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Titolo: Mort
Serie: Mondo Disco [Discworld] (4) – Morte [Death] (1)
Titolo italiano: Morty l’apprendista
Genere: fantasy
Autore: Terry Pratchett, nome completo Sir Terence David John Pratchett (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1987
Ambientazione: Mondo Disco
Personaggi: Mort, Death (Morte), Ysabell, Albert, Cutwell, Keli
Casa Editrice: Corgi Books
Pagine: 272
ISBN: 0-552-13106-7
Provenienza: comprato usato a Londra da Quinto Books, il 17 agosto 2014
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 20 agosto 2019
fine lettura: 14 settembre 2019
In short, Mort was one of those people who are more dangerous than a bag full of rattlesnakes. He was determined to discover the underlying logic behind the universe.
Which was going to be hard, because there wasn’t one.In breve, Mort era una di quelle persone che sono più pericolose di una borsa piena di serpenti a sonagli. Era determinato a scoprire la logica nascosta nell’universo.
Il che sarebbe stato difficile, perché non ce n’era una.(Pagina 12)
Da questo libro mi aspettavo moltissimo, per quanto mi era piaciuto il precedente, e perché incentrato su Morte. Ha superato ogni aspettativa, ma tipo di un botto.
La Morte viene per tutti noi. Quando venne per Mort, gli offrì un lavoro.
(Dalla quarta di copertina)
Prima di iniziare questo libro mi sono riletta i miei commenti ai libri precedenti della serie di Mondo Disco, e più volte avevo detto quanto mi piacesse il personaggio di Morte, quindi ero molto curiosa di leggere il primo romanzo della sotto-saga a lui dedicata.
La trama è molto avvincente, con questo ragazzo che impara il mestiere di Morte, come un qualsiasi apprendista potrebbe imparare una professione, facendo i lavori pesanti, andando sul campo con maestro, e allo stesso tempo come nessuno potrebbe mai essendo questo “lavoro” qualcosa di unico al mondo. E se l’inizio è intrigante, quando entriamo nel vivo della storia diventa stupendo!
Death’s Garden by amianna |
L’ambientazione è sempre bellissima, anche se stavolta sul Mondo Disco ci stiamo di meno perché per la maggior parte del tempo stiamo nel Regno di Morte, che non è una sorta di aldilà, ma proprio il posto dove vive Morte. È un posto cupo, dove tutto (compresa la vegetazione, l’acqua e pare anche l’aria) è nero o viola scuro. Molto affascinante comunque, sia le stanze “normali” (come l’ingresso con l’orologio dal ticchettio potentissimo e vicino un portaombrelli con dentro la famosa falce) che quelle “speciali” come la Biblioteca oppure la stanza delle clessidre.
Il resto del Mondo Disco non è da meno, comunque! Peccato che ho lasciato passare tanto tempo dall’ultima lettura di questa saga, perché ricordo poco di quanto conoscevamo già, ma d’altra parte è anche bello riscoprirlo ogni volta! Per esempio il luogo dove vivono gli dei che, scopro in questo libro, si chiama “Cori Celesti”, proprio così, in italiano, ed è una colonna alta 10 miglia di fuoco freddo. Oppure le Ramptops (non ricordo assolutamente come vengono chiamate in italiano), un posto dove il tempo atmosferico fa un po’ quello che gli pare senza preoccuparsi della stagione. Oppure la setta degli Ascoltatori, già li adoro, spero che li rivedremo! Infine, in una delle meravigliose note che arricchiscono la narrazione scopriamo che 1) anche nel Mondo Disco esiste la pizza! e 2) la pizza era quello che il Creatore del Mondo Disco aveva in mente fin dall’inizio, solo formaggio, salame e olive, e poi gli ha preso la mano e sono venuti fuori montagne, mari eccetera! XD
Mort, così alto, dinoccolato e rosso di capelli mi veniva spesso da immaginarmelo come il Ron di Harry Potter. Mort-color by amianna |
Come ho già detto mi affascinava moltissimo l’idea di sapere di più a proposito di Morte, ma anche gli altri personaggi sono parecchio interessanti. Mort (Morty in italiano) è un ragazzino che si fa troppe domande, un po’ imbranato, tanto che il padre non sa dove poterlo indirizzare perché si trovi un lavoro. E per qualche oscuro motivo Morte lo sceglie per fagli da apprendista. È adorabile nel suo desiderio di fare bene, nella sua curiosità di sapere, scoprire, capire, e Morte senza dubbio c’ha azzeccato perché dopo un po’ il ragazzo entra riluttantemente ma potentemente nel ruolo assegnatogli.
