Storia Inglese
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Titolo: Riccardo III
Serie: Storia Inglese (8)
Titolo originale: The Life and Death of King Richard III
Genere: teatro, tragedia, storico
Autore: William Shakespeare (Wikipedia)
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1597 (prima rappresentazione 1594)
Ambientazione: Regno Unito, 1471-1485
Personaggi: Re Edoardo IV, George Duca di Clarence, Riccardo Duca di Gloucester, Regina Elisabetta (moglie di Edoardo IV), Duchessa di York (Cecilia Neville, madre di Re Edoardo), Lady Anne Neville (vedova di Edward, Principe di Galles, figlio di Re Enrico VI), Regina Margherita d’Anjou (vedova di Enrico VI), Henry Conte di Richmond, Duca di Buckingham (Henry Stafford)
Casa Editrice: Newton Compton
Traduzione e cura: Agostino Lombardo
Copertina: scena di guerra da un salterio medievale illustrato (particolare)
Pagine: 268
ISBN: 88-8183-477-4
Provenienza: BookMooch, 28 febbraio 2014
Link al libro: IN LETTURA – GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 16 settembre 2019
fine lettura: 20 ottobre 2019
Now is the winter of our discontent
Made glorious summer by this sun of York,
And all the clouds that loured upon our house
In the deep bosom of the ocean buried.Ora l’inverno del nostro scontento
È reso estate gloriosa da questo sole di York,
E tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa
Sono sepolte nel petto profondo dell’oceano.[Riccardo nell’incipit]
Riccardo è fratello di un re che ha aiutato, anche compiendo atti nefandi, ad ottenere il trono. Ora Riccardo vuole il trono per sé stesso, e non ha paura di mentire e fare del male a chiunque.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
Conoscevo poco o niente di questa tragedia, l’ho presa perché ero incuriosita dai drammoni storici di Shakespeare, ma siccome sono anche ignorante su quella porzione di storia inglese, non sapevo che questo fosse l’ultimo in ordine cronologico, e infatti ci sono diverse note che rimandano ad episodi avvenuti nelle tragedie precedenti. Ba be’, pazienza, ormai ho letto prima questo.
La trama comunque si seguiva tranquillamente anche senza sapere cosa era successo prima. Come nella migliore delle tradizioni delle tragedie shakespeariane, morti ammazzati ogni pagina, intrighi, e inganni che è un piacere!
L’ambientazione temporale non sono sicura di averla compresa appieno. Stando ai fatti storici, la tragedia dovrebbe dipanarsi lungo una quindicina d’anni, nelle note finali del libro viene sottolineato come, per ragioni teatrali, Shakespeare abbia modificato la cronologia degli eventi, ma anche la loro durata? Certo è che accadono cose, tipo incoronazioni e matrimoni dietro le quinte, e viene certo da pensare che un po’ di tempo deve essere passato. Siamo comunque verso la fine della Guerra delle due rose, quella che contrappose per trent’anni le casate dei Lancaster e degli York (di quest’ultima fa parte Riccardo).
L’ambientazione spaziale, come sempre nelle opere teatrali in cui mancano connotazioni sceniche, non è evidentissima, ma comunque molto variegata.
