Eternal War
Vita Nova →
Il sole strappava mille bagliori agli elmi nemici. In sella al cavallo, Schiatta Cavalcanti scrutava lo schieramento dalla cima del colle di Montaperti.
[incipit]
Ho comprato questo libro l’anno scorso al Salone di Torino, mi incuriosiva moltissimo e in effetti mi è piaciuto molto!
Firenze, XIII secolo. La città è dilaniata dalla guerra tra guelfi e ghibellini, ma quella visibile nella Materia è solo la punta dell’iceberg. Nello Spirito infatti la guerra si propaga a patroni, spiriti vari e soprattutto Ancestrarchi, i custodi delle famiglie umane che accompagnano per secoli la stessa dinastia. Kabal è l’Ancestrarca della famiglia Cavalcanti, ricchi mercanti il cui più giovane discendente è Guido, su cui Kabal ha riposto tutte le sue speranze per diventare un Ancestrarca più potente e importante.
Ricordo che questo libro mi aveva incuriosito moltissimo perché era un fantasy storico e aveva come protagonisti Guido Cavalcanti e Dante Alighieri. Ha soddisfatto pienamente le mie aspettative perché sono proprio queste caratteristiche che me lo hanno fatto apprezzare molto.
La trama è molto interessante, mi ha intrigato molto questa intromissione delle forze soprannaturali nei conflitti fra gli umani. Sicuramente infatti direi che l’ambientazione è la cosa che ho apprezzato di più. Il romanzo inizia con la battaglia di Montaperti in cui si scontrarono guelfi e ghibellini, ma subito vediamo come le sorti dello scontro sono decise non dalla bravura del soldati o l’abilità dei comandanti, ma dalle macchinazioni dei vari Ancestrarchi delle famiglie più importanti delle due fazioni. Nei vari capitoli si alternano punti di vista diversi, quello di uno dei Cavalcanti che vive nella Materia, e quello dell’Ancestrarca Kabal che vive nello Spirito (e le sue parti erano differenziate dal carattere in corsivo). Queste sono le scene che preferivo perché mi è piaciuto molto spiare nel soprannaturale e poter vedere quello che gli umani non possono. Per esempio le anime delle persone cambiano colore a seconda dello stato d’animo, i Santi acquistano maggiore o minore corporeità a seconda di quanto vengono pregati, e cose di questo tipo. Un mondo piuttosto originale, che prende spunto dalla religione cristiana (ma non solo) aggiungendoci una buona componente fantasy e un contesto storico reale plausibile.
Madonna dagli occhi grossi del Maestro di Tressa, un’opera che assume una certa importanza nelle prima pagine del libro. |
Anche i personaggi sono interessanti. Gli Ancestrarchi, per esempio: strettamente legati alla loro famiglia, crescono assorbendo parte delle anime dei familiari defunti, in particolar modo i capifamiglia. Hanno con loro dei legami speciali, possono spingerli a comportarsi in certi modo o regolare un po’ le loro emozioni, ma rimane comunque sempre presente il libero arbitrio. Lo scopo degli Ancestrarchi è far prosperare la stirpe, e spesso lo fanno a discapito dei singoli individui, se li ritengono dannosi. O almeno così è per Kabal, il protagonista, che si fa davvero pochi scrupoli per realizzare i suoi disegni. Però forse lui è un Ancestrarca un po’ particolare, bestemmia spesso e non ha molta simpatia per i Santi. Tranne San Pietro, lui gli piace, e devo dire che anche a me il personaggio è stato subito simpatico: è il Santo più antico, importante e potente, eppure è quello che si comporta in maniera più amichevole e informale! :)
Altri personaggi rilevanti, sempre nel mondo dello spirito, sono altri Ancestrarchi, i rivali o gli amici di Kabal. Tra questi ultimi vorrei nominare solo Alagaira, un Ancestrarca giovane e di ceto basso, molto imbranato e grande ammiratore di Kabal. Mi chiedevo che cosa nascondesse, perché in un certo senso mi dava l’impressione che la sua imbranataggine mascherasse qualcosa. Soltanto quando effettivamente dice di avere un segreto da nascondere, allora ho fatto caso al suo nome. Mi è parso di capire che il nome dell’Ancestrarca richiama in qualche modo quello della famiglia, infatti Kabal è il diminutivo di Kaballicantes, e solo allora mi sono resa conto a quale cognome assomigliava Alagaira, e avevo ragione: è Ancestrarca della famiglia Alighieri! E il segreto che nascondeva è che Dante, come Guido Cavalcanti, ha due anime.
