di Alan Taylor
Terminator
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I’m old, not obsolete.
Sono vecchio, non obsoleto.
Il Terminator
Los Angeles, 2029. La guerra contro Skynet è vinta, ma non prima che siano riusciti a mandare il loro Terminator nel passato per uccidere Sarah Connor. Allora anche John Connor è costretto a mandare qualcuno, e Kyle Reese si offre volontario. Solo che una volta arrivato nel 1984 Kyle non trova la situazione che si aspettava. Il passato è cambiato, ora tocca a loro cambiare il futuro.
Su questo film ho sentimento contrastanti. Come film a sé non è neanche male, la sceneggiatura non ha buchi enormi come nel precedente, c’è azione, ci sono sentimenti e anche qualche colpo di scena. Come film di Terminator però è abbastanza inutile, cioè non aggiunge niente alla saga anzi va a togliere cose ai film precedenti, e trovo odiosa questa cosa!
Ho iniziato a vedere questo film con ancora più titubanze che con Salvation perché non mi piaceva l’idea di cambiare tutto quello che conoscevamo dei film precedenti. Però l’inizio non è male, perché ci troviamo in una sorta di “dietro le quinte”: assistiamo al fatidico momento in cui Kyle Reese viene mandato nel 1984 per salvare Sarah Connor. Se sorvoliamo sul fatto che questo John Connor non mi piace per niente, sul fatto che l’umanità ha finalmente vinto la guerra contro le macchine ed è qualcosa di mostruosamente anticlimatico perché siamo tutti incentrati sul salvare John, è stato bello assistere a questa scena che tutti quanti sicuramente avevamo provato ad immaginare. E se la partenza di Reese procede con qualche intoppo in tutti i sensi, dopo rivediamo in pratica le stesse identiche scene, ma rifatte, dell’arrivo dei due viaggiatori nel primo film. Rivediamo il T-800 alle prese con i punk, ma ecco che iniziamo con le differenze: interviene a questo punto un altro Terminator, e abbiamo uno scontro Terminarnold vs Terminarnold (grazie a Katerina per questo termine!). Ecco, da qui in poi, è tutto un grandissimo “Boh!”, almeno per quanto mi riguarda.
Kyle si ritrova ad accoglierlo un T-1000, un modello che lui manco conosce: il 12 maggio 1984 sembra la data d’incontro di tutti i viaggiatori del tempo, manco fosse il 5 novembre 1955. La timeline è cambiata, gli attentati delle macchine sono stati molti di più, un Terminator è stato mandato ad uccidere Sarah quando aveva 9 anni, ed è stata salvata dal Terminarnold, che da allora in poi le ha fatto da genitore, quindi Sarah ha passato la vita ad addestrarsi e prepararsi all’incontro col futuro padre di suo figlio, ed è lei che va a salvare Reese, lei che dice a lui la fatidica frase Come with me if you wanna live. Alla faccia de “il destino è quello che ti crei”, questa Sarah il suo destino ce l’ha segnato fin dall’infanzia e non può fuggirne o sarà la fine di tutta l’umanità. Ecco, questa cosa, anche se ha portato all’elemento che più ho apprezzato di tutto il film (ma ne parlo poi), a me non è piaciuta. Questa non è più Sarah Connor, è un’eroina da film d’azione uguale a tante altre, non ha più la sua particolarità. Ma in realtà è dopo che inizia lo sfacelo.
