Serie creata da Álex Pina
con Úrsula Corberó, Itziar Ituño, Álvaro Morte
Questo post più che una recensione è uno sfogo: quanto m’ha irritato questa serie!!!
Otto rapinatori si barricano nella zecca spagnola seguendo un piano per andare via con svariati milioni di euro.
Quest’anno ho seguito un corso di spagnolo e cercavo qualche serie in lingua da guardare, avevo sentito parlare così bene di questa che ho deciso di guardarla. Ho fatto male, avevo capito presto che non era una serie che fa per me, però ero curiosa, volevo darle la possibilità di stupirmi, e nella seconda stagione quasi ci stava riuscendo. Poi però è arrivato un finale che più orrendo non si può. Ed ho di recente scoperto che è prevista in realtà una terza stagione, anche se il finale della seconda sembrava proprio un finale di serie, non ho idea di cosa potranno inventarsi ora.
La trama è sicuramente interessante, il piano per derubare la zecca è geniale, è bella l’idea del gruppo che mantiene l’anonimato (si chiamano tutti con nomi di città del mondo) ma riesce comunque a creare dei legami. E anche l’ambientazione mi è piaciuta molto perché normalmente questo tipo di serie sono ambientate in America, ed è stato bello vedere il bottino in euro invece che in dollari, e le procedure della polizia di una diversa nazionalità.
Quello che davvero non mi è piaciuto di questa serie sono i personaggi. Dopo anni di visioni di serie e film ho ormai capito che per me i personaggi sono la cosa più importante. Ho amato moltissimo serie con buchi nella sceneggiatura ma personaggi che mi coinvolgevano tantissimo. Qui non sono riuscita ad entrare in empatia quasi con nessuno, e quei pochissimi che un po’ mi prendevano poi mi hanno deluso mortalmente. Alla fine posso dividere tutti i personaggi di questa serie in 4 categorie: quelli che odio, quelli che mi sono piaciucchiati, quelli che mi disgustano e tutti gli altri che mi sono indifferenti.
Personaggi che odio.
Tokyo (Úrsula Corberó). Già in questa immagine la sua espressione mi irrita come ha fatto per tutta la durata della serie. Immagine presa dalla pagina Facebook ufficiale della serie. |
Se non ricordo male la serie inizia con Tokyo che parla con voce fuori campo: aveva detto poche parole e già la detestavo, e ha continuato ad essere odiosa fino all’ultimo secondo. Lei è sicuramente il personaggio che ho odiato di più, ma ammetto che oltre a tutti i motivi che penso anche chi la ama non può negare, c’è anche una certa antipatia a pelle che pure non è andata mai via. Quando Berlino la butta fuori dalla Zecca legata e imbavagliata, quanto ho goduto!! Veramente speravo che almeno lei finisse in carcere, ma invece niente, riesce comunque a cavarsela.
Tutto il piano della rapina è stato accuratamente ideato dal Professore, el Profesor, che è indubbiamente un genio. All’inizio anch’io ho subito il fascino della sua intelligenza, ma dopo pochi episodi mi sono resa conto che è il più matto di tutti, sembra proprio uno psicopatico con la sua convinzione che il suo piano “non farà male a nessuno”, con otto persone armate che minacciano 67 ostaggi che temeranno per la loro vita 24 ore su 24, già solo di stress post traumatico ha fatto danni incredibili, ma per lui non stanno facendo male a nessuno. E sorvolo sui morti e feriti.
Rio, porello, preso da solo non è neanche così odioso, credo, ma risente della sua relazione con Tokyo e ho trovato insopportabile anche lui.
Personaggi che mi sono quasi piaciuti.
Nairobi all’inizio mi sembrava la più pazza di tutti ma pian piano ho cambiato idea, anzi, mi sembrava che fosse l’unica sana di mente lì in mezzo. Purtroppo anche lei ha qualche momento di insanità, ma nel complesso come personaggio non mi è dispiaciuta troppo, adoravo il suo entusiasmo! :) Per lei un pochino ho tifato.
Anche Mosca mi è piaciuto. Prima di tutto, è l’unico che ha una storia per cui davvero lo puoi capire: lavorava in miniera e sentiva che ci stava morendo, e non è riuscito a trovare nessuna alternativa se non l’illegalità, e infine ha accettato questo colpo per salvare il figlio da dei malavitosi a cui doveva dei soldi. Poi mi è piaciuto tantissimo quando nell’episodio 1.09 dice a Tokyo tutta la verità su di lei, tutto quello che anch’io pensavo fin dal primo episodio!!! E ovviamente l’unico personaggio positivo nel gruppo… muore! Per colpa di Tokyo, guarda un po’! Giusto perché non avevo abbastanza motivi per odiarla già!
