Pemberley Ranch

di Jack Caldwell

Titolo: Pemberley Ranch
Titolo italiano: (non ancora tradotto)
Genere: romance, retelling, storico
Autore: Jack Caldwell (pagina su Austen Authors)
Nazionalità: statunitense
Anno prima pubblicazione: 2010
Ambientazione: Texas (USA), dal maggio 1863 allo stesso mese di dieci anni dopo (ma il grosso dell’azione si svolge tra il 1870 e il ’71)
Personaggi: William Darcy, Elizabeth “Beth” Bennet, Thomas Bennet, Fanny Bennet, Jane Bennet, Mary Bennet, Kathleen “Kathy” Bennet, Lily Bennet, George Whitehead
Casa Editrice: Sourcebooks
Copertina: design di Krista Joy Johnson, foto di Steve Gardner/Pixelworks Studio Inc.; immagini addizionali di John Grant/Getty images
Pagine: 363
Provenienza: Book Depository
Link al libro: IN LETTURAANOBIIGOODREADSACQUISTALO
inizio lettura: 6 gennaio 2014
fine lettura: 11 gennaio 2014


Vicksburg, Mississippi—May 22, 1863
The day was several hot, stifling hours old when the young, gray-clad captain of infantry once again peeked carefully over the ramparts of his position into morning sun, telescope in hand.

Vicksburg, Mississippi—22 Maggio 1863
La giornata era iniziata da diverse calde, soffocanti ore quando il giovane, grigio-vestito capitano di fanteria ancora una volta sbirciò con cautela sui bastioni della sua posizione nel sole del mattino, telescopio in mano.

[incipit]

L’anno del bicentenario di Orgoglio e Pregiudizio era il 2013, ma poiché la data di pubblicazione è il 28 gennaio, mi considero ancora in tempo per le ultime letture a tema. Questo miscuglio di P&P e Via col vento mi è piaciuto davvero moltissimo!

La guerra di secessione è finita da alcuni anni, ma ha lasciato cicatrici profonde, come quella nel cuore di una ragazza dell’Ohio, Elizabeth “Beth” Bennet, che ancora piange la morte del fratello, di cui incolpa i Confederati. Che shock per lei quando il padre annuncia che la famiglia si trasferirà in Texas: proprio in mezzo a quegli odiosi sudisti! Quando Beth incontra William Darcy, il ricco proprietario del Pemberley Ranch, le riesce facilissimo odiarlo all’istante, visto che l’uomo rappresenta in pratica tutto ciò lei odia più al mondo (pur essendo estremamente affascinante). E Darcy sembra ricambiare l’ostilità, altrimenti perché la ragazza si ritroverebbe sempre con lo sguardo penetrante di lui addosso, se non per essere giudicata e criticata? Che altro motivo può esserci? :)

Questo è stato il primo libro che ho comprato su Book Depository. Tra i tanti retelling di P&P proposti dal blog Old Friends & New Fancies questo mi aveva particolarmente incuriosito per l’ambientazione e, non posso negarlo, per la bellissima copertina. Lo comprai proprio per provare Book Depository, ancora un po’ incerta riguardo alle mie abilità di lettrice in lingua. Direi che ho fatto proprio bene! :D

Beth col famoso vestito blu.
Scarlet O’hara Portrait Dress by menolikee on deviantART

Seguiamo un ordine diverso dal solito stavolta nel commento, e parliamo subito dei personaggi, e partiamo (ovviamente) dai protagonisti. La nostra Lizzy qui diventa Beth e il nostro Mr Darcy un più familiare Will Darcy. Oltre all’orgoglio e al pregiudizio, a separarli inizialmente in questo romanzo sono anche le loro origini: Beth si è trasferita dall’Ohio, uno stato del Nord, mentre Will è originario di Rosings, Texas (quindi del Sud). La guerra di secessione è finita da qualche anno, ma i contrasti tra le due fazioni non si sono spenti, specie quando si hanno della guerra ricordi dolorosi. Oltre tutto questo c’è anche da aggiungere il fatto che la famiglia Darcy è di religione cattolica, mentre i Bennet sono Battisti. Devo dire che pur con tutte queste differenze rispetto agli originali, i personaggi sono stati resi veramente bene.