I personaggi sono tantissimi, anche troppi direi. Comunque, anche se alcuni comprimari di sicuro spiccano, l’assoluto protagonista è Riccardo. La storia inizia con il Re Edoardo, fratello del nostro protagonista, che fa imprigionare il terzo fratello George Duca di Clarence perché gli avevano predetto che qualcuno il cui nome inizia per G avrebbe ucciso i suoi figli. Strano che nessuno noti che Riccardo è Duca di Gloucester, e spesso i nobili vengono chiamati col nome del loro possedimento e non col nome proprio. Ma forse così strano non è visto che Riccardo, un po’ come Iago nell’Otello, si fa credere da tutti amico ed onesto mentre in realtà sta tramando contro tutti quanti. Anche qui infatti è un fiorire di “Riccardo mi salverà”, quando invece è il mandante dell’omicidio, oppure i nipoti che lo definiscono “il mio buon zio Gloucester” mentre lui trama per prendersi il trono, o infine Lord Hastings che ritiene Riccardo incapace di dissimulare! Verso l’inizio della tragedia Riccardo scambia invettive con Lady Anne, a cui lui ha ucciso il marito e il suocero. Lei non ha dubbi sulla sua colpevolezza e non lesina invettive, alcune molto pittoresche come Diffused infection of a man. (Infezione diffusa d’un uomo., pagg. 28-29, Atto I, scena 2, vv. 78). Ed ecco che dopo qualche scambio di battute, lei comincia a cedere, convinta dell’eloquenza di lui, proprio quando Riccardo smette di negare di essere lui l’autore degli omicidi! E sicuramente in questo sta la grande forza di Richard, è un attore nato, carismatico, sa convincere e farsi volere bene da tutti. Solo sua madre, forse l’unica che lo conosce davvero, sembra cosciente della sua malvagità. Riccardo è la cattiveria per antonomasia, quel personaggio brutto dentro e fuori, perché il nostro è gobbo, ed è il primo ad evidenziare la cosa. E la sua crudeltà non ha mai fine: quando finalmente conquista il trono, dopo aver fatto assassinare un sacco di rivali, ma anche amici e il suo stesso fratello, comunque non gli basta, continua a tramare, fa uccidere i nipoti e la moglie, e vuole sposare la nipote, e ancora una volta dà sfoggio delle suo doti di oratore perché riesce a convincere la cognata, che ben sa di dovere a lui l’uccisione dei propri figli, che fargli sposare la figlia è la soluzione migliore per tutti.
Richard III and Anne Neville by EmpressofHeaven |
Come dicevo i personaggi sono tanti, e devo dire che anche se Riccardo è indubbiamente il più malvagio non c’è nessuno che non sia da condannare. Forse l’unico essere umano dotato di pietà è il personaggio definito “il secondo assassino” che si rifiuta di compiere il delitto che gli è stato commissionato, è veramente l’unico che mostri un po’ di coscienza! Perché esempio la Regina Margherita (vedova di Enrico VI), che giustamente piange con rabbia l’uccisione del marito e del figlio, pare avesse ucciso (o fatto uccidere) pure lei un ragazzino (immagino nelle tragedie precedenti). Mi piace comunque questo personaggio, questa regina che trasuda dolore e rancore, che elargisce maledizione e predizioni funeste, e anche lei è una delle poche e non cambiare mai la sua opinione negativa su Riccardo, e anche a lei si devono alcuni dei migliori insulti rivolti al protagonista di questa tragedia, oltre che un sacco di espressioni di dolore rabbioso molto potenti e poetiche:
(Regina Margherita, pagg. 50-51, Atto I, scena 3, vv. 171-172)
Tra i personaggi secondari lei è sicuramente una di quelli che ho apprezzato di più, insieme alle altre donne che inveivano contro Riccardo: Lady Anne, la Regina Elisabetta (moglie di Edoardo IV) e, come ho detto, anche la sua stessa madre, la Duchessa di York. Gli uomini invece mi sono sembrati tutti poco incisivi, forse perché si fanno fregare tutti allegramente da Riccardo, e solo verso la fine c’è qualcuno che finalmente apre gli occhi e si dà una mossa.
Richard III by Kuzka345 Se ho capito bene, questa immagine si ispira alla miniserie The Hollow Crown tratta dai drammi di Shakespeare precedenti a questo, in cui comunque il personaggio di Riccardo è presente e interpretato da Benedict Cumberbatch. |
Ormai per leggere Shakespeare cerco sempre volumi con il testo originale a fronte: è un inglese troppo difficile per poterlo leggere solo in lingua, ma mi piace poter vedere le parole originali del Bardo! E devo dire che alcuni pezzi si capivano anche abbastanza bene. Lo stile è meno pesante di quanto pensassi (o ricordassi, perché mi sembra di averlo letto qualche altra volta con testo fronte), e le “antichezze” nel linguaggio le trovo molto affascinanti!