Conosciamo due personaggi minori, che vivono nel Regno di Morte. Ysabell è sua figlia, una ragazza preraffaellita solo un po’ più in carne delle modelle di quei dipinti. Mi è piaciuta molto, all’inizi ha le classiche paturnie da adolescente, ma sicuro con un padre così non è una ragazza normale, soffre di solitudine, prova a consolarsi coi libri, vuole bene a Morte ma desidera indipendenza, insomma un personaggio completo e sfaccettato, anche se minore. Ancora meno compare Albert, ma pure lui parecchio interessante. Lavora per Morte, non si capisce bene con quale mansione di preciso, salvo poi scoprire che si tratta di un grande mago, forse il più potente mai esistito, il fondatore dell’Università, vissuto circa 2000 anni prima.
Inktober – Death by StormBay |
E veniamo infine a lui*, Morte. Anche se il vero protagonista di questo romanzo è Mort, il nostro Tristo Mietitore ruba spesso la scena, ed è adorabile! Scopriamo in questo romanzo che gli piacciono un sacco i gatti, sorride sempre (più che altro perché non può fare altro), ha un cavallo che si chiama Binky e si sente irrimediabilmente solo. Tanto che ad un certo punto non solo noi lettori ma anche altri personaggi si trovano a provare pena per lui, perché purtroppo le cose non possono essere altrimenti. Si sente inquieto, Morte, forse per questo va a cercare un apprendista, per avere la possibilità di provare qualcosa di diverso: cerca di divertirsi, poi accetta un nuovo lavoro come cuoco in una locanda, generando ovviamente un sacco di scene esilaranti, e la cosa più bella è che nella loro assurdità sono comunque tanto vere, quasi realistiche direi nel mostrare debolezze e peculiarità così tanto umane. E mentre Morte si “distrae”, Mort diventa sempre più come lui, attraversa i muri, parla in maiuscolo, mentre a Morte ogni tanto scappa qualche parola in minuscolo e perde la capacità di passare attraverso le cose. Tutto questo comunque finirà, Mort ritornerà umano e Morte riprenderà il suo incarico.
Ultimo personaggio di cui voglio parlare, una guest star: ad un certo punto rispunta fuori Scuotivento! Quasi non lo riconoscevo perché non avevo mai letto di lui in inglese (in originale si chiama Rincewind), ma in realtà avrei dovuto capire subito che era lui dalla sfortuna che immediatamente lo caratterizza! XD
La trama è bellissima, l’ambientazione meravigliosa, i personaggi fantastici… eppure penso che la cosa migliore di questo libro sia lo stile di Terry Pratchett. Non so se è perché per la prima volta me lo sono potuto gustare in lingua originale, ma ogni parola era un piccolo gioiello, ogni frase un capolavoro, ogni pagina una goduria da leggere. Veramente non facevo che pensare in continuazione quanto fosse geniale ogni espressione, ogni descrizione, ogni gioco di parole. E ce ne sono tanti, ma proprio in senso stretto, si vede che Pratchett ama giocare con il linguaggio, inventa parole o espressioni, non so quante volte rimanevo perplessa davanti ad una frase per un accostamento di cose che non c’entrano niente l’una con l’altra, per poi rendermi conto che era proprio quella la genialità della cosa. E nonostante questa ricchezza del suo lessico, non è faticoso o ostico da leggere, io ci sono riuscita senza troppe difficoltà. Genio, lo ripeto.