Innanzitutto le linee temporali sono sempre più incasinate. Nel prologo la voce fuori campo di Reese dice che il Giorno del Giudizio c’è stato nel 1997, annullando di fatto i 3 film precedenti. Ma le timeline sono incasinate non solo per gli spettatori, anche per i personaggi: durante il suo viaggio Reese ha delle visioni di una vita alternativa in cui il Judgment Day non c’è stato, e grazie a queste visioni capisce che il momento in cui Skynet prenderà il potere è stato posticipato al 2017. Così lui e Sarah usano una macchina del tempo che lei e il Terminarnold avevano creato proprio a questo scopo, e vanno nel 2017. E chi ti incontrano? John Connor, che nel futuro, proprio mentre Kyle stava partendo, era stato attaccato da un Terminator che invece di ucciderlo l’ha trasformato in una macchina. Con i suoi ricordi e i suoi pensieri, ma non più umano. E a differenza di Marcus in Salvation che manteneva la sua umanità, questo John lavora per Skynet, è stato mandato indietro proprio per assicurarsi il successo dell’ascesa delle macchine. Come dice Sarah, adesso John non è più l’ultima speranza dell’umanità, ma l’ultima speranza di Skynet. Ok, colpo di scena, lo comprendo. Ok, capisco anche il voler far diventare John il cattivo: dopo aver inventato Terminator sempre più temibili, ci voleva qualcosa di peggio per sconvolgere la gente. Però mi rovini totalmente il personaggio. E se alla sua robotizzazione ci potrei passare sopra, potrei anche dire che ok, a me non piace, ma è stata un’idea se non altro innovativa, quello che davvero non sopporto è che comunque dopo questa scoperta durante il film piano piano il personaggio di John Connor viene sempre più svilito e sminuito, alla fine dai discorsi che ne fanno viene fuori invece del grande leader di cui si parlava prima un presuntuoso egoista e bugiardo. Cioè, io sono una fan dell’ultimo minuto, sono entrata in questo in questa saga letteralmente la settimana scorsa, eppure mi sono sentita offesa da questa svolta: mi immagino chi ha investito emotivamente per anni in questi personaggi. E non aiuta che Jason Clarke non mi sia piaciuto per niente nella parte di John Connor, il meno riuscito sicuramente.
A proposito, due parole sugli attori. Jason Clarke non lo conoscevo prima di questo film ma come ho detto fin da quando compare la prima volta non ci volevo credere che era John Connor perché proprio non ce lo vedo nel ruolo. Jai Courtney pure non lo conoscevo prima di vederlo qui nei panni di Kyle Reese, e dubito mi ricorderò di lui in futuro. Emilia Clarke se l’è cavata meglio di quanto immaginassi; ribadisco, il suo personaggio non è Sarah Connor, ma come generica protagonista femminile di film d’azione non è male. Durante i titoli di testa ho visto che era presente J.K. Simmons, un attore che ho apprezzato in svariati ruoli, specie nelle serie tv, e imparato ad amare grazie a Thrilling Adventure Hour, che qui interpreta l’unico poliziotto che crede alla storia dei nostri eroi perché da giovane nel 1984 era stato attaccato dal T-1000, una parte purtroppo piccola e fondamentalmente inutile. Non è l’unico spreco, perché in questo film è presente Matt Smith nel ruolo della personificazione di Skynet, un’idea secondo me bellissima, che si rivela ancora più marginale di Helena Bonham Carter nel film precedente.
Tutto volge al peggio, quindi? No, c’è una cosa che mi è piaciuta. Dal momento in cui compare il Terminarnold che ha salvato Sarah a 9 anni, ho subito intuito che sarebbe stato la cosa più bella del film, e così è stato. Ci ha permesso di vedere quello che sarebbe potuto essere con John alla fine del secondo film se non avesse dovuto sacrificarsi. Intanto, finalmente!!!!, ha un nome, Sarah lo chiama Pops, che credo sia un nomignolo per una figura paterna. Ancora non ha imparato a sorridere (e mi ha fatto troppo ridere ogni volta che ci provava!) ma Sarah ha cercato di insegnargli ad essere un po’ più umano, proprio come aveva fatto John (per esempio nelle situazioni più improbabili se ne esce sempre con “piacere di conoscerti”). Scopriamo poi che i Terminator possono invecchiare, almeno nella loro componente tissutale (probabilmente perché così non dovevano ringiovanire in CGI Schwarzenegger per tutto il film), ma sopratutto vediamo che Pops, al di là della missione, a Sarah ci tiene davvero.
Il finale è un po’ così così. I Nostri sventano per l’ennesima volta il Giorno del Giudizio, e a quanto ho capito, poi, cosa? Rimangono nel 2017? Sconvolgendo quindi di nuovo la timeline, perché tanto adesso John Connor può pure non nascere più? Pops si sacrifica come da tradizione per salvare il mondo, solo che questa volta si salva prue lui, anzi, finisce nella vasca di creazione dei T-1000, e così invece di morire si ritrova aggiornato, in grado pure lui di cambiare forma. E non si è ancora scoperto chi l’aveva mandato, il fatto che non potesse dirlo per proteggere questa persona da Skynet mi aveva messo un sacco di curiosità, pensavo sarebbe stata una qualche sorpresa, e invece non ce l’hanno detto.
