Il Leone ha tre volti


di Maurizio Zucchi



Il bambino ad occhi aperti e a bocca spalancata che osserva le meraviglie del mondo, ecco cosa siamo noi.
Edmonde Régis sul mestiere di archeologo

(Pagina 359)

Costanza e Ruggero sono due giovani archeologi che lavorano in uno scavo in Siria diretto da Cedric Lafontaine e da sua moglie, Madame Lafontaine. A causa di una serie di coincidenze i due si ritrovano immischiati in una misteriosa caccia al tesoro, e decidono di unire le forze contro la temibile avversaria: Madame.

Mi dispiace davvero moltissimo di averci messo così tanto tempo a leggere questo libro! Un po’ perché spezzettando così tanto la lettura mi sono a volte persa nel seguire la vicenda, ma soprattutto perché il libro proviene da una catena di lettura e io l’ho egoisticamente tenuto per me per mesi! Me ne vergogno moltissimo!!! Anche perché poi il libro m’è piaciuto!

La trama si costruisce pian piano attraverso i resoconti dei tre protagonisti: Ruggero Silantro, Costanza Luppi e Madame Lafontaine, al secolo Adriana Giraldi. Ognuno di loro “parla” con un carattere diverso (normale per Ruggero, corsivo per Costanza e neretto per Madame), e all’inizio questo alternarsi dei punti di vista, sebbene interessante, stava cominciando un po’ ad irritarmi perché i tre raccontavano ogni volta le stesse scene dando la propria versione, che era sempre leggermente diversa da quella degli altri due per alcuni particolari che ovviamente andavano a screditare gli altri o giustificare se stessi. Poi, andando avanti con la storia, i diversi racconti hanno smesso di rivedere sempre le stesse scene, per fortuna, perciò questa cosa non mi ha dato più fastidio.

La storia segue una caccia al tesoro organizzata da un uomo alle soglie della morte, il famoso archeologo mediorientalista Edmonde Régis per mantenere vivo il proprio ricordo e preservare un prezioso “tesoro” da possibili speculatori e profittatori. Il viaggio parte in Siria, poi poi spostarsi in Grecia, e devo ammettere che questo cambio di ambientazione all’inizio mi è un po’ dispiaciuto, perché speravo il romanzo si sarebbe soffermato di più su storia e archeologia della Siria, che tanto mi affascina da quando ho letto della storia della Mesopotamia, ma poi mi sono comunque fatta prendere dall’avventura! :)

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I personaggi principali sono i tre che raccontano la storia, ma tra i secondari ce ne sono comunque di interessanti, anche se incontrati per pochi giorni, o poche ore, durante il viaggio alla ricerca del tesoro. Molto interessante anche il personaggio di Edmonde Régis, il vecchio archeologo che ha ideato la caccia al tesoro, che non appare mai di persona perché è morto da qualche tempo, ma grazie agli indizi che ha lasciato ci dà una chiara idea di sé e di quella che è stata la sua vita.

Dei tre protagonisti, mi spiace dirlo, nessuno mi ha fatto particolarmente affezionare, anche se comunque ovviamente tifavo per Costanza e Ruggero, visto che Madame è una donna odiosissima! Già dai primi capitoli, quando prima Ruggero e poi Costanza ce la presentano, si mostra subito insopportabile, ma è quando parla lei in prima persona che si fa odiare davvero! E’ una donna ambiziosa ed egoista, pronta a schiacciare chiunque si ponga tra lei e il suo obiettivo, a sfruttare biecamente chiunque e ad utilizzare qualsiasi mezzo, anche il più ignobile, per raggiungere i suoi scopi! Inutile dire che a mio parere è il personaggio meglio riuscito del romanzo! Anche se è talmente antipatica e presuntuosa che non sono riuscita ad amarla neanche come cattiva, è sicuramente da ammirare per il suo ingegno e la sua perseveranza!

Costanza e Ruggiero al suo confronto sono un po’ pallidini come personaggi, anche se ogni tanto hanno anche loro qualche picco di personalità, specialmente quando verso la fine scopriamo che i due non sono così innocenti come ci avevano fatto credere all’inizio! Non sono infatti piombati per caso nella caccia al tesoro, ma, per motivi diversi, erano entrambi ben consapevoli di quello che stavano facendo quando hanno trovato lui i bigliettini di Régis con gli indizi e lei il famoso leone di pietra.

