sue caratteristiche peculiari, che emergono in queste giornate di lutto natalizio. Poi c’è anche un Soprintendente che indaga insieme a Poirot e che ha dei baffi che fanno invidia al Nostro (letteralmente, lo dice proprio!) per quanto sono rigogliosi! XD Adoro Poirot, ma adoro anche quando Agathuccia lo prende un po’ in giro, specie per questioni baffute!
Case of the Ugly Christmas Sweater di
TandP.
Adorabile questo Poirot sconvolto da un regalo non proprio nel suo stile!
Lo stile è sempre quello piacevole di Christie, scorrevole e accattivante, e come ho detto è fantastico il modo in cui Dame Agatha riesce a disseminare indizi cruciali con estrema nonchalance! Ricordo che alla prima lettura uno di questi mi balzò anche all’occhio, ma nonostante questo non mi resi conto che era appunto un indizio, e lo ritenni solo una stranezza: mi riferisco al fatto che alcuni personaggi hanno lo stesso modo di ridere. A mia discolpa posso dire che ero piccolina quando l’ho letto la prima volta, facevo credo le medie!
|
Hercule Poirot’s Christmas – ambigram di auggie101 Un ambigramma del titolo del romanzo. |
Commento generale.
Questo è uno dei romanzi di Christie che ho letto più volte, la mia copia cartacea in italiano è tutta rovinata, eppure non ha perso il suo smalto ai miei occhi: anche dopo questa prima lettura in inglese mi è piaciuto moltissimo! Mi piace l’ambientazione, mi piacciono le idiosincrasie dei vari personaggi, mi piace soprattutto l’intreccio giallo che è uno dei più intriganti che ricordo, e ovviamente mi piace Poirot, sempre in gran forma!
Copertina e titolo
Metto a confronto le copertine dell’edizione digitale inglese (a sinistra) che ho letto ora e l’edizione cartacea italiana (a destra) che ho letto e riletto più volte in passato. Della prima mi dispiace che sia senza nessuna immagine, ma a parte questo è molto bella, con la decorazione e i colori a tema e la pallina che scende a formare la O di Poirot. La copertina italiana è quella tipica della Mondadori degli anni 80, niente di che a essere sincera, ma molto bello il paesaggio innevato. La figura in primo piano penso sia Simeon Lee (la vittima), ma non so perché ho sempre associato quel volto al maggiordomo Tressilian.
Il titolo italiano è una traduzione abbastanza letterale dell’originale (omette solo il nome proprio di Poirot) e come da tradizione per Christie è uno di quelli estremamente semplici e che va dritto al punto, quindi non particolarmente accattivante, ma fa il suo dovere.
Nuove parole/cose scoperte
Mai come in questo romanzo ho trovato un sacco di locuzioni che non conoscevo e ho dovuto cercare. Una l’ho trovata particolarmente interessante:
read (sb) the riot act. Letteralmente significa “leggere il Riot Act (Ordine di Scioglimento)”, ma nel contesto assume un significato metaforico: “parlare con rabbia a qualcuno di qualcosa che ha fatto e avvertire quella persona che sarà punita se succede di nuovo”.
Ci sono poi anche un paio di parole che non conoscevo e che pure ho trovato interessanti. La prima è
unprepossessing che significa “scialbo, anonimo”, e
crestfallen che significa invece “mortificato, desolato”. Entrambe parole con significati infelici, ma che comunque mi hanno affascinato!
Bonus
Come al solito grazie al sito
Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro.
La prima copertina è l’edizione più vecchia che ho trovato (Collins, 1939) molto semplice ma mi è piaciuta la neve che cade ad accompagnare il titolo. La seconda, dello stesso anno della precedente (Dodd Mead, 1939) è vecchiotta come stile della grafica, però mi piace un sacco l’idea del titolo sul cartoncino di auguri e dell’agrifoglio che sanguina. La copertina successiva (HarperCollins, 1995) è una delle mie preferite, adoro la casa e la neve sullo sfondo, l’agrifoglio e Poirot che arriva in primo piano. La copertina successiva (Harper, 2013) è proprio la mia preferita, con gli stessi elementi della precedente: la casa, la neve, Poirot che arriva; esteticamente però mi piace anche di più della precedente, e anche il titolo con quegli svolazzi mi sa di natalizio! L’ultima copertina è la più recente che ho trovato (William Morrow Paperbacks, 2021), come nella mia l’unico elemento grafico è la pallina natalizia, con in più un po’ di neve sfocata sullo sfondo, molto bella comunque.
