Titolo: La serva amorosa
Genere: commedia
Autore: Carlo Goldoni (Wikipedia)
Nazione: Italia (Repubblica di Venezia)
Anno prima pubblicazione: 1752
Ambientazione: Verona, XVIII secolo
Personaggi: Corallina, Ottavio, Beatrice, Florindo, Lelio, Rosaura, Pantalone de’ Bisognosi, Brighella, Arlecchino
Casa Editrice: Rizzoli
Pagine: 93
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 4 giugno 2016
fine lettura: 12 giugno 2016
Niuno vorrà credere ch’io ami tanto il signor Florindo, e lo ami senza interesse; poiché le donne sono presso degli uomini in mal concetto. Ma io farò vedere che anche noi sappiamo essere amorose e disinteressate, e che il mio cuore è di una pasta sì dolce, che chi ne assaggia una volta, non se ne scorda mai più.
Corallina(Pagina 146)
L’ultima delle quattro commedie di Goldoni che aspettavano di essere lette da anni, ancora una volta una piacevole lettura.
Il signor Ottavio si è risposato, e la suo nuova moglie avida ed egoista riesce a fare in modo che il marito scacci il figlio Florindo e gli preferisca il figlio di lei. Il giovane per fortuna può contare sull’aiuto della serva Corallina, cresciuta con lui in casa del padre la quale lo ama come un fratello ed è disposta a tutto per aiutarlo.
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Una commedia proprio bellina, che ancora una volta ha saputo sorprendermi piacevolmente. La trama, ci racconta Goldoni, gli era stata suggerita da Anton-Maria Borga che gli scrive facendogli i complimenti e suggerendogli i temi della matrigna e dei figli in seconde nozze. Goldoni mette tutto quanto suggerito in questa commedia, ma ovviamente anche molto di più.
Lo stile di Goldoni è sorprendentemente moderno, anche i personaggi che parlano in veneziano sono facilmente comprensibili.. e per forza, immagino, visto che la commedia è stata scritta e messa in scena a Bologna, anche se poi è ambientata a Verona. Non ho potuto fare a meno di stupirmi un po’ dell’eccessiva morigeratezza dei costumi, anche perché all’inizio non sembrava: Corallina, vedova, va a vivere con il giovane padrone, e mi stupiva la tranquillità con cui tutti avevano accettato questa convivenza senza sconvolgersi, ma invece poi in effetti si scopre che tutti davano per scontato che i due fossero amanti ma trattandosi lei di una serva la cosa era malvista ma non uno scandalo. Invece per esempio per Rosaura e Florindo non è bene stare nella stessa stanza senza che il padre di lei abbia dato il consenso. Su insistenza di Corallina i due si parlano, ma guai a toccarsi la mano! :)
I personaggi mi sono parsi allo stesso tempo tipici di Goldoni, e un po’ diversi. Ora, io non sono un’esperta né della commedia dell’arte né di Goldoni, la mia conoscenza di questo autore deriva solo dall’aver letto altri suoi lavori, ma ricordo che in tutte le sue commedie sono presenti alcune della classiche maschere della commedia dell’arte, e queste sono gli unici personaggi che parlano in dialetto veneziano, e fungono un po’ da macchiette divertenti. Anche in quest’opera le maschere parlano in veneziano, ma sono personaggi veri, almeno un paio di loro. Abbiamo Pantalone che intercede per Florindo, si immischia nella storia, e tra l’altro non era per niente il vecchio burbero che io ho sempre associato a questa maschera. Anche Brighella ha una parte non marginale, non è uno dei protagonisti, ma alla fine sposa la protagonista, Corallina!. Arlecchino invece rimane il servo burlone e combinaguai.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura è stato realizzato da Renisenb23, che me l’ha regalato in occasione del secondo scambio di segnalibri nel gruppo Readers Challenge; l’ho scelto perché la maschera mi sembrava adatta a questo libro! :) In realtà l’avevo già usato per un’altra lettura sempre teatrale ma non so perché è finito di nuovo tra quelli non usati, solo dopo mi sono accorta del doppione. |
Tra i personaggi che non sono maschere spicca Beatrice, la Matrigna, veramente perfida come quella delle fiabe! Non è sicuramente un bel personaggio, ma se non altro a mio parere è più interessante del figliastro vittima dei suoi sotterfugi, Florindo. È un giovane abituato alle ricchezze, il padre gli passa sei scudi al mese (non ho idea di quanto possa essere in soldi moderni) e per lui è la disperazione, se non fosse per Corallina morirebbe d’inedia. Lei infatti non si perde d’animo:
(Corallina, Pagina 133)
Almeno in queste quattro commedie di Goldoni che ho letto io sono sempre presenti dei personaggi femminili, quasi sempre le protagoniste, coraggiose, emancipate e forti. Non so se fosse tipico di Goldoni, o dell’epoca (dovrei andare a recuperare il libro di Letteratura del Liceo, ma sono troppo pigra!) ma mi ha stupito tutte le volte! Corallina infatti non è da meno delle sue “colleghe”, sfida i costumi non temendo di fare quello che ritiene giusto anche se sa che tutti la giudicheranno male. Tra l’altro l'”amorosa” del titolo mi ha tratto in inganno, pensavo c’entrasse una storia d’amore, ma in realtà Corallina è amorosa perché per amore fa un sacco di cose, ma è un amore fraterno, quello che prova per Florindo con cui è praticamente cresciuta insieme.
Commento generale.
Una commedia molto gradevole, simpatica, anche se non la definirei propriamente divertente. Sicuramente comunque mi piacerebbe vederla rappresentata a teatro (lo so, lo dico praticamente ogni volta che leggo un testo teatrale!!). Il personaggio di Corallina, la serva amorosa del titolo, è sicuramente la cosa che mi è piaciuta di più: una donna coraggiosa e altruista, intelligente e intraprendente, ma soprattutto un personaggio forte che di fronte alle situazioni più diverse non si perde d’animo ed è sempre pronta a fare la cosa giusta, anche se non è proprio ortodosso, anche se potrebbe portarle dei guai, anche se significa rinunciare a qualcosa di bello. Pensando quanto spesso manchino personaggi così nella narrativa moderna, mi viene ancora di più da ammirare Goldoni per aver creato questo e altri memorabili personaggi già più di due secoli fa!
Mini recensione
sfida la cattiva matrigna del padrone:
un lieto fine fuori dalle fiabe
Sfide
Un po’ di frasi
explicit | Leggi> |
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