Se esistesse solo quel che possiamo vedere co’ l’occhi, un saremmo capaci di sognare e la vita sarebbe insopportabile.
Nero(Pagina 254)
Ultimo dei tre romanzi che ho comprato allo stand Acheron la prima e unica volta che sono andata al Salone del Libro di Torino, e purtroppo è stato quello che mi è piaciuto di meno. Per fortuna comunque dopo un inizio stentato mi ha preso di più.
Nero è chef e proprietario del ristorante Gallo Nero nelle colline del Chianti. Gli affari non vanno bene, in più Nero deve gestire una vita sentimentale complicata, un’ex moglie sanguisuga e i due figli che adora ma che sono affidati prevalentemente alla madre. Come se non bastasse una sera una creatura mostruosa attacca i due bambini e cerca di mangiarli. Nero, abile per lavoro con la lama, riesce ad ucciderlo. Da quel momento la sua vita cambierà.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Non so se dalla trama che ho scritto si intuisce, in quarta di copertina comunque è scritto chiaramente, quindi mi sento di poterne parlare senza spoiler (anche perché è un po’ il punto fondamentale di tutto il romanzo): Nero è un cuoco, diventa un ammazza mostri, e, be’, ovviamente poi questi mostri finisce per cucinarli e servirli nel suo locale. Questa era la cosa che mi aveva sicuramente incuriosito di più e spinto a comprare il libro. Be’, non ne sono stata del tutto soddisfatta, mi ci sono volute parecchie pagine perché la storia mi prendesse, e la parte culinaria non mi ha entusiasmato particolarmente. Meglio altre componenti della trama come la caccia ai mostri, la loro mitologia e anche il mistero di un serial killer che per la casualità con cui sceglie le vittime è stato soprannominato “killer dell’Enalotto”. Quest’ultima è una componente che mi attrae sempre nei romanzi, e mi sono anche divertita a speculare sulla possibile identità dell’assassino, azzeccandoci abbastanza (se siete curiosi ecco le mie elucubrazioni spoilerosissime: all’inizio ero convinta che le morti fossero dovute ai mostri, ma poi ho capito che non poteva essere visto che i corpi non erano stati mangiati, allora ho subito sospettato per vari motivi del maresciallo Patanè, anche se non avevo capito le sue vere motivazioni, e cioè che era un cacciatore di mostri e tutte le “vittime” del killer dell’Enalotto erano in realtà mostri sotto mentite spoglie).
Al termine del romanzo c’è un “ricettario mostruoso”, scritto con la collaborazione di altri autori, di cui avrei fatto volentieri a meno, l’ho trovato orribile e non in senso buono, credo che volesse essere divertente ma non lo è, è abbastanza noioso, e troppo cruento per i miei gusti. Peccato perché sul finale il libro mi aveva finalmente preso molto, e questa appendice è andata un po’ a rovinare di nuovo il mio gradimento!
Chianti ! di denis legendre |
L’ambientazione sono le bellissime colline del Chianti che il protagonista e, immagino, quindi, anche l’autore, ama moltissimo, e da come sono descritte ne hanno ben ragione. Siamo quindi in Toscana e i personaggi parlano con forte accento, reso devo dire molto bene ortograficamente perché anche io che coi dialetti sono una frana riuscivo proprio a sentirli parlare così, sicuramente un’aggiunta caratterizzante che ho apprezzato perché ha resto i personaggi e l’ambientazione più vivi e coinvolgenti.
A proposito di personaggi, il protagonista di questo romanzo è Nero Bonelli e seguiamo tutta la storia con i suoi occhi. Tutti gli altri personaggi quindi gravitano intorno a lui: amici, colleghi, antagonisti. Nessuno spicca particolarmente, e Nero stesso non è che mi sia piaciuto troppo, all’inizio lo trovato decisamente odioso, poi continuando la lettura pian piano l’ho trovato sempre meno antipatico, e ovviamente tifavo per lui, ma non è mai arrivato a piacermi veramente.
Commento generale.
Questo libro mi aveva ispirato tantissimo quando l’ho comprato però poi, non so perché, l’avevo sempre tralasciato. All’inizio non mi stava prendendo, il protagonista non mi stava molto simpatico e la trama mi pareva incentrata più su altre cose che sulla componente fantasy, ma poi invece sono entrata nella storia e il finale mi è piaciuto, quindi promosso! Non eccezionale, ma sicuramente divertente e con una buona componente avventuroso-fantastica.
Copertina e titolo
La copertina è carina e attinente, il titolo non mi avrebbe attratto da solo, ed è anche non del tutto adatto, secondo me, ma forse meglio così che i soliti giochi di parole tipo “Monster Chef”.
Mini recensione
Il gallo nero è il simbolo della Lega del Chianti nonché, nel libro, un “mostro” caratteristico della zona e il nome del ristorante di Nero. L’immagine che ho messo qui è chianti di Jonath.G. |
Sfide
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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Il catalogo di Vaporteppa ha dei titoli interessanti e… peculiari. Ma se devo essere onesta questo è uno di quelli che non mi ha mai attirata particolarmente
Be’, non avevi tutti i torti!
Non conoscevo questa collana, ma dando un’occhiata al catalogo vedo qualche titolo interessante e altri molto meno… diciamo che forse preferisco altro della Acheron!
Questo è abbastanza da brivido. Mi ha riportato alla mente un cartone animato che ho appena finito di guardare, In/Spectre. Uno dei protagonisti ha acquistato l’immortalità dopo che, da piccolo, era stato nutrito con carne di esseri soprannaturali.
Questo non mi ispira, ma devo dare un’occhiata alla casa editrice Acheron Books.
Mi sono appena resa conto che Acheron ha pubblicato Central Station di Lavie Tidhar. Quello te lo consiglio sicuramente, se ti capita.
Sì, questo libro è stato un po’ un “passo falso”, ma la casa editrice la consiglio sicuramente! A parte gli altri due che ho letto e che mi sono piaciuti molto, ci sono tanti titoli veramente accattivanti!
Grazie per il consiglio, vado a dare un’occhiata a Central Station!