Veniamo ora alle copertine italiane. La prima è la più vecchia (I Libri Gialli #231, 1940) e mostra Poirot, il Colonnello Johnson e Sugden. La seconda copertina (Mondadori, 1994) esteticamente non è un granché ma è adorabile Poirot che sbircia nella casa dal tetto! XD La successiva copertina (Mondadori, 2003) è molto carina, anche se devo dire che quel pupazzo di neve manca di un paio di baffoni per essere perfetto! La quarta copertina (Mondadori, 2017) è il rifacimento di una delle versioni originali HarperCollins, molto semplice e non particolarmente attinente, ma comunque mi piacevano le impronte nella neve. L’ultima copertina che vi propongo (Corriere, 2014) è la mia preferita tra le italiane, ancora una volta perché mostra la casa nel paesaggio innevato, solo che stavolta non c’è Poirot ma solo un’automobile.
Ennesima rilettura, ennesima soddisfazione!
|
La copertina della mia edizione cartacea italiana. |
Titolo: Hercule Poirot’s Christmas
Serie: Poirot (20)
Titolo italiano: Il Natale di Poirot
Genere: giallo
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1938
Ambientazione: Longdale, Addlesfield (località fittizia del Regno Unito); 22-28 dicembre 1938
Personaggi: Hercule Poirot, Simeon Lee, Alfred Lee, Lydia Lee, David Lee, Hilda Lee, George Lee, Magdalene Lee, Harry Lee, Stephen Farr, Pilar Estravados, Soprintendente Sugden, Colonnello Johnson, Edward Tressilian, Sydney Horbury
Copertina: design by Holly Macdonald, illustrations Shutterstock.com
Pagine: 175
ASIN: B0046H95T0
Provenienza:
Amazon, 7 aprile 2022
inizio lettura: 7 aprile 2022
fine lettura: 21 aprile 2022
Sfide
Un po’ di frasi
Le traduzioni sono prese dalla mia versione italiana (ad opera di Enrico Piceni), tranne quella riportata all’inizio del post, perché quella di Piceni mi sembrava meno incisiva.
Stephen pulled up the collar of his coat as he walked briskly along the platform. Overhead a dim fog clouded the station. Large engines hissed superbly, throwing off clouds of steam into the cold raw air. Everything was dirty and smoke-grimed.
Steven rialzò il bavero della giacca, mentre percorreva rapido la banchina. Una fitta nebbia avvolgeva la stazione e tutto aveva un aspetto grigio, sporco. Le grosse locomotive fischiavano superbe, scagliando nubi di vapore nell’aria fredda e umida.
[incipit]
There was a long shuddering sigh, and then two voices spoke in turn. Strangely enough, the words they uttered were both quotations.
David Lee said:
‘The mills of God grind slowly…‘
Lydia’s voice came like a fluttering whisper:
‘Who would have thought the old man to have had so much blood in him?…‘
Si udì un lungo, tremendo sospiro, poi due voci parlarono. Stranissima cosa, le due frasi erano entrambe citazioni.
David Lee disse:
«I mulini del Signore macinano lentamente».
Lydia Lee mormorò:
«Chi lo avrebbe detto, che il vecchio avesse tanto sangue?».
(Pagina 47)
Sugden stared hard at Hercule Poirot after acknowledging the introduction. Hercule Poirot stared hard at Superintendent Sugden’s moustache. Its luxuriance seemed to fascinate him.
Sugden a sua volta osservò Poirot, dopo la presentazione […]. Poirot fissava i baffi del sovrintendente, come affascinato.
(Pagina 52)
explicit |
Leggi> |
‘I always say—nothing like a wood fire.’ Hercule Poirot, conscious of the draughts round his neck, thought to himself: ‘Pour moi, every time the central heating…’
«L’ho sempre detto […]. Non c’è nulla che valga un buon fuoco di legna.»
Hercule Poirot, che sentiva un tremendo spiffero nella schiena, pensò: “Pour moi, preferisco di gran lunga il riscaldamento centrale…”.
|
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati