Aspetta te stesso

di Walter Veltroni

“Rendimi il tempo della mia adolescenza. Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa”. Da questa frase di Goethe prende il titolo questo racconto dell’adolescenza difficile di un ragazzo che non ce l’ha fatta ad aspettare se stesso. Una storia, tra l’altro, molto simile ad fatto di cronaca di non molto tempo fa, non so se di prima o dopo l’uscita di questo racconto.
Bello, ma triste pure questo (come un po’ tutti questi Corti di Carta). Solo, all’inizio c’è una parte, come dire, la cornice alla storia principale, che però che non c’entra nulla con il resto del romanzo. Non ho capito proprio il senso di questa introduzione, sembra qualcosa di iniziato ma non ultimato, oppure messo lì solo per allungare un po’ il brodo.

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