L’isola del drago
di Ursula K. Le Guin
Ciclo di Earthsea
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…flying like a bird, a dragon, a child, free.
…volando come un uccello, come un drago, come una bambina, libera.(Pagina 128)
Un romanzo di Ursula Le Guin è sempre una bellissima esperienza; questo è un po’ diverso dal solito, ma non fa comunque eccezione!
Sono passati 25 anni da Le tombe di Atuan e pochissimo tempo invece da La spiaggia più lontana. Una vedova gestisce la fattoria del defunto marito, e prende con sé una bambina emotivamente e fisicamente sfigurata. Insieme ad un vecchio amico ritrovato la donna cercherà di aiutare la piccola a trovare il suo destino.
Tales from Earthsea: Tehanu di GhibliLover92 |
Il romanzo inizia con un episodio piuttosto tragico che mi ha fatto temere la lettura potesse rivelarsi troppo pesante in un periodo in cui non stavo proprio al massimo. Per fortuna, pur affrontando tematiche tutt’altro che allegre, si è rivelato una lettura non angosciante come avevo temuto.
La storia presente in questo libro prende avvio pochissimo dopo la fine del libro precedente ma ha connessioni anche con quello ancora prima, però purtroppo io ricordavo molto poco di entrambi, e mi sono persa un po’ di riferimenti presenti nella trama. La storia comunque è apprezzabilissima lo stesso. Non è un romanzo pieno di azione, ci sono piccoli episodi della vita di Tenar nell’arco di circa un anno, da quando conosce per la prima volta la piccola Therru fino a quando la bambina riuscirà a trovare il suo destino. Non manca la componente avventurosa, ma rimane come sullo sfondo, la protagonista è la quotidianità, tanto che il “cattivo” della situazione si vede pochissimo, e la sua fine è anche piuttosto rapida.
Tehanu di Haku2004 SPOILER ALERT! La descrizione dell’immagine, nel link originale, contiene uno spoiler! |
L’ambientazione è il mondo di Earthsea, tradotto qualche volta con Terramare in italiano. Ne vediamo una piccola parte, la campagna dove vive Tenar, qualche paese vicino, e poi la grande citta, Gont Port. Scopriamo anche una leggenda di Earthsea: una volta i draghi e le persone erano la stessa cosa, ma poi alcuni preferirono volare e rimanere selvaggi, altri scelsero di stare a terra e costruire cose. Tra i due gruppi nacque una specie di lotta, vinta da quelli che avevano scelto di non volare, che divennero umani. Ma alcuni dei draghi-persone scelsero di non far parte di nessuna delle due fazioni e si rifugiarono in un’isola lontana, che immagino sia quella citata nel titolo italiano. Affascinantissima leggenda, e poi quando ci sono i draghi in un libro io sono sempre più felice!
Altra cosa che mi ha colpito, che non ricordavo dai libri precedenti, è la differenza tra la magia degli uomini e quella delle donne. È un po’ come in Terry Pratchett: la magia che proviene dallo studio è appannaggio solo degli uomini, la magia delle donne è più spontanea e legata alla natura, e non proviene dai libri. E come in Pratchett anche qui c’è un personaggio che è un po’ a metà tra i due mondi: Tenar, una donna che però ha anche ricevuto un’istruzione magica. La cosa più interessante è che Tenar ha poi deciso di vivere invece una vita “normale”, senza poteri, come moglie di un fattore, e madre di due figli. La stessa Le Guin dice nella postfazione (in cui racconta come è nato questo romanzo) che in questo libro voleva mostrare Earthsea dalla parte delle persone senza poteri, come lei, come noi.
I personaggi principali non sono molti. Abbiamo Tenar, che ho rivisto con molto piacere perché anche se ricordavo poco de Le tombe di Atuan, ricordavo di sicuro lei, e che mi era piaciuta. Inutile dire che mi è piaciuta tantissimo anche in questo libro! La ritroviamo ormai adulta, una donna che ha visto i figli crescere e trovare la propria strada, ma che non si sente “arrivata”, nel senso che non crede di non avere altro da dare, ma anche nel senso che non ci appare come totalmente sicura di sé e priva di dubbi per il futuro. Non sono riuscita ad inquadrare bene la sua età, credo che abbia tra i quaranta e i cinquant’anni, ma da come parla sembra considerarsi vecchia! Questo però non le impedisce di adottare la piccola Therru né di iniziare finalmente una relazione con Ged.
Therru (Tehanu di keiralynn SPOILER ALERT! La descrizione dell’immagine, nel link originale, contiene uno spoiler!) |
Rivediamo anche Ged, ora senza poteri, che fa un’entrata grandiosa arrivando in volo sulle spalle di un drago! Lui si vede poco, è chiaramente non più il protagonista (questo si era capito già nel romanzo precedente) ma non per questo mi è piaciuto di meno! Ho apprezzato il suo sforzo di doversi reinventare, dopo essere stato un mago per tutta la vita. Ci riuscirà ritornando in un certo senso alle origini, facendo il guardiano di capre come da bambino.
