Il ladro di merendine


di Andrea Camilleri

Il commissario Montalbano
Il cane di terracotta
La voce del violino
La paura di Montalbano

Titolo: Il ladro di merendine
Serie: Il commissario Montalbano (3)
Genere: giallo
Autore: Andrea Calogero Camilleri (sito ufficialeWikipedia)
Nazione: Italia
Anno prima pubblicazione: 1996
Ambientazione: Vigata (provincia di Montelusa), Sicilia; anni ’90 del XX secolo
Personaggi: Salvo Montalbano, Domenico “Mimí” Augello, Giuseppe Fazio, Agatino Catarella, Nicolò Zito, Livia Burlando, François
Casa Editrice: Sellerio
Copertina: Il venditore di palloncini di Fabio Failla, 1980
Pagine: 247
Provenienza: vinto con QUESTO giveaway (15 dicembre 2011)
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 19 settembre 2015
fine lettura: 25 settembre 2015


Pronto? Montalbano sono.

Il mio primo, vero, Montalbano.

Un anziano vigatese viene trovato morto nell’ascensore del suo palazzo. Montalbano si concentra sulle indagini cercando invece di sbarazzarsi di un caso che coinvolge una nave partita da Mazara e un marinaio tunisino ammazzato. Non sarà invece altrettanto facile invece districarsi dalla sua fidanzata, la gelosia, il terrore della famiglia, gli inviti a cena del questore.

Finora di Camilleri avevo letto alcuni libri senza Montalbano, e una raccolta di racconti sul il commissario: questo è il mio primo romanzo, e come per i racconti mi è piaciuto molto.

La trama, come tutti i polizieschi, gira intorno ad un’indagine. Questa parte è sempre interessante, ma non sempre avvincente, a volte le scoperte vengono fatte per caso, e spesso in ritardo rispetto al lettore. Ma non per questo il romanzo ne risulta danneggiato, perché riesce comunque a tenerti incollato alle pagine anche solo per il semplice piacere della lettura. L’ambientazione è la cittadina immaginaria di Vigata, vicina al mare, con la sua popolazione che appare estremamente tipica, e tipicamente nasconde segreti e delitti.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura.

I personaggi ammetto li ricordavo poco. Montalbano affascina pur non essendo un personaggio propriamente amabile: non è gentile, qualche volta è proprio maleducato (con la scusa della meteoropatia), meschino, vendicativo, immaturo, e pensa sempre a mangiare. Poi alla fine del romanzo di punto in bianco, perché Pintacuda, professore di filosofia in pensione appena conosciuto, gli dice che deve crescere, lui decide di sposarsi e adottare Froncois?!? Mi stranisce parecchio questa cosa perché questo è solo il terzo romanzo della lunga serie, e ch’io sappia Livia rimane per sempre la sua fidanzata, o no?Bè, lo scoprirò leggendo ancora!

Lo stile di Camilleri mi ha incantato come la volta precedente. Non so come gli sia venuto in mente di scrivere dei romanzi mischiando l’italiano col siciliano, onestamente non avrei mai immaginato che potessero avere tanto successo dei libri scritti così, ma in effetti invece di complicarla questi termini inseriti qua e là arricchiscono la lettura e la rendono molto più piacevole. Senza contare che ho potuto scoprire che molti termini sono piuttosto simili al dialetto della mia città! :)

La copertina è senza infamia e senza lode: non è brutta, ma quando l’immagine è piccolina a me non piace mai molto, e anche se è bella non c’entra molto con la storia. Il titolo invece è carinissimo, riguarda solo una piccola parentesi dell’indagine ma non trovo stoni con tutto il romanzo.

Commento generale.

Avevo già incontrato Montalbano ma non avevo mai letto un intero romanzo, e adesso che l’ho fatto avrei voglia di leggerli tutti uno dietro l’altro! La scrittura di Camilleri è sempre estremamente coinvolgente, la storia scorre che è un piacere, i personaggi convincono, divertono, affascinano. Insomma, un successo più che meritato quello di questa serie.

Grazie a…

La FeniceBook, il cui giveaway mi ha permesso di leggere questo libro.

Sfide

Questo libro costituisce la TRENTESIMA TAPPA del Giro del mondo in 80 libri: EUROPA, Italia, Porto Empedocle
Ecco la cartolina che ho mandato ai partecipanti alla sfida:

Porto Empedocle

Mini recensione (1-5 parole)

Primo (vero) Montalbano: bellissimo!

Un po’ di frasi

S’arrisbigliò malamente: i linzòla, nel sudatizzo del sonno agitato per via del chilo e mezzo di sarde a beccafico che la sera avanti si era sbafàto, gli si erano strettamente arravugliate torno torno il corpo, gli parse d’essere addiventato una mummia.
[incipit]
Non c’è fimmina siciliana di qualsiasi ceto, nobile o viddrana, la quale, passata la cinquantina, non si aspetti il peggio. Quale peggio? Uno qualsiasi, ma sempre peggio.
(Pagina 37)
Montalbano si commosse. Quella era l’amicizia siciliana, la vera, che si basa sul non detto, sull’intuìto: uno a un amico non ha bisogno di domandare, è l’altro che autonomamente capisce e agisce di conseguenzia.
(Pagina 170-71)
explicit Leggi
Se la fantasia ha potuto coincidere con la realtà, la colpa è da addebitarsi, a mio parere, alla realtà.
(Nota dell’autore)
(Pagina 247)

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