Questo finale mi ha messo un sacco di dubbi sul prossimo film: lo Schwarzenegger che vediamo nei trailer è questo Terminarnold qui? E quella Sarah da dove salta fuori? Nuovo sconvolgimento delle timeline? C’entra qualcosa la scena middle credits in cui ci viene mostrato (maddai?) che Skynet non è scomparso definitivamente?
Ultimo commentino, lo dico qui perché non sono riuscita ad infilarla da nessuna parte questa cosa: il titolo mi aveva incuriosito, con questa parola che sembra “genesis”, avrà forse qualche riferimento al fatto che ritorniamo alle origini? Forse sì, non so, ma di fatto Genisys è il nome dell’applicazione che permette alle persone di connettere tutti i proprio dispositivi, e che invece è la copertura per Skynet.
Commento generale.
Se già con il 3 mi aveva seccato molto lo stravolgimento della cronologia senza motivo, qui pure se le motivazioni ci sono la cosa mi ha dato parecchio fastidio. Come ho detto all’inizio, non è un brutto film preso da solo, ma lo è come film di Terminator. Pure comunque non lo boccio in toto per un semplice motivo, perché ci dà quello che il 2 ci aveva soltanto accennato: alla fine di quel film credo l’abbiamo pensato forse un po’ tutti a com’era bello il rapporto che si stava creando tra John e il Terminator e che era stato un vero peccato i due non avessero avuto più tempo. Ecco, Pops e Sarah il tempo lo hanno avuto, e se per John dicevamo che il Terminator era stato per lui una figura paterna, per Sarah è stato proprio un padre, della serie che lei faceva disegni di loro due insieme, e lui li ha conservati per anni, e non ditemi che questo fa parte della sua programmazione perché è ovvio per me che lui a Sarah ci tiene e nei limiti di quanto gli è possibile, le vuole bene.
Quindi insomma un film poprio inutile no, ma spero vivamente che il prossimo sia di tutt’altro genere.
Curiosità
Titolo: Terminator Genisys
Titolo originale: Terminator Genisys
Regia: Alan Taylor
Anno: 2015
Paese: USA
Genere: fantascienza
Sceneggiatura: Laeta Kalogridis, Patrick Lussier
Musiche: Lorne Balfe
Attori: Arnold Schwarzenegger (Pops), Jason Clarke (John Connor), Emilia Clarke (Sarah Connor), Jai Courtney (Kyle Reese), J.K. Simmons (O’Brien), Dayo Okeniyi (Danny Dyson), Matt Smith (Alex), Courtney B. Vance (Miles Dyson), Byung-Hun Lee (T-1000)
Link al film: Wikipedia – IMDb
Quando pensi alla linea temporale di Terminator applica la logica di Doctor Who: https://www.youtube.com/watch?v=q2nNzNo_Xps
Detto questo, ma quanto è geniale l’idea di usare il reboot per cancellare tutti i film della serie, invece di quelli meno riusciti e basta?
Detto questo, anch’io concordo sul fatto che come film in sé non sia la cosa peggiore mai uscita al cinema, ma come sequel… per ora è il peggiore del mucchio. Fa rivalutare tantissimo anche Terminator 3 XD
E pensare che in fase promozionale avevano pure sbandierato ai quattro venti che avrebbero mantenuto lo spirito dei primi due… e poi mi piazzano una Sarah Connor che vuole impedire la guerra per essere libera, quando la vera Sarah è diventata quella che è – da sola – per salvare il genere umano e pace a quello che succedeva a lei.
Su John stendiamo un velo, l’unica cosa positiva è che si vede che l’attore si è divertito come un matto sul set.
Sul nuovo film: preparati ad un nuovo azzeramento della timeline. Seguito diretto del 2, cancella tutto da Le Macchine Ribelli in poi.
E pirata la serie. Ha alti e bassi, ma in mezzo a tutto ‘sto macello è l’unica cosa che almeno ha provato davvero a mantenere l’anima dei primi due capitoli.
Quindi l’hai visto? Io sto cominciando a temere che non arriverà nella mia città, e in tal caso devo decidermi ad andarlo a vedere da qualche parte prima che scompaia da tutti i cinema nei dintorni!
No, non l’ho visto ma ho letto che si pone come seguito diretto del 2. L’unica cosa che non ho capito è se voleva “chiudere”, o se siamo di nuovo di fronte al primo capitolo di una trilogia che non sarà mai tale, come il Salvation e il Genisys: parlano 100 milioni di dollari di perdita.
Ah, ho capito. :/ Speriamo bene a questo punto!