Titolo: Twelfth Night, or What You Will
Titolo italiano: La dodicesima notte o Quel che volete
Genere: teatro, commedia
Autore: William Shakespeare (Wikipedia)
Nazione: Regno Unito
Anno prima pubblicazione: 1600
Ambientazione: Illiria (all’incirca odierna Croazia), in un tempo imprecisato
Personaggi: Orsino, Sebastian, sir Toby Belch, Malvolio, Feste il Giullare, Olivia, Viola (poi travestita da Cesario), Maria
Casa Editrice: Amazon (per la versione in ebook) e Newton Compton (per la versione in cartaceo)
Traduzione: Nicoletta Rosati Bizzotto
Pagine: 97 (ebook) e 82 (cartaceo)
Provenienza: Amazon (ebook) e Libreria (cartaceo)
Note: l’edizione italiana l’ho letta anni fa, nella rilettura di adesso ho preferito scaricare la versione originale in ebook, usando il libro in italiano come “testo a fronte”
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII (cartaceo) – GOODREADS (cartaceo) – GOODREADS (ebook)
inizio prima lettura: 17 settembre 1999
fine prima lettura: 28 settembre 1999
inizio rilettura: 2 febraio 2015
fine rilettura: 7 febbraio 2015
If this were played upon a stage now, I could condemn it as an improbable fiction.
Se tutto questo si svolgesse ora su un palcoscenico, direi che si tratta di una inverosimile invenzione.
Fabian(Pagina 64)
Una commedia col classico espediente del travestimento e scambio di persona, ma sempre molto piacevole!
Scampata per miracolo ad un naufragio, la giovane Viola approda in Illiria, e decide di travestirsi da uomo e mettersi al servizio del Duca Orsino, innamorato della bella Olivia, che però di lui non vuole saperne perché porta il lutto per il fratello recentemente scomparso. Anche Viola ha perso un fratello gemello, o almeno così crede: Sebastian è invece scampato anche lui al naufragio, e anche lui giunge in Illiria.
Proseguo nel mio proposito di leggere quanto più possibile in lingua, ma non sono così ambiziosa da volerci provare anche con Shakespeare. Di solito cerco quindi la versione con testo a fronte così prima provo a leggerlo in inglese, e poi guardo la traduzione italiana per capire meglio. Questa commedia qui però già la possedevo in italiano, così ho avuto questa idea di scaricarmi l’ebook gratuito e leggerla coi due libri come fossero un testo a fronte separato. Un po’ scomodo, ma fattibile! Terrò in considerazione questo espediente in futuro. Tornando al libro presente, con la doppia lettura ho potuto constatare che, più volte nel corso dell’opera, mancano alcune righe nella versione italiana. Non potete immaginare quanto irritante e frustrante sia questa cosa!
Comunque, la trama è ricca, com’è tipico in questo tipo di commedie, di scambi di persona, inganni, sotterfugi ed equivoci. La storyline principale vede il “quadrangolo” amoroso Viola/Orsino/Olivia/Cesario, fatto di quegli amori dolorosi e insistenti che nascono dal nulla e nel nulla anche, eventualmente, finiscono, ma che non sono mai pesanti (siamo in una commedia, d’altronde). C’è poi una sottotrama su uno scherzo ordino da alcuni personaggi nei confronti di Malvolio, il maggiordomo di Olivia, realizzato soprattutto grazie all’arguzia di Maria, un personaggio molto interessante.
L’ambientazione è a metà tra il mitologico e lo storico: siamo in Illiria, una nazione realmente esistita ai tempi dei romani sulle coste della penisola balcanica, e i nomi dei personaggi sono infatti quasi tutti italiani (non proprio tutti, però! Chissà perché!) Trovo un po’ buffa questa cosa perché per esempio invece in Romeo e Giulietta, ambientato a Verona, la protagonista in originale si chiama Juliet!
I personaggi sono molti, ne abbiamo di seri (i protagonisti delle storie d’amore), di involontariamente comici (sir Andrew Ague-Cheek), di astuti (Maria e sir Toby), e poi c’è il Giullare, il Matto per eccellenza, a cui paradossalmente (o forse non tanto) sono affidate molte perle di saggezza. Poi c’è Maria (a volte chiamata Mary), che come ho detto mi è piaciuta molto: sa mettere a posto gli uomini che cercando di prendersi troppe libertà, non si strugge d’amore come la padrona ma molto più pragmaticamente si fa valere come persona e alla fine si sistema sposando sir Toby che la apprezza soprattutto per l’ingegno e il modo “burlone” di usarlo.
Solitamente a questo punto in una recensione parlo dello stile ma, che posso dire in questo caso, quando lo zio Bill riesce a farti sembrare accattivanti e argute anche le banalità? Figuriamoci poi quando dice cose interessanti! E’ per questo soprattutto che amo leggerlo in originale! Anche se poi devo comunque leggermi il testo in italiano, è una goduria assaporare quelle parole, provare a leggerle ad alta voce, sentirne proprio la bellezza! Inoltre, anche se di per sé la trama non è niente di che, ed estremaemente prevedibile, comunque non annoia mai!
Le copertina delle due edizioni che ho letto non sono particolarmente accattivanti. Quella di Amazon è la classica per i Kindle gratuiti, mentre quella qui a fianco è quella della versione più recente dei vecchi “cento pagine mille lire”, con un’immagine piccolina (e non c’è scritto da nessuna parte da che opera è tratta, tra l’altro!), non una di quelle copertine che ti invogliano a leggere il libro.
Il titolo non l’ho ancora capito del tutto! Leggo sulla Wikipedia che la dodicesima notte sarebbe quella dell’Epifania, ovvero la dodicesima dopo Natale, ma che c’entra con la commedia?!?
Commento generale.
Shakespeare finora non mi ha mai deluso. Ammetto che in generale preferisco le tragedie, che adoro proprio, ma anche con le commedie la lettura è sempre molto piacevole! Questa qui è proprio leggerina, simpatica, scontata, gradevole. E anche nella frase più scema lo zio Bill fa amare ogni parole che scrive, per le immagini che evoca, per la musicalità, per la scelta delle parole. Secondo me Shakespeare va letto in originale, anche senza capirci niente, ma non si possono assaporare certi versi in traduzione!
Sfide
Sfida del Teatro – stagione 2014/2015
Sfida del P… protagonista 3
Sfida delle letture in lingua 2015
Mini recensione (1-5 parole)
Un po’ di frasi
La traduzione è presa dalla versione cartacea, i numeri di pagina si riferiscono invece all’ebook.
Quindi le battute sulle mestruazioni non sono un’invenzione recente!
Non chiederti perché, e non stupirti se così ti chiamo, poiché non te ne spiegherò il motivo.
Tu vieni dalla signora Olivia ed ella, in mia presenza, ti colma di cortesie: ma tu menti per la gola; non è quello il motivo per cui ti sfido.
Ti attenderò al varco sulla via di casa dove, se per caso mi ucciderai, mi ucciderai come un briccone e uno scellerato.
Ti saluto, e che Dio abbia pietà dell’anima di uno di noi due. potrebbe averne della mia, ma spero di meglio, e quindi attento a te. Il tuo amico, come tu lo chiami, e tuo nemico giurato, Andrea Aguecheek.
in preda all’ira e al suo furore,
Ride in faccia al demonio, come un pazzo,
Gridando «spunta le tue unghie, padre».
Messer demonio, addio!
Questa mi piaceva soprattutto in inglese, anche se non ci avevo capito molto.
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