Beth è un po’ più libera di Lizzy (sono passati degli anni, e siamo in America), veste spesso in pantaloni, ma ha lo stesso spirito e la stessa intelligenza. Darcy è attraente come non mai, e il fatto che, scopriamo ad un certo punto, è per un quarto indiano e per metà spagnolo, non che fa che accrescere il suo fascino!

Ad interpretare Will Darcy c’avrei visto bene l’attore Misha Collins: capelli scuri, occhi azzurrissimi… sarebbe perfetto, se solo riuscissi a immaginarmelo serio! Basta dare un’occhiata al suo twitter per farsi un’idea del perché!

Non mancano gli altri consueti personaggi, come tutta la famiglia Bennet, Bingley (qui un medico), Caroline, i Lucas (qui solo padre e figlia), le Burroughs, e ovviamente, il Wicham di turno che qui si chiama George Whitehead (e in quanto a crudeltà e perfidia fa impallidire la controparte austeniana!). Tra tutti questi personaggi due in particolare hanno attirato la mia attenzione: Charlotte e Mary. A entrambe il nostro Caldwell ha riservato un destino a mio parere più felice delle originali. Mary fin dall’inizio si dimostra infatuata del giovane reverendo, e questo la rende un po’ meno sputasentenze (ma solo un pochino!), mentre Charlotte non prende proprio in considerazione il Collins di turno, ma si trova impegnata in una relazione con Fitzwilliam, che alla fine sposerà.

Oltre ai personaggi a noi noti, ce ne sono anche parecchi nuovi, e fra questi vorrei menzionare due che mi sono piaciuto particolarmente: il maggiordomo di casa Burroughs (che considera Anne come una figlia e veglia su di lei) e il reverendo Tinley, nome austeniano, chiaro riferimento al protagonista maschile di L’abbazia di Northanger (e non è l’unico nome familiare che incontriamo!)

La trama ha quel po’ di affinità con l’originale che ci permettono di riconoscerne la qualità di riadattamento, e le giuste differenze per non farne una semplice copia.

the ranch by arbebuk on deviantART

L’ambientazione è la fittizia cittadina di Rosings, in Texas. Giustamente la vicenda non poteva essere ambientata a Meriton, visto che in questa versione sono i Bennet a muoversi, mentre Darcy qui è autoctono, e poiché vive vicino alla cugina Burroughs, l’autore ha scelto il nome della di lei dimora per batezzare il villaggio. Il grosso della vicenda si svolge tra il 1870 e il 1871, dipanandosi quindi in un poco più di un anno, come nell’originale. Questa ambientazione, dal sapore di Via col vento, è una delle cose che mi è piaciuta di più in questo romanzo. I personaggi a cui sono tanto affezionata e che, come ho detto, pur con le loro differenze sono stati resi assai bene, si muovono alla perfezione in questo scenario che invece è assai diverso dall’Inghilterra Regency: c’è di mezzo la costruzione di una ferrovia, dei trasporti di bestiame, selvagge cavalcate invece di passeggiate… insomma, tutto molto Western! E molto più violento: non mancano omicidi e linciaggi a tormentare i nostri, che dovranno a volte vedersela armi in pugno. Inutile dire che tutto ciò a me è piaciuto molto! Come ho detto, proprio il fatto che Caldwell abbia apportato tante modifiche pur rispettando la natura dei personaggi ha reso questa lettura così piacevole, perché è stata emozionante e sorprendente nonostante si potesse ovviamente capire come andava a finire! :)

Questo libro mi è piaciuto un sacco anche dal punto di vista estetico, e non solo per splendida copertina: guardate che belle le intestazioni dei capitoli!

