di Leonie Swann
Miss Maple e il gregge di Glennkill
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Titolo: Il Lupo Garou
Serie: Miss Maple e il gregge di Glennkill (2)
Titolo originale: Garou
Genere: giallo, protagonisti animali
Autore: Leonie Swann (biografia)
Nazione: Germania
Anno prima pubblicazione: 2010
Ambientazione: Francia, giorni nostri
Personaggi: Miss Maple, Mopple the Whale, Sir Ritchfield, Othello, l’Agnello invernale, Ramses, Zora, Hoide, Cloud, Cordelia, Maude, Lane, Madouc, Rebecca, Mamma, il Garou
Casa Editrice: Bompiani
Traduzione: Francesca Gabelli
Copertina: Paola Bertossi
Pagine: 424
Provenienza: Libreria
Link al libro: IN LETTURA – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 26 ottobre 2013
fine lettura: 7 novembre 2013
Improvvisamente Maple sentì di essere su una pista importante. Chiara e larga come una strada. La pecora più taciturna del gregge era un interlocutore sorprendentemente stimolante.
(Pagina 222)
Che bello ritornare in compagnia del gregge di Glennkill!
Dopo la morte del loro pastore George, sulla quale avevano indagato nel precedente romanzo, Miss Maple e le altre pecore del gregge di Glennkill sono state ereditate dalla figlia di George, Rebecca, che le ha portate, secondo i desideri del padre, in Francia. Qui gli ovini e la loro pastora sono ospiti di un castello. Il loro pascolo confina con un recinto di capre e si trova vicino ad un bosco, un posto misterioso che alle pecore mette un po’ paura, specie da quando comincia a girare la voce che sia tornato il Garou…
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Nel gennaio 2012 postai una Top Ten dal titolo I dieci autori che vorrei scrivessero un altro libro. Tra questi c’era Leonie Swann, di cui avevo amato moltissimo Glennkill. E proprio in quel post ricevetti un commento da Cami che mi informava dell’esistenza di un seguito, appunto questo Il Lupo Garou. Lo comprai immediatamente, alla prima edizione (cosa insolita per me che di solito aspetto le economiche), però poi rimase lì a vegetare tra i non letti per più di un anno. Forse avevo un po’ paura che potesse non piacermi quanto il primo, e in un certo senso così è stato, ma semplicemente perché al primo ho dato un entusiastico 10, mentre questo secondo, che all’inizio non mi stava entusiasmando troppo, solo un 8 e 1/2. Lo trovo comunque un bellissimo romanzo!
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La trama si basa ancora una volta su un mistero. Stavolta le pecore di trovano a dover fronteggiare il loro nemico naturale. No, non il veterinario (che pure dà loro del filo da torcere) ma un Lupo, o meglio, un Garou, che in francese significa lupo mannaro. Per le pecore ovviamente si tratta di un animale che diventa uomo, e non il contrario. O forse, di un lupo che si nasconde in un uomo… difficile comprendere la verità, anche per noi, in quanto la trama gialla è complicata dal fatto che noi vediamo tutto con gli occhi delle pecore, che porelle non sempre capiscono i bizzarri comportamenti degli esseri umani (e come dar loro torto!) e prendono tutto alla lettera.
L’ambientazione è cambiata rispetto al libro precedente. Non siamo più a Glennkill, in Irlanda, ma da qualche parte in Francia, in un pascolo vicino ad un castello. Qui tutti gli umani “gracchiano” e le pecore non capiscono la loro lingua. Affascinante comunque questo cambio di location, anche se ben presto scopriamo che la storia del castello non è poi così romantica come ci si potrebbe aspettare, anzi, è piuttosto triste.
Il segnalibro che ho usato durante la lettura. |
I personaggi sono molti, e di tutte le specie. Abbiamo le capre, il cui recinto confina con quello delle nostre protagoniste. Le capre sono matte, è una cosa che le pecore sanno da sempre, e di cui le capre si fanno un vanto. Poi ci sono gli umani: Rebecca, Mamma, e gli abitanti del castello. E poi ci sono le pecore, lanose e meravigliose. Miss Maple, la pecora più intelligente del gregge, e forse del mondo, non smentisce la sua fama. È l’unica pecora che si fa sempre delle domande, che non accetta le risposte semplici, se non la convincono. Anche in questo romanzo, come nel precedente, non è spiccatamente la protagonista della storia, visto che tutte le pecore, e anche un po’ di altri personaggi, hanno ruoli importanti. Però è lei ad avere i guizzi di genio, a formulare piani, e a spronare sempre le altre pecore ad indagare. Tra queste assume maggiore spessore l’agnello invernale, che nel precedente romanzo, se non ricordo male, saltava fuori solo ogni tanto. Il piccoletto non ha nome perché le pecore ne acquistano uno solo dopo che hanno passato il loro primo inverno, ed essendo lui nato proprio in questa stagione, anche se ormai ha un anno ancora non può dire di averne superato uno. Però il giovanotto, audace e intraprendente, decide alla fine di sceglierselo da solo un nome: Heathcliff. Tra i nuovi personaggi abbiamo una pecora che le altre trovano già lì nel pascolo, un montone grigio che chiamano il Non-Tosato per ovvie ragioni, e poi le capre, in particolare Madouc, una capretta nera talmente pazza che anche per le altre capre la sua pazzia è eccessiva!
