Home » Roth » La leggenda del santo bevitore La leggenda del santo bevitore Pubblicato sabato 29 Novembre 2014; 21:34domenica 24 Marzo 2019; 21:07 da Phoebes2 commenti di Joseph Roth Titolo: La leggenda del santo bevitore Titolo originale: Die Legende vom heiligen Trinker Genere: racconto Autore: Joseph Roth (Wikipedia) Nazione: Austria Anno prima pubblicazione: 1939 Ambientazione: Parigi (Francia), 1934 Personaggi: Andreas Kartak Casa Editrice: Newton Compton (Grandi Tascabili Economici – Narrativa) Traduzione: Monica Pesetti Introduzione: Giorgio Manacorda Copertina: foto © Pavel Filatov / Alamy Pagine: 26 Note: Sullo stesso libro di Fuga senza fine dello stesso autore Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS inizio lettura: 18 novembre 2014 fine lettura: 18 novembre 2014 Voto: 6 e 1/2/10 Non c’è nulla a cui gli uomini si abituino più facilmente dei miracoli, quando accadono una, due, tre volte. Sì, la natura degli uomini è tale che arrivano addirittura ad arrabbiarsi se non ottengono in continuazione ciò che un destino casuale e passeggero sembra aver loro promesso. (Pagina 38) Un racconto più che un romanzo breve, troppo corto per accontentarmi pienamente, ma comunque interessante. Un barbone che vive sotto i ponti di Parigi un giorno incontra uno sconosciuto benefattore che si offre di dargli 200 franchi. Il barbone li accetta in prestito, promettendo di restituirli, ma il miracolo sarà solo l’inizio di una serie apparentemente infinita di altre coincidenze e casualità che coinvolgono il nostro protagonista. Clochard by AvecLeSoleil on deviantART La trama di questo racconto si basa sulla serie di “miracoli” che accadono al protagonista, Andreas Kartak, che da barbone qual era si vede di colpo presentata davanti su un piatto d’argento la possibilità di tornare ad essere un uomo normale, reinserirsi nella società. Difficile dire di più senza svelare qualcosa, visto che il testo è così corto. L’ambientazione è diversa da quella degli altri libri di Roth che ho letto, visto che siamo a Parigi, e non in Austria. I personaggi che attorniano il protagonista si distinguono nell’essere per lui salvatori o corruttori, ma credo che il senso ultimo di questa storia sia che per uno come Andreas, un brav’uomo, ma alcolizzato, un santo bevitore, non c’è nulla che si possa fare, non importa quante persone cerchino di aiutarlo, o quante cerchino di sfruttarlo, lui comunque è un alcolizzato, e questo lo farà sempre ritornare sotto i ponti di Parigi. Almeno fino a che non accade qualcosa di diverso a rompere la sequenza di miracoli e ricadute. Purtroppo questo qualcosa è la morte, che prende Kartak all’improvviso, in uno dei suoi momenti “positivi”, permettendogli quindi di lasciare questo mondo serenamente. Il racconto si conclude con la speranza dell’autore che a tutti i bevitori sia concessa una morte così bella. Il segnalibro che ho usato durante la lettura. La cosa più interessante di questo racconto è che anche Roth era un’alcolista, e di sicuro questa storia è autobiografica, anzi, ho letto nell’introduzione che alcuni hanno anche associato la figura del benefattore sconosciuto con lo scrittore Stefan Zweig, grande amico di Roth, che effettivamente lo ha aiutato, anche economicamente, nei suoi problemi causati dall’alcool. Io personalmente non so che pensare di questo personaggio, forse per l’eccessiva brevità del racconto non sono riuscita a conoscerlo appieno, ma penso non fosse questo lo scopo di Roth, non farci empatizzare col protagonista, ma solo mostrarcelo, in una storia iconografica (non per nulla definita “leggenda” nel titolo) di un santo bevitore. La mia edizione contiene due scritti di Roth, e la copertina è sicuramente ispirata al secondo, Fuga senza fine, quindi non c’entra nulla con questo racconto qui. Il titolo è molto bello, e perfettamente calzante. Commento generale. Non posso dire che questo racconto mi sia piaciuto tanto, ma neanche mi è dispiaciuto. Non ho vere critiche da fargli, forse è solo la troppa brevità che non mi ha permesso di farmi coinvolgere. Resta comunque uno scritto interessante, che incuriosisce, fa riflettere, e risulta ancora molto attuale. Sfide Una sfida semplice: tutti diversi (2014) La sfida grammaticale 2014 La sfida infinita 2014 Mini Recensioni 2014 ALFABETITOLO La Sfida dell’Alfabeto 2014 Mini recensione in 5 parole Affascinante racconto, ma troppo breve Trasposizioni La leggenda del santo bevitore (1998), di Ermanno Olmi, con Rutger Hauer Un po’ di frasi Una sera di primavera dell’anno 1934 un signore di una certa età scese i gradini in pietra che da uno dei ponti sulla Senna conducono alle rive del fiume. Là, come quasi tutti sanno ma in questa occasione merita di essere ricordato, sono soliti dormire, o meglio accamparsi, i vagabondi di Parigi. [incipit] explicit Leggi> Voglia Dio concedere a tutti noi, a noi bevitori, una morte così lieve e bella. Condividi:FacebookTwitterTumblrPinterestPocketWhatsAppTelegramE-mailStampaMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati
E’ da molto che rimando l’incontro con Joseph Roth….tu mi hai fatto venire il desiderio di conoscerlo :) Caricamento... Rispondi
E’ un autore a cui non ho mai dato voti altissimi, non è neanche un genere a cui sono molto vicina, eppure continua ad affascinarmi e a farmi desiderare di leggere altri suoi libri! La Cripta dei Cappuccini rimane comunque per ora il mio preferito. Caricamento... Rispondi
E’ da molto che rimando l’incontro con Joseph Roth….tu mi hai fatto venire il desiderio di conoscerlo :)
E’ un autore a cui non ho mai dato voti altissimi, non è neanche un genere a cui sono molto vicina, eppure continua ad affascinarmi e a farmi desiderare di leggere altri suoi libri! La Cripta dei Cappuccini rimane comunque per ora il mio preferito.