Lo stile dell’autore devo dire che mi è piaciuto, il libro scorreva facilmente e verso la fine ho divorato le pagine! Una cosa non mi è piaciuta tanto è il ripetersi in continuazione di sinonimi per indicare i vari personaggi: “the rancher”, “the farmer”, “the bancker”… non so bene come spiegarmi, ma è una cosa che mi stona leggendo, mi pare una forzatura (un semplice “he” o “she” ci sarebbe stato meglio, secondo me!), e che tra l’altro ritrovo spesso nelle fanfiction (e quindi lo attribuivo ad una certa inesperienza nello scrivere).

Alcuni personaggi hanno conservato i loro esattamente identici, altri hanno magari cambiato i diminutivi (come Beth), ma altri ancora sono stati completamente trasformati (vedi Whitehead). Questa cosa mi ha incuriosito molto, perché immagino il cambiamento sia dovuto alla poca attinenza di certi nomi con l’ambientazione… cioè, immagino che Fitzwilliam vada bene come cognome, ma come nome di battesimo non fosse proprio diffusissimo in Texas! :)

La quarta di copertina, bella quasi come la prima!

Il titolo di questo romanzo è del tipo semplice ed efficace: ci fa capire subito, con sole due parole, che si tratta di un retelling austeniano, e ci dà un’indicazione sull’ambientazione. Insomma, non sarà eccelso, ma mi piace!

La copertina è, non posso negarlo, uno dei motivi per cui ho deciso di comprare questo libro: mi piace veramente tantissimo! So che è un po’ presto, visto che questo è il secondo libro dell’anno, ma penso proprio che questa si aggiudicherà il premio di “più bella” perché difficilmente penso potrò trovarne una che mi piace di più! E’ veramente perfetta: bella l’immagine, a tutta pagina come piace a me, bella l’incorniciatura, i fiori, il font del titolo (che tra l’altro è in rilievo), ed estremamente bella anche la quarta di copertina! Insomma, la adoro!

Commento generale.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura. E’ stato realizzato da Miss Claire. L’ho scelto perché è dedicato a Orgoglio e Pregiudizio.

Un retelling davvero ben fatto, che mescola a mio parere nella giusta misura affinità e differenze con l’originale, aiutato da un’ambientazione molto accattivante. Il fatto di averlo letto in lingua originale ancora una volta aumenta il mio gradimento :), ma obiettivamente si tratta secondo me di un buon romanzo, scontato nel punti “giusti”, che riesce comunque a sorprendere e ad un certo punto anche a tenere col fiato sospeso! Proprio una bella lettura!

Momento più…

scioccante: l’incontro tra Will e Beth al fiume, quando i due, bè… consumano la loro passione! Confesso che non me l’aspettavo proprio (anche se si tratta di una società un tantino più libera rispetto a quella austeniana, il sesso prima del matrimonio era ancora un grosso tabù!), e infatti… era solo un sogno di Darcy!
irritante: la testardaggine di Tom Bennet nel volersi fidare di Whitehead, l’ho trovata un po’ eccessiva! Ok, non voleva giudicare le persone per quello che hanno fatto durante la guerra, ma ci voleva così tanto a convincerlo che Whitehead era ancora un delinquente, anche a guerra finita?
sconvolgente: la sparizione di Lily: la sua sorte in questo libro è ben più triste di quella della Lydia austeniana.

Grazie a…

Old Friends & New Fancies, la cui recensione mi ha fatto venire voglia di leggere questo libro.

Sfide

Mini recensione in 3 parole

Lizzy meets Scarlet (Lizzy incontra Rossella) [O’Hara, ovviamente!]

Un po’ di frasi

explicit Leggi

2 pensieri riguardo “Pemberley Ranch

  1. Ti dirò, di solito i retelling di “Orgoglio e pregiudizio” non mi incuriosiscono granché – mi sembra sempre che ci sia poca invenzione, paradossalmente, come se gli autori si adagiassero sugli allori. Questo libro di cui parli, invece, sembra dare una bella scossa alla trama originale, e questo mi sembra davvero interessante :D

    1. Sì sicuramente i cambiamenti qui non sono pochi! Poi, a dire la verità, non è che ne ho letti molti di retellig, quindi non posos diti se è diverso dagli altri o no, però a me è piaciuto molto!:)

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