di Joseph Conrad
Titolo: Cuore di Tenebra
Titolo originale: Heart of darkness
Genere: racconto, viaggio
Autore: Józef Teodor Nalecz Konrad Korzeniowski, meglio noto come Joseph Conrad (Wikipedia)
Nazionalità: polacco naturalizzato britannico
Anno prima pubblicazione: 1899
Ambientazione: fiume Congo (Repubblica Democratica del Congo); XIX secolo
Personaggi: Charles Marlow, Kurtz
Casa Editrice: Giunti Acquarelli Beste Seller
Traduzione: Marco Longhi Paripurna
Copertina: Costantina Fiorini
Pagine: 141
ISBN: 88-440-1179-0
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 31 luglio 2018
fine lettura: 18 agosto 2018
L’oscurità delle foreste, il luccichio di quel tratto di fiume che scorreva tra due rive tenebrose, il rullo dei tamburi, regolare e ovattato come i battiti del cuore: il cuore delle tenebre vittoriose.
Marlow(Pagina 135)
Libro iniziato e poi abbandonato tanti anni fa, si è rivelato invece una lettura interessante.
Mentre la sua imbarcazione aspetta la marea buona per prendere il largo dal Tamigi, un marinaio di nome Marlow inizia a raccontare una storia di diversi anni prima, su un altro fiume, in un altro continente, quando si è trovato faccia a faccia con le tenebre.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Mildega, dedicato proprio a questo libro. |
Non ricordo bene i motivi che mi spinsero a comprare questo libro, ero sicuramente una giovincella, affascinata immagino da Conrad per averne sentito parlare. Di questo autore ho letto anche l’altro suo famoso racconto, La linea d’ombra, e lo ricordo un po’ come una delusione, una lettura faticosa (avvenuta eoni prima del blog, quindi non ho altre testimonianze di ciò se non il mio ricordo sbiadito). Fatto sta che Cuore di tenebra l’avevo abbandonato. L’ho ripreso questa estate incuriosita dall’averne sentito parlare, per l’ennesima volta, agli esami di maturità perché, mi pare di capire, è argomento dell’ultimo anno di Inglese. E devo dire che più leggevo, più mi piaceva, e non capivo il perché dell’abbandono. Sarà vero quello che dicono, che ogni libro ha il suo tempo.
Non avevo molte aspettative, né, a dirla tutta, molte informazioni sulla storia quando ho iniziato a leggere Cuore di tenebra, e forse la sorpresa di trovarmi di fronte a qualcosa che non mi aspettavo ha aumentato il mio entusiasmo nella lettura.
La trama di questo racconto, o romanzo breve, si dipana con il famoso “racconto nel racconto”. Il narratore si trova sul Nellie insieme a Marlow, ma non ha nome, non è minimamente coinvolto nella storia, solo si limita a riferire tutta la storia raccontata dalla voce di Marlow.
L’ambientazione è intrigante e misteriosa. All’inizio siamo sul Tamigi, e da questo fiume Marlow prende spunto per ricordarne un altro su cui aveva vissuto un’avventura che gli era rimasta particolarmente impressa. La cosa curiosa è che Marlow/Conrad non fornisce mai precise indicazioni geografiche. Il fiume di cui parla è il Congo, si sa, appare abbastanza chiaro, ma lui non nomina mai nemmeno il continente africano, parla solo di regioni misteriose e poco esplorate. Nemmeno della sua tappa europea, per ottenere il lavoro nel continente misterioso, dà mai indicazioni precise:
Heart of Darkness by J-Humphries |
parla di una città che gli fa sempre pensare ad un sepolcro imbiancato, e ho letto poi nell’introduzione che si tratta di Bruxelles. Ma Conrad rimane volutamente sempre sul vago, non posso fare a meno di pensare forse per infittire un po’ le tenebre di tutto il racconto.
I personaggi principali sono essenzialmente due. Marlow, il protagonista, e Kurtz, presente per buona parte della storia solo per nome, ma che fa comunque sentire moltissimo la sua forte presenza. In pratica tutto il viaggio di Marlow ha come scopo arrivare da Kurtz e poterlo conoscere. Kurtz non è una brava persona, questo appare chiaro fin da subito, eppure Marlow, che invece impariamo ad apprezzare andando avanti con la lettura, lo ammira, perché lo considera comunque una persona eccezionale. Non è un’ammirazione cieca, Marlow è in grado di vedere, e anche deridere all’occorrenza, i difetti di Kurtz, ma si sente comunque colpito dalla sua presenza: Questo è il motivo per cui sostengo che Kurtz era un uomo notevole. Aveva qualcosa da dire e la disse. (Marlow, pagina 130) Normalmente questa è una cosa che non apprezzo molto, quando un personaggio è straordinario solo perché lo dicono gli altri, ma in realtà a noi lettori non viene mostrato in nessun modo. Qui Conrad si salva perché ci dice che la grandezza di Kurtz stava nella sua eloquenza, e poiché noi non possiamo sentirlo parlare, dobbiamo fidarci di Marlow su questo punto.
Adoro queste ricostruzioni fatte con i Lego! 02 Heart Of Darkness by Ciamoslaw Ciamek |
La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è che non mi aspettavo uno dei temi principali fosse il colonialismo. Marlow, e Conrad per bocca sua, esprime una chiara critica alle azioni degli europei nel continente africano, pur rendendosene in qualche modo partecipe. Ma nonostante questo il personaggio che in pratica incarna l’anima nera della conquista europea, ovvero Kurtz, è descritto come dotato di moltissimo fascino. Leggo nell’introduzione di Marco Longhi Paripurna che Conrad non è nuovo a questa ambiguità, avendo mostrato spesso la sua avversione nei confronti dei metodi brutali del colonialismo e, nello stesso tempo, la sua attrazione per il disordine morale, per la profondità e le inesauribili forme dell’abiezione umana. (Pagina 8)
La copertina della mia edizione non mi piace particolarmente, però è sicuramente attinente, con il fiume, il battello, la foschia. Il titolo è proprio bello, non c’è che dire, veramente affascinante!
Heart of Darkness by Themaze |
Commento generale.
Questo libro mi è proprio piaciuto, sono arrivata presto alla parte dove l’avevo abbandonato e ho continuato veramente con piacere. Però alla fine devo ammettere di non averlo capito appieno. La nota introduttiva sicuramente mi ha chiarito un po’ le cose, ma ancora questo cuore di tenebra a chi o cosa si riferisce non lo so con certezza: alla natura selvaggia ed esigente che continua ad opporsi alla conquista dell’uomo bianco, oppure a Kurtz che questa natura ha cercato in tutti i modi di sottometterla? Io voto la seconda.
Una lettura affascinante, un classico che mi sento di consigliare.
Mini recensione
Trasposizioni
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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Me lo fecero leggere al liceo, e non ricordo assolutamente niente se non che lo odiai dalla prima all’ultima pagina. Ogni tanto penso che potrei provare a rileggerlo, fosse solo che ne parlano tutti benissimo, ma la sensazione di lettura sgradevole che mi ha lasciato – anche decenni dopo – finisce sempre per farmi desistere.
Però la tua recensione mi fa pensare che quasi quasi potrei riprovarci, magari ora ho l’età giusta per apprezzarlo :)
Io pure lo abbandonai a suo tempo, e poteva essere uno di quei libri con cui non ritentare mai, invece poi è successo e mi è piaciuto, quindi sì, non si sa mai, potrebbe sorprenderti! :)