Book Five of A Song of Ice and Fire
di George R.R. Martin
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco
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Titolo: A Dance with Dragons
Sottotitolo: Book Five of A Song of Ice and Fire
Serie: Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco / A Song of Ice and Fire (5)
Titolo italiano: diviso in tre volumi I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria e La danza dei draghi
Genere: fantasy
Autore: George Raymond Richard Martin (sito ufficiale – Wikipedia)
Nazione: U.S.A.
Anno prima pubblicazione: 2011
Ambientazione: Continente Occidentale (Westeros) e terre oltre il Mare Stretto (Essos); autunno inoltrato
Personaggi: Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Brandon “Bran” Stark, Quentyn Martell, Davos Seaworth, Theon Greyjoy, Jon Connington, Asha Greyjoy, Lady Melisandre, Areo Hotah, Arya Stark, Jaime Lannister, Cersei Lannister, Barristan Selmy, Victarion Greyjoy
Casa Editrice: Bantam Books
Copertina: cover art © Larry Rostant; cover design David Stevenson
Pagine: 1112
Provenienza: Book Depository, 24 febbraio 2015
Link al libro: SITO UFFICIALE – IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 23 giugno 2015
fine lettura: 23 agosto 2015
Not all men are meant to dance with dragons.
Non tutti gli uomini sono fatti per danzare con i draghi.
Ser Barristan Selmy(Pagina 1003)
Il quinto libro delle Cronache si conclude, com’era prevedibile, con più domande che risposte, e diversi personaggi in situazioni difficili (per usare un eufemismo).
Tyrion latitante in fuga è arrivato a Pentos: che farà ora? Daenerys è alle prese con i suoi doveri da regina. Jon Snow si trova a dover prendere decisioni molto difficili come comandante dei Guardiani della Notte. Bran continua il suo viaggio oltre la Barriera alla ricerca del Corvo dai Tre Occhi. Davos affronta un pericolo dopo l’altro per il suo Re. Ramsey Bolton si diverte col suo nuovo animaletto Reek. Nuovi personaggi si uniscono al gioco dei troni, con molte sconfitte e qualche vittoria. Come sempre, meglio non affezionarsi ai personaggi.
Sono stata molto indecisa sul voto da dare a questo libro. Per buona parte della lettura ero orientata sulle 3 stelline, se non addirittura 2, perché mi stavo annoiando tantissimo! Mi annoiava talmente tanto che nemmeno più le battute di Edd l’Addolorato mi facevano ridere! Poi dopo metà, come era successo per il libro precedente, diventa molto interessante, ma ero comunque decisa a non superare le 3 stelline perché Martin mi ha proprio stufato: continua ad aggiungere carne al fuoco e non conclude mai nulla! E soprattutto fa libri che potrebbero essere lunghi la metà e diventare il doppio avvincenti. Però il problema è che scrive troppo bene! Anche nei capitoli in cui mi annoiavo non potevo fare a meno di ammirare le cose che si è inventato: civiltà, tradizioni, luoghi, paesaggi, personaggi, tutto così reale! Perfino i draghi sembrano incredibilmente reali! E poi non posso negare che quando finalmente diventa emoizonante, lo è davvero tanto!
La trama è come ovvio complicatissima, problemi e tragedie ad ogni piè sospinto o solo ogni tanto un po’ di sollievo. Non faccio in tempo a lamentarmi del fatto che non sta succedendo nulla che in quattro e quattr’otto i miei personaggi preferiti rischiano di morire! Ma lo fai apposta, Martin?!?! In più trame e sottotrame che si intrecciano, si complicano, si infittiscono… Sicuro che basteranno solo altri due libri per risolvere tutto? :/
Il libro riprende le vicende dei personaggi che non c’erano nel precedente, e quindi prosegue da due libri fa: e chi si ricordava più dove eravamo rimasti?!? Un riassuntino all’inizio che ci ricordava dove avevamo lasciato ogni personaggio non sarebbe stato male.
L’ambientazione è sempre molto bella. Con Tyrion esploriamo un altro po’ del continente Orientale scoprendo altre vestigia di culture scomparse. Nel continente Occidentale invece mi pare non vediamo nulla di nuovo e la maggior parte del tempo siamo a nord, ma qualche puntatina a sud mi ha fatto sorgere una domanda: quanto è grande questo paese se nello stesso momento a Nord nevica e fa freddissimo e a sud ancora molto caldo?
E adesso mettetevi comodi perché arriva la parte più succosa: vi devo parlare dei personaggi. Vi assicuro che mi tratterrò e non parlerò di tutti e di tutti! Dunque, da dove cominciamo? Come sempre i vari capitoli sono narrati dal punto di vista (POV, Point Of View) di un personaggio, e come nel libro precedente oltre ai principali si sono aggiunti alcuni personaggi minori con capitoli che invece di avere come titolo semplicemente il nome del personaggio avevano qualche parafrasi per definirli. Devo dire che questa cosa non mi piace particolarmente, ma alcuni di questi personaggi avevano capitoli assai interessanti per cui pian piano l’ho accettata e ora ormai me la aspetto anche nel prossimo romanzo.
Tra le new entry abbiamo Quentyn Martell, il figlio di Doran che sappiamo dalla fine del romanzo precedente è partito da Dorne in cerca di Daenerys per sposarla e portare la forza di Dorne in suo aiuto per riprendersi il Trono di Spade. I suoi capitoli non si intitolano mai col suo nome ma sono l’uomo del mercante (the Merchant’s Man), la compagnia del vento (the Windblown), il pretendente respinto (the Spurned Suitor), il domatore di draghi (the Dragontamer). I primi due sono abbastanza inutili perché raccontano solo dei tentativi di arrivare da Daenerys, e quando finalmente ci arriva è proprio il giorno prima delle nozze di lei. Nell’ultimo capitolo Quentyn ha la pazza idea di rubare uno dei draghi, e mi chiedevo: farà una brutta fine o si mostrerà veramente “sangue di drago”? In verità avevo pochi dubbi sul fatto che sarebbe stata la seconda… però devo dire che si è rivelato molto coraggioso. Porello, finisce in arrosto.
Victarion Greyjoy, uno degli zii di Asha e Theon, ha due capitoli, il primo intitolato the Iron Suitor (Il pretendente di ferro) in cui scopriamo che pure lui sta andando da Daenerys e la vuole sposare! Il secondo ha il suo nome e confermiamo che anche se è sicuramente meglio del fratello Euron, lo è solo di poco, e soprattutto è stupidamente presuntuoso: come fa a dire che Daenerys sarà sua? Come spera di costringerla? Non sa neanche come suonare il corno dei draghi! Purtroppo quel prete rosso che ha ripescato probabilmente glielo insegnerà.
Rivediamo, per mia somma gioia, Asha Greyjoy che mi piaceva molto come personaggio. In questo libro è la sposa ribelle (the Wayward Bride), Il trofeo del re (the King’s Prize), il sacrificio (the Sacrifice). Quest’ultimo inizia proprio male, fin dal titolo, e invece finisce bene! Ma ne parlerò dopo.
Un capitolo si intitola The Watcher (L’osservatore) ed è il POV di Areo Hotah, il capitano delle guardie del principe Doran: Dorne finalmente! Solo un capitolo, ma mi è piaciuto tantissimo! Rivediamo le Sand Snakes! Almeno le maggiori: Obara che veste come un uomo, Tyene vestita castamente ma letale quanto la sorella, Lady Nymeria sexy ed elegante ma che probailmente nasconde una dozzina di coltelli sulla sua persona. Doran ha compiti per tutte loro: manda Nym nel consiglio a rappresentare Dorne, Tyene dall’alto Septon, Obara a “scortare” il nuovo cavaliere della guardia del re… Mi piace Doran, specie perché si preoccupa della sua gente, non solo della vendetta.
Passiamo ai personaggi principali. Il primo che incontriamo è Tyrion. Anche lui ha diversi nomi, Yollo e Hugor Hill, ma i suoi capitoli hanno sempre lo stesso nome. E, mi spiace dirlo, per un bel po’ sono una palla: non succede mai nulla di particolare, e lui sta in continuazione a pensare al padre, a Jaime, a Shae e perfino a Tysha… e poi all’improvviso, bum, sorpresone: il giovane Griff, un ragazzo che fa parte della compagnia che lo accompagnava a Meereen, è in realtà Aegon il figlio di Rhaegar, scampato alla morte grazie a Varys, quindi legittimo erede del Trono di Spade, più di Daenerys. Il piano è di raggiungere la zia per farli sposare: lui avrà anche un diritto di precedenza sul trono rispetto a lei, ma Dany ha i draghi! Comunque, l’idea di Tyrion che va da Daenerys mi intrigava moltissimo ma ovviamente il Folletto verrà deviato diverse volte: prima lo becca Jorah Mormont che vuole comunque portarlo da Dany, sperando nel perdono, poi entrambi vengono catturati da una nave schiavista. Alè! Alla fine si ritrovano liberi grazie all’intraprendenza di Tyrion, ma non capisco bene dove il Nostro vuole andare a parare…
Davos continua sempre a piacermi molto come personaggio. Lo vediamo poco, ad un certo punto lo crediamo anche morto (e così ci era dato di credere anche già dal libro precedente) ma ovviamente non è vero. I Manderly hanno finto di assecondare i Frey e l’hanno condannato a morte, ma anche loro stanno tramando vendetta. Mi piacciono questi Lord che non si arrendono e tramano contro Frey e Lannister! :)
Daenerys: con lei mi sono trovata più confusa di tutti perché la ritrovo circondata da una corte formata di personaggi che proprio non ricordavo! Daario invece me lo ricordavo bene, e devo dire che mi rompe non poco, specie l’effetto che ha su Daenerys, ma porella, non c’ha mai ‘na gioia, che si tenga pure Daario, almeno si diverte un po’. Certo che in un romanzo che si chiama “la danza dei draghi” ‘sti draghi non si vedono quasi per niente: uno è disperso e due stanno incatenati! Per fortuna poi Drogon torna, e alla fine Viserion e Rhaegal vengono liberati da Quentyn. Anche se non guardo la serie ormai sono un po’ abituata a immagine i personaggi con le facce degli attori e mi ero quindi dimenticata che Missandei nel libro è solo una bambina. Molto intelligente, la ragazzina, mi piace molto come personaggio.
Anche i personaggi che già avevamo incontrato come POV nei romanzi precedenti hanno a volte nomi diversi. Tra questi quello che mi è piaciuto di più è Theon. Lo odiavo, e ancora non riesco a perdonargli il suo tradimento, ma l’evoluzione che compie il suo personaggio in questo libro è forse la parte che mi è piaciuta più di tutto. Inizia con Reek, e qui purtroppo ero spoilerata avendo visto (mio malgrado) la scorsa stagione della serie. Ramsey l’ha torturato ed è un uomo distrutto, anzi meno che un uomo. E il suo nome è Reek, giocattolo preferito dell’ex bastardo ora di diritto un Bolton. Il padre Lord Roose ha però bisogno che lui ridiventi Theon per un po’, per confermare che la ragazza che Ramsey sta sposando sia davvero Arya (e ovviamente non lo è), e così nei capitoli successivi troviamo il nostro piuttosto confuso nella sua identità, e diventa così il principe di Grande Inverno (the Prince of Winterfell), il voltagabbana (the Turncloak), uno spettro a Grande Inverno (a Ghost in Winterfell). Nella sua confusione in qualche momento ha anche un vago barlume di idea di uccidere Ramsey, e devo ammettere che ero molto in ansia in quelle scene, ma sarebbe stato troppo out of character se avesse davvero fatto qualcosa. I Bolton l’hanno portato a Grande Inverno e qui “Reek” comincia a ricordare la sua vita precedente, quando era Theon. E alla fine abbiamo dei capitoli che si chiamano di nuovo col suo nome, dopo che nel Parco degli Dèi l’ha sentito sussurrare e ha pian piano ritrovato se stesso.
Bran lo vediamo poco, ma gli succedono grandi cose: finalmente arriva dal Corvo dai tre Occhi, che non è un corvo, ma un uomo, o almeno lo era, ora è quasi un albero. Ed è un Greenseer (Veggente Verde in italiano, credo) e anche Bran lo diventerà, e se davvero sarà così non si muoverà mai più da quel posto se non con la mente. E in una delle sue prime visioni Bran vede il padre pregare e parlare di Jon e ciò mi fa rinnovare la mia speranza di un tempo: confido in Bran per sapere la verità sulla madre di Jon! In uno dei capitoli di Theon come ho detto prima lui sente pronunciare il suo nome nel Parco degli Dèi, e gli sembra di vedere il volto di Bran sull’albero dei cuore, e penso non sia stata solo un’imporessione ma un vero “viaggio” di Bran.
Arya è il primo personaggio presente nel libro precedente che rivediamo, anche se mai col suo nome: è la la fanciulla cieca (the Blind Girl) e la fanciulla dal volto spezzato (the Ugly Little Girl). I suoi capitoli continuano ad annoiarmi: non hanno nessun rapporto con le altre storie e non portano da nessuna parte. La Casa del Bianco e del Nero è un luogo misterioso e per certi aspetti affascinante, ma finora non mi ha intrigato neanche un po’. Adesso che Arya è stata finalmente ammessa a diventare un’adepta forse le cose si faranno più interessanti. Chissà se rivedremo Jaqen H’ghar!!
Rivediamo anche Jamie, in un capitolo solo in cui non succede niente di che ma entriamo un po’ nella testa del personaggio. Alla fine arriva Brienne e credo lo abbia tradito (probabilmente per salvare Podrick) e lo porterà da Lady Catelyn. Mi dispiace per il tradimento (mi piaceva moltissimo il rapporto che si era creato tra questi due, e speravo in una sua evoluzione) ma sarei contenta di rivedere Catelyn Stark.
Ritorna anche Cersei, che avevamo lasciato imprigionata, e devo dire che mi fa quasi pena, però ricordando che sono state la sua stupidità e crudeltà a portarla in questa situazione non riesco a compiangerla troppo. Tuttavia dimostra di aver nonostante tutto conservato il suo spirito, e questo è lodevole e mi ha fatto ritrovare la Cersei di un tempo. Viene pesantemente umiliata per scontare i peccati di cui si è dichiarata colpevole, e deve ancora subire un processo per i delitti di cui si proclama innocente (ma di cui noi sappiamo è ampiamente responsabile).
E veniamo a Jon Snow. Dutrante il primo capitolo di Davos così di punto in bianco veniamo a sapere che sua madre era la figlia di un pescatore. Personalmente non ci credo! Comunque il nostro povero Jon si trova a fare il Comandante dei Guardiani della Notte in un momento veramente difficile, e pertanto anche il suo lavoro è estremamente duro e difficile, e complicato dalla presenza della corte di Stannis e soprattutto di Melisandre, di cui lui non si fida ma che sembra averlo preso in simpatia. E, sorpresa sorpresa, in un capitolo, uno solo, vediamo il POV della sacerdotessa Rossa. E in questo capitolo scopriamo una cosa sconvolgente: Mance Rayder, giustiziato col fuoco da Stannis, in realtà è vivo! Non me l’aspettavo!!!! Proprio Melisandre l’ha salvato con la magia, scambiandolo con Rattleshirt, e ora Mance è camuffato come il Lord delle Ossa ma Melisandre lo rivela a Jon. Comunque, sulla Barriera è un gran casino dopo la battaglia contro i bruti, e tra i Guardiani della Notte e gli uomini di Stannis, Jon ha un bel daffare a farsi rispettare e ascoltare. Prende decisioni difficili e scomode tra cui quella di portare tutti i bruti a sud della Barriera. Io penso che abbia ragione da vendere da molti punti di vista, ma quasi nessuno la pensa così, e i suoi “fratelli” lo tradiscono, accoltellandolo “for the Watch”. Ma quanto sono idioti?!? Senza Jon i bruti non si terranno di certo! E non si sentiranno più in dovere di rispettare i patti e invaderanno le zone più a sud! E sono molti più di loro! Ma sarà morto davvero Jon? Sembrerebbe di sì, viene accoltellato un bel po’ di volte. Io non credo comunque che sia sparito per sempre. Magari (come mi è stato suggerito da un’amica) Melisandre lo farà tornare con i poteri del suo dio come Thoros di Myr faceva con Beric Dondarrion (e Lady Catelyn).
L’epilogo, ambientato ad Approdo del Re, è il POV di Kevan. La neve è arrivata pure qui e insieme a lei il corvo bianco della cittadella: The white ravens of the Citadel did not carry messages, as their dark cousins did. When they went forth from Oldtown, it was for one purpose only: to herald a change of season.
“Winter”.
I corvi bianchi della Cittadella non portavano messaggi, come i loro cugini neri. Quando uscivano da Vecchia Città, era per un unico e solo scopo: per annunciare un cambio di stagione.
“Inverno”. (Pagina 1049) E proprio in queste ultime pagine rispunta Varys è e uccide Kevan e Pycelle perché minacciano di ostacolare, dice, il ritorno di Aegon. Chissà!!!!
Lo stile di Martin, ormai alla seconda lettura in lingua originale per me, è sempre molto piacevole. C’ha quel pizzico di “antichità” ogni tanto, le differenze tra i vari personaggi e i vari POV, ma è soprattutto, come ho detto prima, questo mondo che lui ha creato che trovo straordinario!
La copertina di questa mia edizione non è male, non eccezionale, ma meglio di quella del libro precedente. Quella italiana però, che vedete qui a fianco, devo ammettere mi piace di più! Il titolo è molto bello, ma poco attinente, come ho detto ‘sti draghi si vedono pochissimo!
Commento generale.
Le storie che mi sono piaciute di più in questo romanzo sono state quelle di Jon e Daenerys, non tanto per quello che succede (che per un bel po’ anche a loro non succede nulla) ma perché entrambi sono due ragazzini sulle cui spalle è stato messo il mondo e con fatica e dolore comunque riescono a fare la cosa giusta. Ho amato molto anche la storia di Theon.
Se questo libro fosse stato lungo la metà, mi sarebbe piaciuto di più, sarebbe stato avvincnte dall’inizio alla fine e gli avrei dato senza dubbio 5 stelline. Il problema è che comunque nonostante per una metà circa mi abbia irritato, non riesco a dargliene meno di quattro, e fosse pure lungo il doppio non vedo l’ora di leggere il prossimo (e so che purtroppo ci vorrà un sacco di tempo!!!).
Momento più…
...emozionante | Leggi> |
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...triste | Leggi> |
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Dove siamo rimasti?
Per evitare di avere lo stesso problema che ho avuto con questo libro la prossima volta, ho deciso di scrivere un breve appunto su dove lasciamo ogni personaggio, così mi basterà rileggere qui per “ripassare”.
Davos | Leggi> |
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Jaime | Leggi> |
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I Greyjoy | Leggi> |
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Arya | Leggi> |
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Cersei | Leggi> |
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Tyrion | Leggi> |
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Jon | Leggi> |
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Daenerys | Leggi> |
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Altri personaggi | Leggi> |
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domande e/o questioni irrisolte | Leggi> |
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La quinta stagione della serie tv
Volevo leggere questo libro prima che l’ultima stagione andasse in onda ma non ce l’ho fatta. Sono però riuscita (con fatica) a contenere gli spoiler. Appena finito il libro però sono andata a vedermi qualche scena su Youtube e devo dire che (per quel poco che ho visto) non mi soddisfa per niente la trasposizione di questo romanzo. Innanzitutto hanno rovinato la scena per me più emozionante (vedi sopra): quando arriva Drogon c’è già una sorta di guerra in corso, e il drago sembra quindi arrivare proprio a salvare Daenerys. La scena nel libro è meno romantica, il drago è arrivato sentendo l’odore di sangue e tutta quella gente insieme, e Daenerys non è una donzella in difficoltà, si butta nella mischia incurante del pericolo per correre in aiuto del figlio, non il contrario! E lo frusta per farsi ascoltare! E lui la brucia dalla testa ai piedi! Meno romantica, ma più forte come scena, più emozionante, più ricca.
