Home » _gruppi di lettura_ » Orlando Furioso – Canto VI Orlando Furioso – Canto VI Pubblicato domenica 13 Dicembre 2015; 16:18domenica 20 Dicembre 2015; 15:58 da Phoebes2 commenti Pagina principale ← Canto V Canto VII → Discussione Miser chi mal oprando si confida ch’ognor star debbia il maleficio occulto; che quando ogn’altro taccia, intorno grida l’aria e la terra istessa in ch’è sepulto: e Dio fa spesso che ‘l peccato guida il peccator, poi ch’alcun dì gli ha indulto, che sé medesmo, senza altrui richiesta, innavedutamente manifesta. (Incipit del Canto) La lettura prosegue sempre con molto piacere, ma ancora non riesco a familiarizzare con questa edizione, continuo a trovare parafrasi di versi per me chiarissimi, e zero spiegazioni quando invece vorrei davvero una mano per capirci qualcosa. Poi in questo canto una nota mi ha stranito parecchio. Il verso 24,1 recita E quivi appresso, ove surgea una fonte, e la nota dice “surgea: spargeva”. Ma quando mai?! Stiamo parlando di una fonte, mi pare ovvio che “surgea” stia per “sorgeva”, spargeva in quel contesto non ha senso perché non c’è complemento oggetto! Boh! Ma veniamo alla storia. Il Canto comincia come sempre dove eravamo rimasti, con lo svelamento dell’identità del cavaliere misterioso. Io credevo fosse più che scontato che si trattasse di Ariodante, ma nel gruppo molti non avevano idea di chi potesse essere. Comunque, questo personaggio fa proprio il paio con Dalinda: la donna amata l’ha ingannato e tradito (o almeno così crede) e lui è pronto a morire per lei! Ci fa una figura leggermente migliore della ragazza solo perché alla fine Ginevra era davvero onesta e lo amava davvero. Rinaldo in Scozia ripara tutti i torti del mondo (riesce anche ad ottenere il perdono per Dalinda) e la storia cambia di nuovo luogo e protagonista: Ma tempo è omai di ritrovar Ruggiero,che scorre il ciel su l’animal leggiero. (vv. 16,7-8, pagina 157) Astolfo trasformato in mirto si rivela a Ruggiero di Giuseppe Cades (affresco; ultimo quarto del XVIII sec.; Ariccia -Roma-, Palazzo Chigi, Sala dell’Orlando furioso).Fonte: www.orlandofurioso.org Avevamo lasciato il Cavaliere qualche Canto fa portato via dall’Ippogrifo. Lo ritroviamo su un’isola misteriosa e bellissima, in cui fa strani e interessanti incontri. Il primo ricalca un episodio che (mi informano le note, che comunque non nego che sanno anche fare il loro dovere) è presente anche in Dante e Virgilio: un albero di mirto inizia a parlare. Molto bella la similitudine che descrive il fatto: Come ceppo talor, che le medolle rare e vòte abbia, e posto al fuoco sia, poi che per gran calor quell’aria molle resta consunta ch’in mezzo l’empía, dentro risuona e con strepito bolle tanto che quel furor truovi la via; così murmura e stride e si coruccia quel mirto offeso, e al fine apre la buccia. (Stanza 27, pagina 160) E, sorpresa sorpresa, il mirto è Astolfo! Questo personaggio è una delle poche cose che ricordavo dell’Orlando Furioso, però proprio non ricordavo che comparisse in scena in forma arboricola. Ci racconta la sua storia, e tutto questa parte, personaggi e paesaggi compresi, è tutta una gigantesca metafora dei vizi e delle virtù umani, di come i primi siano affascinanti e gioiosi all’inizio, ma portino dolore poi, mentre le seconde appaiano difficili da raggiungere, come ogni cosa bella che si ottiene con la fatica. Un altro incontro fatto da Ruggiero è quello con due bellissime donne che lo trattano con tutti i riguardi, lo elogiano come Cavaliere e gli chiedono di affrontare per loro una pericolosa impresa. L’autore però ci avverte che Ruggiero, nonostante tutti i suoi buoni propositi, è finito nelle grinfie della maga Alcina. Ma dir ne l’altro canto differisco,come Ruggier con lei si pose a risco. Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati
Mi spiace che la tua edizione non ti soddisfi! :( Se pensi di cambiarla, ti consiglio quella BUR col commento di Emilio Bigi e curata da Cristina Zampese, edita un paio d’anni fa. È quella su cui ho studiato per l’esame di Letteratura Italiana II all’università ed è veramente ottima. P.S. commento poco, ma sto seguendo con molto interesse il tuo viaggio per i canti del Furioso :) Caricamento... Rispondi
Grazie milel per il consiglio, ma non penso la cambierò! Alla fine quando ho davvero qualche grosso problema nel capire guardo online, per il resto comunque a parte questo problema di incompatibilità le altre note non mi dispiacciono, danno un sacco di informazioni, e perciò mi va bene così. Grazie comunque, e mi fa molto piacere sapere che stai seguendo i miei progressi con Ariosto! :) Caricamento... Rispondi
Mi spiace che la tua edizione non ti soddisfi! :( Se pensi di cambiarla, ti consiglio quella BUR col commento di Emilio Bigi e curata da Cristina Zampese, edita un paio d’anni fa. È quella su cui ho studiato per l’esame di Letteratura Italiana II all’università ed è veramente ottima.
P.S. commento poco, ma sto seguendo con molto interesse il tuo viaggio per i canti del Furioso :)
Grazie milel per il consiglio, ma non penso la cambierò! Alla fine quando ho davvero qualche grosso problema nel capire guardo online, per il resto comunque a parte questo problema di incompatibilità le altre note non mi dispiacciono, danno un sacco di informazioni, e perciò mi va bene così.
Grazie comunque, e mi fa molto piacere sapere che stai seguendo i miei progressi con Ariosto! :)