Lo stile di Zucchi è fondamentalmente piacevole, anche se devo fargli due critiche. La prima in realtà l’ho già detta, ovvero non mi è piaciuto come all’inizio i tre protagonisti riproponevano le stesse scene dal proprio punto di vista, con le dovute differenze. Capisco che questo espediente è servito anche a farceli conoscere meglio, ma dopo un po’ stava diventando irritante e noioso! La seconda critica è che nonostante i caratteri diversi mi è capitato qualche volta di confondermi tra Costanza e Ruggero, non c’erano particolari differenze tra i loro modi di raccontare. Madame, invece, sarà perché era in neretto, sarà perché era proprio bastarda, ma non si confondeva mai! :)

Bello il finale, col ritorno in Siria dei Nostri e il ritrovamento del tesoro, che è davvero qualcosa di eccezionale: un’intera Biblioteca dell’antichità, incisa su lastre d’argento! L’ultimo capitolo per l’ho trovato un po’ triste, ma probabilmente realistico: dopo essere stata battuta su tutti i fronti, Adriana risulta comunque in un certo senso vincitrice, perché si risolleva con facilità, trova un nuovo marito da sfruttare, scopre che l’ex marito Cedric si è dato anche lui a trafugare reperti dagli scavi per venderli ai privati, e, infine, ha buggerato per l’ennesima volta Costanza e Ruggero, grazie alle sue conoscenze, riuscendo ad inserire la sua versione dei fatti nel libro che i due hanno scritto sulla vicenda! E’ grazie a lei infatti che il libro che abbiamo tra le mani è diventato Il Leone a tre volti! :)

Commento generale.

Un’avventura affascinante quella raccontata in questo libro, attraverso culture e paesi diversi, in cui sono riuscita anche ad immedesimarmi, perché l’idea di un tesoro nascosto in riferimento all’archeologia non è poi così assurda! Una bella lettura, insomma, non so onestamente perché mai c’abbia messo così tanto tempo a finire questo libro!

Momento più…

…emozionante: ovviamente la scoperta del tesoro!!!

Copertina e Titolo
La copertina mi è piaciuta molto, mostra le mani dei tre protagonisti/narratori che si contendono il famoso leone. Il titolo invece dapprincipio non mi aveva detto nulla, fosse stato solo per quello non avrei mai pensato a un libro di questo tipo, e non avrebbe mai attirato la mi attenzione. Però ora che ho letto il libro lo trovo in effetti adatto, visto che i “tre volti” stanno ad indicare i tre punti di vista della storia.

Sfide

Mini recensione in 4 parole

Avventura, Storia, Cultura, Archeologia

Scheda del libro

Lion’s of Delos by ~Cerah23 on deviantART

Titolo: Il Leone ha tre volti
Genere: narrativa, diario, viaggi
Autore: Maurizio Zucchi (biografia)
Nazionalità: italiana
Anno prima pubblicazione: 2011
Ambientazione: Siria e Grecia, giorni nostri
Personaggi: Ruggero Silantro, Costanza Luppi, Adriana Giraldi in Lafontaine (detta Madame)
Casa Editrice: Albatros
Copertina: foto di Marcello Abbiati
Pagine: 377
Provenienza: CATENA DI LETTURA
Link al libro: ANOBIIGOODREADS
inizio lettura: 24 ottobre 2012
fine lettura: 31 maggio 2013

Un po’ di frasi

La strada che si inerpica, silenziosa e lenta, sulla collina che sorge al centro di Aleppo rende a prima vista l’insieme del paesaggio un po’ teatrale.
[incipit]

La vostra ricerca coinvolge l’essenza più profonda dell’essere umano, quella ricerca di conoscenza e quella voglia di scoprire che ci rendono unici. […] E’ quello che mi porta, che ci porta, credo, a fare il tifo per Icaro con le sue ali incollate con la cera, anche se sappiamo che la storia poi finisce male.
Spyros
(Pagina 287)

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