Day Hospital

di Valerio Evangelisti

Titolo: Day Hospital
Genere: autobiografico
Autore: Valerio Evangelisti (sito ufficialeWikipedia)
Nazionalità: italiana
Anno prima pubblicazione: 2011
Ambientazione: Bologna (Italia), 2010
Casa Editrice: Corriere della Sera (Inediti d’autore n. 25)
Pagine: 59
Link al libro: ANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 13 agosto 2014
fine lettura: 14 agosto 2014


Verso la fine di maggio del 2009 andai dal mio dentista, il dottor Michele Cassetta, per la solita visita di rito.
[incipit]

Questo libro non è per niente quello che mi aspettavo, ma comunque, o forse proprio per questo, mi ha colpito moltissimo.

Il testo che segue non è di fantasia. L’ho composto mettendo assieme corrispondenze scambiate con la mailing list dei miei lettori e con singoli amici e conoscenti, durante il 2010. […]
Non credo che l’esperienza del cancro vada nascosta. Non penso nemmeno che si presti a diventare un sottogenere letterario. Personalmente io l’ho vissuta con una certa serenità, per via di un particolare modo di affrontare la vita, ed eventualmente la morte. Non si troveranno, dunque, riflessioni particolarmente profonde, né consigli per chi dovesse affrontare la stessa esperienza. Dipende dal carattere di ciascuno.

Valerio Evangelisti nell’introduzione

Ho infilato questo libro nella sfida dell’alfabeto perché sono molto indietro e questo era molto corto. Pensavo di trovarmi di fronte ad un racconto, invece fin dalle prime righe dell’introduzione Evangelisti mi spiega che si tratta di una storia vera, la sua.

Mi ha procurato diverse emozioni questa lettura, cercherò di parlarne con sincerità, anche se di alcune di queste non vado ovviamente fiera.

Ho provato per esempio molto fastidio nel leggere come Evangelisti reagiva con tanta calma alla situazione, perché io convivo con l’ipocondria ormai da alcuni anni, e penso che se mi ammalassi seriamente sarei, come minimo, agitata da morire, voglio dire, io vivo con molta meno serenità perfino un mal di gola!

Poi ho provato anche sollievo, perché tutte quelle cose brutte stavano accadendo a lui e non a me, o a qualcuno a me caro.

E poi ho provato rabbia, per il fatto che ancora tanta gente, anzi, sembra sempre più gente si ammala di queste malattie bruttissime, per cui a volte la cura serve solo a stare peggio, e anche dopo guariti (se si guarisce) la vita non ritorna mai davvero alla normalità.

Se avessi saputo prima di cosa si trattava probabilmente non l’avrei mai comprato, perché diciamo che con l’ipocondria che mi ritrovo non ho proprio bisogno di leggere certe cose! Ma sono contenta di averlo fatto, anche perché, come dice lo stesso Evangelisti, l’esperienza del cancro non va nascosta, e non serve a nulla mettere la testa sotto la sabbia e fingere che certe cose non esistano.

Sfide

Mini recensione in 4 parole

Inaspettata, seria storia vera

Un po’ di frasi

explicit Leggi

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