Molti personaggi non sono proprio comparsi, ma questo lo capisco e mi sembra anche giusta l’esigenza di semplificare. Doran Martell è sulla sedia a rotelle ma per il resto sembra perfettamente in salute (ed è Philip Burton di Primeval!), ma l’ho visto troppo poco per giudicarlo. Non mi è piaciuta neanche la scena dell’accoltellamento di Jon, troppo patetica, lenta, forzata. Sì, lo so, sono ipercritica! Sorry, ma questa serie, sebbene abbia dei punti positivi (per esempio mi è piaciuto moltissimo che Tyrion sia arrivato da Daenerys e che lo abbiamo lasciato a guidare Meereen), nel complesso non fa che deludermi! Anche la scena finale di Daenerys: nel libro lei ha i capelli e i vestiti bruciati, piaghe su mani e piedi, è affamata e disidratata. Capisco che forse è troppo, ma nella serie pare che sia appena uscita da palazzo, tutta perfettina. Nel libro così conciata com’è comunque sa cosa fare, all’improvviso, dopo ore, forse giorni, di paure e ripensamenti ridiviene finalmente risoluta e decisa, e tra l’altro è proprio in quel momento quando finalmente ha capito cosa fare che Drogon ha smesso di farsi gli affari suoi ed è corso al suo richiamo, e quando arrivano i Dothraki sta lì spavalda, col drago, ad aspettarli. Nella serie è da sola, quando arrivano i cavalieri appare quasi spaventata… ma perché devono sempre rovinare e svilire i personaggi nelle varie trasposizioni?!?
Sfide
Mini recensione (1-5 parole)
Trasposizioni
Un po’ di frasi
Niente, pensò Jon Snow, come me.
Melisandre: Lo pensi?
Jon: Lo so, mia signora.
Melisandre: Allora non sai niente, Jon Snow.
Certo che lo è, pensò Tyrion. Il gioco dei troni.
Pagina 408 | Leggi> |
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Jon: Lo dici di ogni cosa.
Edd l’Addolorato: Vero, signore. Di solito ho ragione.
Edd l’Addolorato: La Barriera lacrimerà. E l’inverno quasi su di noi. Non è naturale, signore. Un brutto segno, se vuoi la mia opinione.
Jon: E se stesse nevicando?
Edd l’Addolorato: Un segno peggiore.
Jon: Che tipo di tempo preferiresti?
Edd l’Addolorato: Il tipo che c’è al chiuso.
explicit | Leggi> |
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Il senso di esasperazione l’ho provato non tanto per la trama in sé (mi è piaciuta anche la prima parte, e il prologo lo trovo uno dei migliori *^*) ma per la saga in generale: siamo al quinto libro su sette, se Martin non ne aggiunge, e 3/4 delle sottotrame sono ancora in alto mare… per non parlare dei personaggi dispersi su due continenti e altri che se ne aggiungono D:
Insomma, come libro in sè per sé e come seconda metà di A feast for crows mi ha convinto. Come libro uscito dopo 6 anni di attesa di primo acchito avrei voluto strangolare Martin per aver piazzato un altro volume di transizione @__@
Spoiler sul Corvo con tre occhi:
È lui Bloodraven, nome di battesimo Brynden Rivers: è uno dei grandi bastardi Targaryen. Oltre ad essere un greenseer ha preso parte alle ribellioni Blackfyre, è stato Hand’s of the King, ha preso il nero ed è diventato pure Comandante dei Guardiani della Notte. Era scomparso durante un pattugliamento e l’avevano dato per morto, invece a quanto pare era coi Figli della Foresta.
Quando è uscito il libro mezzo fandom è esploso per aver visto confermata la sua teoria, mentre io mi chiedevo chi fosse XD
Katerina
Grazie per la precisazione su Bloodraven! Effettivamente è proprio per cose come queste che occorre rifare riletture! Questo personaggio onestamente non me lo ricordavo minimamente!