Berlino (Pedro Alonso), il mio sequestratore, e forse in generale personaggio preferito, perché l’unico che non ha paura di fare il cattivo. Immagine presa dalla pagina Facebook ufficiale della serie. |
Berlino penso sia il mio preferito tra i sequestratori, per un semplice motivo: lui è uno psicopatico fatto e finito, non tenta di fare il “buono”, è crudele con gli ostaggi, e spesso pure con i compagni, non avrebbe problemi ad ammazzare qualcuno, e poi ha qualche mistero nel passato. Come cattivo è un bel personaggio, ed è questo, un cattivo, non come gli altri che cercano di passare per buoni. Ho trovato poi molto fascinosa la voce dell’attore, a completare il quadro di un personaggio intrigante. Anche su di lui però ho delle critiche perché alla fine a me è sembrato che andasse out of character, e poi mi è dispiaciuto non sapere di più sul suo passato, del suo legame col Professore per esempio: vediamo che si conoscevano da tanto e si volevano molto bene, avrei voluto saperne di più.
Ultimo personaggio che ho apprezzato è “la profesora“, la professoressa Mercedes Colmenar, che ha il coraggio di farsi avanti più volte con i sequestratori per i suoi studenti. Ho avuto qualche dubbio su di lei alla fine: quando i sequestratori cercano di conquistare l’aiuto dei sequestrati, lei sceglie la complicità invece della libertà, ma mi ha dato come l’impressione che lo facesse perché non credeva a quello che promettevano i rapinatori (e aveva ragione). Spero che sia così altrimenti mi scade pure lei!
Infine, veniamo ai personaggi che mi disgustano, che è diverso da odiare perché non è che non li sopporto, ma proprio mi hanno fatto schifo per come si sono comportati. Questi li copro tutti come spoiler proprio perché è solitamente l’evoluzione del loro comportamento che li ha fatti finire in questo gruppo.
Al primo posto c’è senza dubbio Raquel Murillo (interpretata da Itziar Ituño, nell’immagine qui a fianco sempre presa dalla pagina Facebook ufficiale della serie), l’ispettrice a capo delle negoziazioni. Per praticamente tutta la serie lei è stata il mio personaggio preferito, mi piaceva come si comportava, mi piaceva la sua storia personale difficile (una madre con l’Alzheimer, una figlia e un ex marito violento che ora sta con sua sorella), mi piaceva come gestiva bene il caso e non si lasciava fregare dai trucchi del Professore. Anche quando poi al di fuori delle indagini i due iniziano una relazione, mi dispiaceva per lei perché veniva così ingannata, ma ero sempre dalla sua parte, tifavo per lei, continuava a piacermi. Poi, che succede? Proprio negli ultimi episodi della seconda stagione, in quello che doveva essere il suo momento migliore, quando scopre che il suo “Salva” è el Profesor… inizia lo sfacelo! Capisco che si senta tremendamente ferita, ma invece di denunciarlo immediatamente cerca di perseguirlo da sola, e questo la porta ad essere sospettata di favoreggiamento e allontanata dalle indagini. Ma non è ancora il peggio! La cosa peggiore è alla fine dopo un discorsetto idiota del Professore cambia idea e lo appoggia!!! E nelle scene finali la vediamo andarsene col Professore, lasciando il lavoro, la famiglia, anche la figlia!! Come si può cadere così in basso? E per un uomo che conosceva da tipo 5 giorni! Lo so, vorrebbero farci credere che è vero amore, e quindi ci dimentichiamo che lui una volta è andato a casa di lei per uccidere sua madre, e che era anche intenzionato ad uccidere il viceispettore Ángel. Tutto dimenticato, anche la figlia di Raquel, che evidentemente ora sta col marito violento… sempre se è vero perché a questo punto non la credo più molto sana di mente, magari si era veramente inventata tutto per gelosia. Era il mio personaggio preferito, forse l’unica proprio che mi piaceva, e si è rovinata proprio all’ultimo finendo al top invece dello schifo.
A un buon secondo posto c’è Mónica Gaztambide. Inizia già non piacendomi molto: è la classica segretaria che ha una relazione col capo (che è un idiota). Poi viene scoperta con un cellulare, Berlino ordina di ucciderla, Denver la ferisce e la nasconde. E tra i due inizia una storia!! Nell’episodio 1.09 Mònica mi sembrava rinsavita perché per un attimo sembra vedere le cose come stanno veramente, chiama Denver nazista dicendogli che il non averla uccisa non è un merito, senza di lui e degli altri sequestratori lei non si sarebbe mai trovata in quella situazione. Ma dura poco, la relazione si rinforza, nonostante sia chiaro a tutti (tranne a Denver che è troppo stupido) che si tratta di sindrome di Stoccolma lei si “converte” passando dalla parte dei sequestratori, e alla fine lei e Denver se ne vanno insieme tipo coppia felice! Disgusto anche qui.
