di Helen Fielding
Bridget Jones
← Che pasticcio, Bridget Jones!
Titolo: Bridget Jones: Mad about the Boy
Serie: Bridget Jones (3)
Titolo italiano: Bridget Jones, un amore di ragazzo
Genere: chick lit
Autore: Helen Fielding (The Guardian – Wikipedia)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 2013
Ambientazione: Londra (Regno Unito), dal 19 aprile 2012 al 31 dicembre 2013
Personaggi: Bridget Jones, Roxby “Roxter” McDuff, Billy Darcy, Mabel Darcy
Casa Editrice: Vintage Books
Copertina: Design © Suzanne Dean; photography © Chris Frazer Smith
Pagine: 388
Provenienza: Book Depository, 5 dicembre 2015
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 7 ottobre 2016
fine lettura: 11 novembre 2016
Tuesday 1 January 2013
Twitter followers 636, resolution made about not making resolutions 1, said resolution kept (0), resolutions made 3.(Pagina 133)
Sono passati parecchi anni dall’ultimo diario di Bridget. Ora la nostra eroina è una mamma single alla prese coi soliti problemi (gli uomini, gli appuntamenti, i chili di troppo) e nuove preoccupazioni (il famigerato – e a quanto pare internazionale – gruppo social delle mamme, i pidocchi, il numero dei follower su Twitter).
Renee by KATHNO on DeviantArt |
Ho preordinato questo libro quando ho saputo che sarebbe uscito, poi come sempre quando è arrivato mesi dopo l’ho lasciato ancora attendere, l’ho finalmente affrontato questo autunno, con tante aspettative, che all’inizio mi pareva stessero per essere ampiamente deluse: non mi stava piacendo per niente questa Bridget Jones di colpo già madre di due figli, senza Mark (senza spiegazione!) ma con le stesse fisse e gli stessi difetti di sempre. Bridget è un po’ cresciuta, forse dovrei dire maturata, con me, nel senso che anche se io (ci tengo a precisarlo!!!) sono più giovane, ero comunque una giovane adulta quando ho letto i primi due diari, e sono una adulta adulta adesso che è arrivato questo. Prima amavo tutte le sue assurdità, a leggerla di nuovo ora invece mi irritava un sacco, e non ho potuto fare a meno di chiedermi: non sarà perché forse mi assomiglia anche di più proprio in tutti i suoi lati negativi? :) Pian piano infatti, sarà che mi sono abituata alla nuova situazione, sono riuscita ad entrare in sintonia col racconto e la seconda metà del romanzo l’ho letta con piacere.
La trama è moooooolto simile al primo Diario, con Roxter al posto di Daniel come storia molto piacevole, con alti e bassi, ma alla fine inconcludente, e Mr Wallaker al posto di Mark, con l’odio iniziale e poi la scoperta che in realtà lui stravedeva per lei fin da subito, per concludere col lieto fine.. Quindi in pratica la storia è bella, perché era bella pure quella del primo libro, però che delusione questa mancanza di originalità! :/
Il mio (superbo) afternoon tea alla Dean Street Townhouse. |
L’ambientazione è sempre la bellissima Londra, anche se a volte la vediamo solo di sfuggita. Al primo appuntamento tra Bridget e Roxter i due vanno a cena alla Dean Street Townhouse, un posto che esiste veramente, e in cui sono stata anch’io durante il mio viaggio a Londra! :)
I personaggi sono più o meno sempre i soliti, con qualche new entry come Billy e Mabel, i figli di Bridget e Mark. La nostra protagonista non si smentisce, alle prese con la vita da madre e la nuova carriera di sceneggiatrice: sta infatti lavorando ad un adattamento cinematografico di Hedda Gabbler, opera teatrale di Anton Checov… o almeno così sostiene lei! E io mi ero anche fidata, pure se mi sembrava strano che Checov avesse deciso di ambientarla in scandinavia… infatti l’Hedda Gabler (con una B sola) è di Ibsen! Io ce l’ho anche tra i libri da leggere, e devo ammettere che nonostante la sua ignoranza sull’autore e l’ortografia, quello che ha detto Bridget su quest’opera mi ha molto incuriosito!
Lo stile di Bridget (e quindi di Fielding) non è cambiato: sempre molto ironica e volenterosa in mezzo a tutte le “disgrazie” che le capitano (senza contare che poi comunque le capitano anche botte di fortuna allucinanti!):
[…]
* Get annoyed by dishwasher, tomble dryer and microwave beeping in attention-seeking manner to tell you they have finished, wasting time crossly imitating dishwasher by dancing round saying, ‘Oh, oh, look at me, I’m a dishwasher, I’ve washed the dishes.’
Ho trovato comunque in questo romanzo un espediente che nei precedenti non c’era (almeno a quanto mi ricordo): il prologo inizia ad aprile 2013, ma poi la storia fa un salto indietro di un anno e Bridget ci racconta com’è arrivata a trovarsi in quella situazione, e per questo motivo ogni tanto ad intervallare le pagine di diario ci sono delle osservazioni estemporanee che sembrano appunto fatte col senno di poi, non propriamente parte del diario.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
La copertina di questa mia edizione mi piace moltissimo: Bridget pensierosa (fantastica probabilmente sul suo boy), mentre sul pavimento un paio di scarpe coi tacchi a spillo e giocattoli vari. L’immagine, in bianco e nero, è inserita nelle scritte di titolo e autrice che invece sono a colori. Il titolo è simpatico, mi ha incuriosito fin da subito.
Commento generale.
Non è iniziata nel migliore del modi questa lettura, poi sono comunque entrata in sintonia con questa nuova Bridget, con una vita molto diversa ma che nel bene e nel male è rimasta sempre la stessa. Sono rimasta però molto delusa dal fatto che la storia d’amore sembra ricalcare troppo quella del primo Diario. Comunque il voto resta positivo perché ho passato belle ore divertenti insieme a questo libro! :)
Everything looks dark and gloomy.
Oh, wait, I’m still wearing prescription sunglasses again.
(Pagina 261)
Curiosità
Mini recensione
Bridget ancora adorabile pasticciona
ma sempre la solita storia.
Sfide
Un po’ di frasi
Anche stavolta senza traduzioni causa pigrizia, ritardo, ecc. ecc. Sorry.
2.30 p.m. Talitha just called, talking in that urgent, ‘let’s-be-discreet-but-wildly-overdramatic’ voice she always has. ‘Darling, I just want to let you know that it’s my sixtieth on the 24th of May. I’m not SAYING it’s my sixtieth, obviously. And keep it quiet because I’m not asking everyone. I just wanted you to keep the date free.’
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Un pensiero riguardo “Bridget Jones: Mad about the Boy”