Ritratto di Cavalcanti, in Rime, 1813. Di Cavalcanti, Guido – Disponibile nella biblioteca digitale BEIC e caricato in collaborazione con Fondazione BEIC., Pubblico dominio, Collegamento |
Tra gli umani il personaggio principale è senza dubbio Guido Cavalcanti. È pieno di talento, qualsiasi cosa prova gli riesce bene: prode guerriero, grande poeta, fantastico oratore… eppure non mi è risultato troppo antipatico! XD I motivi penso siano due: il primo è che è giovane, gentile, modesto, insomma non fa pesare troppo la sua eccezionalità; il secondo è che c’è un motivo per cui è così straordinario, ed è perché Kabal ha infuso in lui prima ancora che nascesse una quantità esagerata di Virtù (e questo è anche il motivo per cui Guido ha due anime).
Gli altri personaggi umani sono tutti secondari, ma di un altro vorrei parlare lo stesso: Dante Alighieri. Qui lo vediamo appena adolescente, la descrizione mi ha ricordato un sacco Severus Piton (giovane geniale ma imbranato, sempre vestito di nero, col naso adunco). Inizia la sua amicizia con Guido, e dal titolo e la copertina del prossimo libro della serie deduco e spero che la sua parte sarà più ampia. Sono molto curiosa!
Lo stile di questo libro è semplice e piacevole, l’ho letto con facilità ma non ci sono brani che mi sono rimasti impressi, non ho infatti frasi da riportare. Insomma, magari non particolarmente incisivo ma sicuramente efficace.
Commento generale.
Mi è piaciuto molto questo libro. La fusione tra ambientazione storica e fantasy è intrigante e ben riuscita e la presenza di personaggi realmente esistiti tra i protagonisti è per me un grosso punto a favore (quando finalmente vediamo per la prima volta Dante devo dire che mi sono emozionata!). I personaggi di fantasia comunque non sono da meno. Kabal, il protagonista, è un gran bastardo, persegue i propri scopi e non ha problemi a sacrificare gli altri, amici o nemici che siano, eppure non potevo fare a meno di parteggiare sempre per lui, e mi sono chiesta il perché. Forse semplicemente perché è un poveraccio anche un po’ sfigato che faticosamente cerca di farsi strada, scegliendo di osare.
Ultimo appunto: apprezzo molto anche il fatto che questo libro sia il primo di una serie ma tutto sommato auto-conclusivo, si potrebbe anche leggere solo questo e restare soddisfatti, ma personalmente sono molto curiosa di proseguire con la saga!
Copertina e titolo
La copertina è molto bella e rappresenta Guido con la sua spada decorata con le croci e Kabal che gli dà suggerimento dal piani della Spirito. Il titolo devo dire non lo trovo particolarmente accattivante, né quello della serie né quello del romanzo, per fortuna il libro mi è stato consigliato altrimenti non mi sarei mai fatta attrarre da un titolo così.
Bonus
Eternal War: Armies Of Saints. L’avessi scoperta prima magari l’avrei pure comprata!
Mini recensione
La corona aurea – The golden crown di Marika Michelazzi |
Titolo: Gli Eserciti dei Santi
Serie: Eternal War (1)
Genere: fantasy, storico
Autore: Livio Gambarini (sito ufficiale)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2015
Ambientazione: Toscana, soprattutto Firenze; dal 4 settembre 1260 all’11 giugno 1289, ma principalmente nel 1280
Personaggi: Kabal, Guido Cavalcanti
Casa Editrice: Acheron Books
Copertina: Antonio De Luca
Pagine: 237
ISBN: 9788899216245
Provenienza: stand della Casa Editrice Acheron Books al Salone Internazionale del Libro di Torino 2019; 12 maggio 2019
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 17 febbraio 2020
fine lettura: 25 febbraio 2020
Grazie a…
…Cami, che mi ha consigliato questo libro. QUI la sua recensone a questo libro.
Sfide
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La sfida delle pagine
Randomly 2020
Lo Scaffale traboccante 2020
Un po’ di frasi
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