Meno fastidio, ma forse solo perché è un personaggio minore: al terzo posto c’è Ángel Rubio, il viceispettore. Scopriamo durante la serie che ha una cotta perenne per Raquel, ma non riesce a farmi neanche un po’ di pena! È stato un personaggio semplicemente fastidioso per buona parte delle puntate, ma poi verso la fine della prima stagione ha un’intuizione e trova le prove che Salva è il Professore… e si schianta con la macchina perché stava guidando ubriaco e arrabbiato con Raquel! Anche qui, proprio non è riuscito a farmi pena per quanto imbecille è stato!
Infine, fuori spoiler perché tanto è orrendo fin da subito: Arturo! Il direttore della Zecca, sposato ma con la segretaria come amante, nel primo episodio lei gli rivela di essere incinta e lui non ne vuole sapere niente: insomma, fin da subito non si mostra molto simpatico! Poi peggiora, è insopportabile, fa lo spaccone ma è un vile, mette gli altri in pericolo, ad un certo punto li tradisce pure, quando per sbaglio gli sparano confesso che ho gioito! Lo metto all’ultimo posto del disgusto solo perché era un ostaggio.
Commento generale.
El Profesor (Álvaro Morte) capo della banda e ideatore del colpo. Immagine presa dalla pagina Facebook ufficiale della serie. |
Il mio giudizio generale su questa serie sarebbe che aveva un grande potenziale ma che poi si è persa con personaggi pessimi e poca audacia nella sceneggiatura. Però il fatto è che invece è piaciuta a tutti, su IMDb ha 8.7 come voto, tutti ne parlano bene, insomma mi rendo conto che solo io ho questo problema. Trovo l’idea del colpo molto interessante, è uno dei motivi per cui l’ho continuata a guardare, ma tutto il resto per me è stato di una noia assurda, e ho trovato irritanti tutti i personaggi. La seconda stagione mi aveva preso un po’ di più, ma poi il finale è stato anche anche peggio di quello che pensavo! Per citare una frase ricorrente, per me è stato un finale de puta mierda.
A parte questo penso che gli sceneggiatori avrebbero potuto osare di più (più di un episodio finisce facendoci credere che qualcuno è morto ma non è mai vero, e gli unici a morire sono Oslo che in pratica non parlava mai e Mosca che era l’unico buono lì in mezzo, mentre Tokyo doveva schiattare secondo me!!!!) e nel finale mi pare che alcuni personaggi abbiano perso un po’ di coerenza. Soprattutto non mi è piaciuto come a tutti i costi i rapinatori dovessero passare per buoni, il loro colpo come una protesta contro i delitti dell’economia mondiale, mente di fatto hanno rovinato la vita di 67 persone per arricchirsi a più non posso, dimostrando un’avidità smisurata mascherata da lotta sociale.
Insomma, una grande delusione, però penso che il mio spagnolo sia migliorato! :)
Informazioni sulla serie
I rapinatori con la loro caratteristica maschera di Dalì. Immagine presa dalla pagina Facebook ufficiale della serie. |
Serie creata da Álex Pina
Titolo: La casa di carta
Titolo originale: La casa de papel
Stagioni: 1 e 2
Episodi: 22
Sceneggiatori: David Barrocal, Javier Gómez Santander, Esther Martínez Lobato, Esther Morales, Álex Pina, Pablo Roa, Fernando Sancristóval
Registi: Jesús Colmenar, Alex Rodrigo, Alejandro Bazzano, Miguel Ángel Vivas, Javier Quintas
Anno: 2017/2018
Paese: Spagna
Canale: Antena 3 e Netflix
Genere: poliziesco, thriller
Colonna sonora: Manel Santisteban, Iván Martínez Lacámara
Sigla: “My Life Is Going On” di Cecilia Krull
Attori principali: Úrsula Corberó (Tokyo), Itziar Ituño (Raquel Murillo), Álvaro Morte (El Profesor), Paco Tous (Mosca), Pedro Alonso (Berlino), Alba Flores (Nairobi), Miguel Herrán (Rio), Jaime Lorente (Denver), Esther Acebo (Mónica Gaztambide), Enrique Arce (Arturo Román), María Pedraza (Alison Parker), Darko Peric (Helsinki)
Guest Star: Fernando Soto (Ángel Rubio), Mario de la Rosa (Suárez), Juan Fernández (Colonnello Prieto), Clara Alvarado (Ariadna), Miquel García Borda (Alberto Vicuña)
Link alla serie: sito ufficiale – Wikipedia – IMDb