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Poi ci sarebbero anche i personaggi umani, prima fra tutti Rebecca, che nel libro precedente avevamo conosciuto solo alla fine. Però, a dirla tutti, a me interessavano poco, tutta la mia attenzione era per le pecore! Quanta saggezza ovina nascondono nei loro velli lanosi! E quanta audacia! Per scoprire a verità, per proteggere il gregge e la loro pastora, sono disposte a tutto! Eccetto a resistere al trogolo: quando arriva il mangime proprio non ce la fanno, neanche la paura del veterinario le blocca! :)
Lo stile di Swann mi piace moltissimo! Non è facile scrivere un romanzo da un punto di vista così particolare, quello delle pecore. Lei ci riesce molto molto bene, umanizzandole ma non troppo, facendole comunque risultare credibili. Adoro il mondo, pardon, il pascolo che ha creato, queste pecore ognuna con la sua particolare personalità, i suoi pregi e i suoi difetti, le amo veramente tutte, dall’investigatrice Miss Maple alla pecora più taciturna del gregge, anche lei ben presente pur non pronunciando mai un belato. E sullo sfondo di questo adorabile gregge c’è ancora una volta una brutta storia, causata ovviamente dagli umani, un mistero alla cui soluzione le pecore contribuiranno a modo loro. Anche questa parte di storia mi è piaciuta molto! Certo non sarà il tipico giallo, e le investigazione delle pecore sono tutt’altro che ortodosse e a volte non molto efficaci, ma il giallo c’è tutto, crudele, sanguinoso, feroce, e anche molto triste.
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Il titolo originale di questo romanzo è semplicemente “Garou” che, come ho detto (grazie Google translate), significa lupo mannaro. In italiano hanno dovuto aggiungerci un altro, pleonastico, “Lupo” che un po’ aiuta subito a capire di che si tratta (onestamente, non capisco un’acca di francese, non avevo proprio idea di che significasse garou prima di iniziare a leggere), un po’ rivela tutta la sua superficialità quando si capisce, anche solo leggendo il libro, che stiamo parlando di un lupo. Quindi, insomma, senza infamia e senza lode come titolo.
La copertina, invece, è bellissima! Già col primo romanzo mi ero innamorata della copertina, con una grossa pecora il cui manto era di lana vera! Infatti questo è uno dei motivi per cui ho voluto comprare l’edizione più costosa, immaginavo che anche questa copertina avrebbe avuto qualcosa di speciale, e infatti anche qui c’è una pecorella, più piccola, ma anche questa tridimensionale! Anche il resto comunque non è male, c’è l’ombra della pecora che prende la forma di un lupo, e le impronte insanguinate… non molto attinente al romanzo (il garou non è un vero lupo, ma un uomo malato di mente), però molto bella!
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Commento generale.
Come spesso accade con i seguiti, non essendoci più l’emozione della scoperta, la malia di una novità intrigante, questo libro mi è piaciuto un po’ meno del precedente. Questo però non vuol dire che io ne sia rimasta delusa, tutt’altro. Il Lupo Garou è comunque un bellissimo romanzo, scritto proprio bene, che diverte e affascina e sorprende e conquista! Mi ha fatto proprio piacere tornare a stare un po’ in compagnia del gregge di Glennkill! Spero tanto che Swann scriva ancora qualche loro avventura!
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Un po’ di frasi
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explicit | Leggi> |
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Ma che bello deve essere questo libro!! Non l’avevo mai sentito ma mi incuriosisce moltissimo (poi più le cose sono strane, più mi attirano).
Sì, è proprio carino, e sì, molto particolare! :)
Io ancora non l’ho letto, ma non vedo l’ora di farlo :D Sono proprio contenta che ti sia piaciuto!
Sì, molto!! :) Grazie ancora per avermelo fatto scorpire, senza di te starei ancora a lagnarmi del fatto che Swann ha scritto un solo libro! :)
Ma figurati, con tutti i libri che mi hai fatto scoprire tu :)