Titolo: Why Didn’t They Ask Evans?
Titolo italiano: Perché non l’hanno chiesto a Evans?
Genere: giallo
Autore: Agatha Christie (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1934
Ambientazione: Galles e Inghilterra (Regno Unito), anni 30 del XX secolo
Personaggi: Robert “Bobby” Jones, Lady Frances “Frankie” Derwent, Henry Bassington-ffrench, Roger Bassington-ffrench, Sylvia Bassington-ffrench, Badger Beadon, Dr. Nicholson, Moira Nicholson
Casa Editrice: HarperCollins
Copertina: crushed.co.uk
Pagine: 292
ISBN: 978-0-00-819628-8
Provenienza: Book Depository, 11 gennaio 2019
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – GOODREADS – ANOBII
inizio lettura: 17 luglio 2019
fine lettura: 29 luglio 2019
Isn’t it odd? We seem, somehow, to have got in between the covers of a book. We’re in the middle of someone else’s story. It’s a frightfully queer feeling.
Non è strano? Sembra che, in qualche modo, ci siamo infilati tra le copertine di un libro. Siamo nel mezzo della storia di qualcun altro. È una sensazione terribilmente strana.
Frankie
(Pagina 168)
Bobby Jones sta giocando a golf quando sente un grido: un uomo è caduto da un dirupo. Mentre vengono chiamati i soccorsi Bobby resta col moribondo e riesce a sentirne le sue ultime parole. Da quel momento il giovane rimarrà invischiato, volente o nolente, in un mistero in cui si farà coinvolgere anche la sua amica d’infanzia Lady Frances Derwent, detta Frankie.
a ‘why’ by dancing-doll |
Questo romanzo mi aveva sempre incuriosito tantissimo per via del titolo, solo che leggendo ho scoperto che l’avevo interpretato in maniera completamente sbagliata! Io credevo che Evans fosse l’investigatore della storia, e che la domanda avesse un significato come di rammarico, perché non l’hanno chiesto a Evans?, se l’avessero chiesto a lui sarebbe stato tutto risolto. Invece queste sono le ultime parole pronunciate dal morto, e intendeva come mai avessero chiesto ad altri di fare una certa cosa e non a Evans, che è un personaggio assolutamente minore. Di per sé sembra una cosa anche un po’ banale, ma nell’economia della storia l’ho trovato molto intrigante!
La trama è abbastanza avvincente, mi sono divertita molto a seguire le indagini, mi ha anche sorpreso abbastanza.
L’ambientazione è nuova, almeno per me: siamo per la maggior parte del tempo in Galles, a Marchbolt, una cittadina sul mare. Non cambia molto comunque, siamo sempre nel paesino pieno di pettegolezzi, e in cui i giovani fondamentalmente si annoiano e per rompere la quotidianità qualunque cosa è benaccetta, fosse pure indagare su una morte sospetta.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da silvercat17. |
I personaggi principali, Bobby e Frankie, mi sono piaciuti molto, specie perché pur essendo pieni di risorse erano comunque investigatori dilettanti e molto spesso ingenui. Forse più che in ogni altro romanzo di Christie ho potuto apprezzare la psicologia dei loro comportamenti, come si fanno influenzare facilmente per esempio, è come se fossero entrambi sia il Poirot che l’Hastings di turno! XD
Come quasi sempre nei romanzi della zia Agatha è anche divertente provare a immaginare chi si metterà con chi, anche se questo rende un po’ scontata la rivelazione finale: poiché è facile pensare che Bobby e Frankie saranno ufficialmente una coppia alla fine del romanzo, non si può non sospettare che ci sia qualcosa che non va nei due con cui sembrano inciuciare un pochino.
Per quanto riguarda l’intreccio giallo, è interessante e anche se alla fine l’identità del colpevole, quando viene svelata, non arriva proprio inaspettata, ammetto di non aver capito molte cose e di essermi lasciata piacevolmente sorprendere più volte.
La copertina mi piace molto. C’è la scogliera da cui cade la nostra vittima, la bandierina ad indicare il campo da golf, e la figura umana che guarda sarà probabilmente il nostro Bobby. Il faro non c’entra molto con la storia, ma fa un effetto bellissimo illuminando il titolo posizionato tra le nebbie della scogliera. Il titolo, come ho già detto, mi ha sempre incuriosito tantissimo, e anche se non c’avevo capito niente lo trovo comunque ancora estremamente accattivante, sopratutto considerato che invece solitamente i titoli di Agatha Christie sono abbastanza banali.
Commento generale.
Anche se la soluzione finale non mi ha sorpreso più di tanto (a pagina 150 già si intuiva almeno uno dei due assassini) l’indagine mi ha intrigato moltissimo. È stata proprio una piacevolissima lettura, anche forse perché un po’ diversa dal solito.
Nuove parole/cose scoperte
Bonus
Eccoci come al solito per i libri di Chirstie ad un piccolo excursus tra le copertine di diverse edizioni di questo libro (le immagini delle copertine prese come sempre da Delicious Death).
Non ho trovato la copertina della primissima edizione. La prima a sinistra qui sopra (Fontana 1966) è la prima che mi ha un po’ intrigato, con tre elementi importanti alla storia. Poi abbiamo un’altra edizione Fontana (1985), anche questa mette il golf in primo piano, anche se si tratta solo dell’espediente che fa scoprire l’omicidio, ma mi piace per il piccolo tocco macabro. La terza copertina è HarperCollins del 1996, mi è piaciuta molto perché veramente carina graficamente, anche se non ci sono riferimenti al delitto, abbiamo solo Bobby e Frankie che si incontrano sul treno e per la prima volta parlano del fatto. Anche l’ultima copertina (William Morrow Paperbacks, 2012) pone l’accento sul golf, ma va un po’ fuori tema perché il sangue sulla pallina non c’entra molto, l’omicidio non è stato compiuto sul campo di golf.
Qui sopra una scelta di copertine italiane. La prima a sinistra è la più vecchia che ho trovato (I Classici del Giallo, 1979) non bellissima ma interessante: c’è la scogliera, la foto e la donna che mi pare sia quella della foto. Esattamente dieci anni dopo (1989) la Mondadori pubblica il libro con questa copertina, francamente bruttina, ma soprattutto, a parte la foto e la scogliera, non capisco bene cosa rappresentano gli altri elementi disegnati. Sempre della Mondadori (1995) quest’altra edizione, solitamente non tra le mie preferite; in questo caso però mi piace abbastanza, anche se il disegno in sé non è proprio bello, comunque mostra il tiro di Bobby, con la palla che avanza oltre il titolo, la scogliera e poi il morto: un bell’effetto nel complesso. Anche l’ultima copertina è della Mondadori (2003): mi piacciono sempre quelle con la foto a tutta pagina, ma le mazze da golf sono piuttosto tristi.
Mini recensione
Sfide
Un po’ di frasi
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