Tra le varie opere di Shakespeare questa è penso quella che più di tutte funge da captatio benevolentiae nei confronti della Regina Elisabetta I: Riccardo, così perfido e sanguinario, è l’ultimo Re delle dinastie York e Lancaster, dopo di lui verrà Enrico VII che unirà le due casate portando finalmente la pace, e dando inizio alla monarchia dei Tudor, di cui fa parte anche la stessa Elisabetta. Nella terza scena del quinto atto compaiono tutti i fantasmi delle vittime di Riccardo per augurargli di soffrire e morire nella battaglia del giorno dopo, e tutti quanti questi fantasmi lodano quello che sarà il nuovo monarca, prevedendo per lui e la sua discendenza un regno felice e di pace. Insomma una bella sviolinata in grande stile! XD Però ho letto nelle note del curatore che non si tratta di un’invenzione del vecchio zio Bill, ma di una tradizione ben consolidata quella che vedeva Riccardo III come un tiranno omicida, mentre pare che non fosse poi così pessimo come lo descrivono.
La copertina di questa mia edizione ha l’immagine troppo piccola per piacermi tanto, ma la trovo comunque bella e azzeccata con l’immagine storica di gente che si ammazza. Il titolo è semplice come quasi tutti quelli di Shakespeare. Comuqnue non capisco come mai in italiano non siano mai stati riportati i titoli per intero, perché invece che Riccardo III questo qui sarebbe stato Vita e morte di Riccardo III.
Commento generale.
Non ricordo da quant’è che non leggevo Shakespeare, ma era evidentemente troppo perché mi è davvero mancato! C’ho messo tempo per finirlo perché in pratica l’ho letto due volte: mi sono impuntata sul voler leggere ogni pagina prima in inglese e poi in italiano, ma sicuramente il piacere è stato doppio!
Riccardo III è un protagonista che si ama odiare, con la sua eloquenza conquista tutti, personaggi e spettatori. Morti a palate, sofferenza e dolori espressi nella maniera poetica del Bardo, ogni verso trasuda odio e trasmette fascino. Una lettura entusiasmante!
Nuove parole scoperte
Curiosità
In questa tragedia strapiena di personaggi, a pagina 129 entra in scena un militare che si chiama Hastings, come il Lord ciambellano: ma davvero William, tutti questi nomi già simili non erano abbastanza che dovevi mettere due con lo stesso nome?!?! XD
Come ho detto ero del tutto allo scuro a proposito di questa tragedia prima di leggerla, e quindi sono rimasta piacevolmente sorpresa nel riconoscere alcune citazioni famose che non sapevo venissero da qui. La prima è sicuramente l’incipit con “l’inverno del nostro scontento, poi verso la fine compaiono i fantasmi delle vittime di Riccardo e due di loro, il fratello Clarence prima e la moglie Anne dopo, gli dicono:
(Pagg. 234-235, Atto V, scena 3, vv. 135-136 e poi di nuovo pagg. 236-237, Atto V, scena 3, vv. 163-164)
“Domani nella battaglia pensa a me” è il titolo di un libro, non avevo idea fosse una citazione shakespeariana ma soprattutto non immaginavo avesse una connotazione così negativa!
Infine, l’ultima citazione famosa è proprio nelle ultimissime pagine:
(Riccardo III, pagg. 248-249, Atto V, scena 7, v. 7 e poi di nuovo v. 13)
Mini recensione
Sfide
Randomly 2019
Babele 2019
Sfida delle Pagine 2019
Sfida di letture a tema 2019
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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L’ho letto anni fa, e ricordo che mi era piaciuto moltissimo. Shakespeare sarà anche stato tremendamente di parte, ma trovo Riccardo un cattivo così bello da leggere che non riesco a fargliene una colpa ^
Concordo pienamente! :)
Quanto mi piacerebbe vederlo a teatro! Mi accontenterò di qualche film, se riesco a trovarlo! :)