Alèxandros
Le sabbie di Amon →
«Stai parlando sul serio?» domandò Seleuco.
«Non scherzo mai durante i consigli di guerra. E adesso muoviamoci.»
Tutti i presenti si guardarono stupefatti: era evidente che nessun ostacolo, nessuna barriera umana o divina avrebbe mai fermato Alessandro.(Pagina 240)
L’infanzia e l’adolescenza di Alessandro, fino ad arrivare all’età adulta, quando non era ancora il Grande, ma c’erano tutte le premesse.
L’inizio di questo romanzo mi ha un po’ spiazzata: immaginavo che sarebbe stata presente una componente soprannaturale, ma non mi aspettavo di trovarla così subito e così marcata: una serie di segni e sogni premonitori annuncia l’arrivo sulla Terra di un essere eccezionale. La trama prende infatti l’avvio da prima della nascita di Alessandro, e segue la sua infanzia e giovinezza fino all’inizio della spedizione verso l’Asia. La prima parte devo dire l’ho trovata abbastanza noiosa, non mi ha preso molto, quando finalmente Alessandro diventa adulto, specie dopo la morte di Filippo (quest’ultima cosa non è esattamente spoiler in quanto è storia, ma per sicurezza io copro).
L’ambientazione è interessante. Da un punto di vista fisico ci sono ogni tanto belle descrizioni della natura ancora molto selvaggia e solo in piccolissima parte domata dall’uomo, e ogni tanto anche qualche descrizione di qualche palazzo. Soprattutto però mi è piaciuta l’ambientazione fatta di riferimenti e personaggi storici. Abbiamo per esempio, ovviamente, Demostene e le sue Filippiche, oppure la grande ammirazione per Atene, o ad esempio l’incontro di Alessandro con Diogene e il loro famoso scambio di battute:
(Pagina 170)
Moltissimi altri personaggi, quasi tutti storici (magari con qualche licenza poetica) o comunque facenti parte della “mitologia” di Alessandro Magno, gravitano intorno all’eroe di questa trilogia: il padre Filippo, la madre Olympias, le amanti Leptine e Pancaspe, lo scultore Lisippo, il pittore Apelle, lo zio omonimo Alessandro d’Epiro, e poi il gruppo di amici, tra cui ricorderei soltanto Efestione (miglior amico e amante) e Callistene (nipote di Aristotele).
Alexander the Great by MonaVl on DeviantArt |
E poi c’è Alessandro. Da parte di madre discendente sia di Achille che di Ettore, da parte di padre erede del più grande regno greco del momento, sembra un semidio, anche da bambino chi lo guardava vedeva nei suoi occhi che da grande sarebbe diventato un grande uomo… ma dai!!!!! Non mi è piaciuta questa rappresentazione di Alessandro, è un po’ quel tipo di personaggio che sopporto poco: è grande, straordinario, affascinante perché tutti dicono così, perché è circondato da gente che lo ammira e che lo adora, non è che noi possiamo davvero testimoniare queste sue qualità. Soltanto quando cresce effettivamente cominciamo a vedere questa sua grandezza anche nelle sue azioni e non più solo negli occhi degli altri personaggi. E purtroppo poco dopo il libro finisce. Spero quindi che i prossimi saranno più interessanti.
Lo stile è piacevole, anche se mi ha un po’ stranito i passaggi da uno stile a tratti epico a tratti quotidiano, però in effetti era adatto di volta in volta alla scena. Una critica “seria” però ce l’ho da fare: neanche Manfredi è riuscito ed evitare l’inserimento ogni tanto di frasi in greco! È una cosa che capita spesso, specie nei romanzi storici, ma che io trovo fuori luogo: i personaggi parlano sempre in greco, che senso ha ogni tanto mettere lì qualche frase in quella lingua?
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da arsdraconis |
Commento generale.
Probabilmente ho letto questo libro in un periodo sbagliato, letto appena comprato mi sarebbe piaciuto di più, ora ho un po’ perso la fascinazione per questo tipo di cose. Alessandro assomiglia infatti un po’ a Ramses (che pure riletto anni dopo ho trovato meno entusiasmante di quanto ricordavo): è un personaggio superiore fin da bambino, gli amici d’infanzia saranno poi i compagni da adulti, ognuno con le sue caratteristiche, tutti fedelissimi, e poi in entrambe le storie è presente il sentore di un destino grandioso che attende il protagonista. Tutto questo una volta mi piaceva, adesso lo trovo un po’ noioso e forse anche ripetitivo. Quando finalmente Alessandro diventa re il libro si stava facendo più interessante, come ho detto la grandezza di Alessandro cominciava finalmente a palesarsi e non era più dovuta a una sorta di “magia”, in più ho trovato anche interessante l’idea dell’indagine svolta da Aristotele e Callistene sulla morte di Filippo (spero continuerà nel prossimo romanzo). Insomma, direi che è finito proprio sul più bello!
Copertina e titolo
La copertina di questa mia edizione, che comprende tutti e tre i romanzi della trilogia, è carina ma non mi soddisfa pienamente. C’è il volto di una statua di Alessandro, e nello sfondo un cielo tempestoso e un esercito. Gradevole da vedere, ma non so perché non mi convince. Il titolo onestamente non mi piace. Il figlio del sogno è ovviamente Alessandro, e il sogno penso sia quello della madre Olympias che le preannuncia un grande destino per il nascituro.
Bonus
Mini recensione
è Grande fin da piccolo attraverso gli occhi degli altri
in attesa lo diventi veramente.
Alexander the Great di JapitanaJaja |
Sfide
Un po’ di frasi
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