Veniamo infine a Therru! È una bambina che è stata gravemente maltrattata, riportando cicatrici che le sfigurano il volto e le hanno raschiato la voce, ma soprattutto cicatrici interne che le rendono difficile fidarsi delle persone, degli uomini in particolare. Come personaggio è presente per quasi tutto il libro perché sta sempre con Tenar, ma noi la vediamo sempre con gli occhi della madre adottiva e come lei non riusciamo appieno a decifrare i suoi pensieri, anche se avevo intuito che il titolo si riferisse a lei. Tehanu infatti è il suo vero nome, quello nel linguaggio della creazione, e soprattutto la bambina è una di quelle persone-drago della leggenda e, credo, anche la donna che la profezia di uno dei maghi dice debba essere il nuovo Arcimago (non mi dilungo a spiegare ma l’idea di una donna Arcimago in Earthsea è considerata totalmente assurda).
È la prima volta che leggo Le Guin in inglese. Il suo stile non è semplicissimo, ma comunque piacevole da leggere, però mi sono persa un po’ di nomi di personaggi che credevo fossero solo nomi inventati invece significavano qualcosa, come Lark (Allodola) o Flint (Selce)*, ma l’ho scoperto solo a lettura finita!
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Come ho detto non è un romanzo d’azione, eppure non l’ho trovato mai noioso. Nella postfazione Le Guin stessa dice che questo libro è un po’ diverso dagli altri della serie, prevalentemente per la scelta dei protagonisti. Nei libri precedenti i protagonisti erano sempre stati uomini (anche ne Le tombe di Atuan insieme a Tenar c’era comunque sempre Ged), qui invece sono tutte donne, e il tema della condizione femminile (in Earthsea ma di riflesso nel nostro mondo) è molto presente. Riporto un dialogo che mi ha particolarmente colpito.
(Pagine 272-273)
Commento generale.
Un romanzo intenso in cui mi sono immersa con un po’ di fatica ma tantissimo piacere. Come dico sempre quello che preferisco di generi come il fantasy è che insieme ad avventure emozionanti in luoghi fantastici ci parlano anche di noi e del nostro mondo. Be’, questo Le Guin secondo me lo sa fare particolarmente bene. Una storia pacata, emozionante a livello profondo, che racconta qualcosa che, magia e draghi a parte, potrebbe tranquillamente essere accaduta nel nostro mondo.
Un romanzo molto molto bello, ma la cosa più bella è che, contrariamente a quanto credevo, non è ancora l’ultimo della serie! :D
Copertina e titolo
La copertina della mia edizione la trovo molto bella, e anche attinente col romanzo, seppure non proprio in un modo palese. La piantina che cresce penso rappresenti in maniera più letterale quella di pesco piantata da Therru, ma più metaforicamente la crescita di tutti i personaggi. Il titolo è un po’ enigmatico: la parola Tehanu viene pronunciata abbastanza avanti nel testo e scopriamo che si tratta di una stella, e solo alla fine (anche se ad un certo punto diventa abbastanza chiaro) si scopre che è il vero nome di Therru.
Nuove parole/cose scoperte
Mini recensione
Una scena del libro, quando Tenar incontra Kalessin. Kalessin di irenetall |
Sfide
Un po’ di frasi
(Traduzione mia)
explicit | Leggi> |
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* Non so se Flint sia o no un vero nome, fatto sta che c’è un personaggio di Agents of S.H.I.E.L.D. che si chiama così, e scopro quindi solo ora che il nome non è casuale perché (spoiler per l’episodio 5.06 e, possibilmente, seguenti) ha il potere di controllare le rocce.
Complimentissimi per aver letto la LeGuin in inglese, è una cosa che non credo riuscirei a fare e a me spaventa molto l’idea di provarci.
E ora mi è venuta voglia di rileggere Earthsea ^
Anche io ero un po’ preoccupata, però è una cosa che desideravo tanto provare! Non nego sia stato difficile, ma alla fine forse anche meno di quanto mi aspettassi! Proverò sicuramente a prendere in inglese anche i prossimi di questa autrice, finché mi riesce!
Ma si potrà che non ho letto ancora alcunché di Ursula K. Le Guin? Sinceramente, della sua produzione mi isprima maggiormente l’hard sci-fi e spero di riuscire a leggere I reietti dell’altro pianeta quest’anno.
Buon proseguimento.
Sicuramente dopo aver terminato con Earthsea mi butterò su qualche saga fantascientifica di questa autrice, anche a me ispirano moltissimo! Però, sì, leggila, non credo te ne potrai pentire! Di sci-fi di suo ho letto La mano sinistra delle tenebre, meraviglioso! :)