Oltre a questa sua egregia capacità di manipolare la lingua, lo stile di Terry Pratchett è grande anche nella gestione quasi cinematografica delle scene, butta il lettore totalmente dentro la storia:
It’ll take Mort several minutes to arrive. A row of dots would fill in the time nicely, but the reader will already be noticing the strange shape of the temple […] and will probably want an explanation. (Pagina 85)
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da kimirawrr. |
Ma la cosa che trovo più geniale da questo punto di vista, è che ad un certo punto lui usa davvero un trucco cinematografico adattato alla parola scritta (vedi frase a pagina 116). Appena ho letto quella scena ho pensato a quanto era geniale questa cosa, e un attimo dopo lo spiga lui stesso e non ho una parola per definire qualcosa di più che geniale, ma è quello che ho pensato in quel momento.
Infine, Pratchett è un mago anche nel modo di rappresentare questo mondo fantastico e questi personaggi così assurdi, ma tanto umani. Per esempio mi ha colpito tantissimo il motivo per cui Morte se ne può andare tranquillamente in giro per il Mondo Disco senza che nessuno lo noti: non è un vero incantesimo, e lui non deve fare niente per essere ignorato, semplicemente sono le persone stesse che rifiutano di vedere certe cose.
Ho comprato questo libro durante la mia prima vacanza a Londra, nel 2014, in una libreria dell’usato. Il libro è vecchiotto, del 1988, la pagine rischiano di staccarsi, e niente, io li amo i libri così, anche se avevo paura mi si disfacesse tra le mani! Peccato però che la copertina sia piuttosto bruttina, anche se realizzata apposta per questo libro (anzi è pure un po’ spoilerante, perché rappresenta una delle scene finali, anche se non letteralmente perché in quel pazzo volo su Blinky c’erano tutti tranne Morte). Il titolo è super conciso, solo il nome del protagonista, difficile perciò dire se sia bello o no, meglio comunque di quello italiano che anche se non brutto ha sentito il bisogno di specificare chi è Mort/Morty, superfluamente secondo me.
Commento generale.
L’ho detto e ridetto, fatemelo ribadire: questo libro è l’opera di un genio. Bellissimo sotto tutti i punti di vista: ci trasporta in un mondo fantastico in tutti i sensi, ci cattura con una storia avvincente ed entusiasmante, ci ammalia con personaggi straordinari e innamora ad ogni pagina per la scrittura eccezionale di quest’uomo. Se i prossimi libri della serie sono belli anche solo la metà di questo, mi aspettano ancora un sacco di letture favolose!
Nuove parole/cose scoperte
Mini recensione
Sfide
Un po’ di frasi
Traduzione mia.
explicit | Leggi> |
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* mi è già capitato di dirlo a proposito di altre letture (e visioni): la morte nel mondo anglosassone è maschile, e quindi la sua antropomorfizzazione è un lui.
Sono così contenta che ti sia piaciuto ^ spero sempre che Pratchett riesca ad avere il successo che merita, nel nostro paese, a prescindere dal modo orribile in cui viene trattato dalla nostra editoria ç_ç
Ed è è vero: ogni singola frase di Pratchett lascia a bocca aperta da quanto è geniale. Talmente tanto da far dispiacere che la parola sia ormai abusata perché cavolo, lui lo era davvero.
Ti ho pensato spesso mentre leggevo! :)
Pratchett mi piaceva già molto, ma questo libro mi ha colpito particolarmente, forse perché l’ho letto in inglese, non so, ma mi sentivo proprio gasata nel leggere, veramente mi ha entusiasmato tantissimo!